Ubisoft: un nuovo report racconta lo scandalo delle molestie sessuali

Un nuovo articolo riguardante lo scandalo delle molestie sessuali che ha coinvolto Ubisoft potrebbe gettare una luce ancor più sinistra sugli eventi in corso nella società francese.

Questo è quanto riporta il giornalista Jason Schreier, che in un suo articolo su Bloomberg indaga sull’ambiente di lavoro in Ubisoft.

Come raccontato anche sul suo account Twitter, sono oltre quaranta le persone con cui ha parlato, tra dipendenti ed ex dipendenti di Ubisoft. L’impressione è che l’azienza sapesse tutto, senza voler intervenire per arginare il problema.

Schereier riporta anche come i portavoce di Ubisoft abbiano rinunciato a esercitare il proprio diritto di replica. Nessun rappresentante dell’azienza ha voluto partecipare all’intervista.  

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“La cultura vigente è davvero dura verso le donne”, afferma Ellen Lee, che ha lavorato nel marketing e nelle promozioni presso l’ufficio di Ubisoft a San Francisco per sette anni. “Se non facevi parte del ‘club dei ragazzi’, eri solo manodopera.”

Il comportamento verso le lavoratrici sembra essere un problema diffuso a più livelli e in più sedi di lavoro. Alcune testimoni hanno raccontato come in assenza di un atteggiamento accomodante si rischiasse il licenziamento. Altre riportano momenti di “body shaming” verso il personale femminile. In generale però sembra che le risorse umane di Ubisoft non volessero prendere in considerazione questi eventi, a meno che non fossero corroborati da testimonianze del personale maschile.

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Il nome che è stato menzionato più spesso nelle accuse è quello di Serge Hascoët, il quale era descritto come il sesto fratello Guillemot e in possesso di un’influenza in grado di influenzare le decisioni sui giochi. Sarebbe stato lui a impedire che Assassin’s Creed Odyssey presentasse solo la protagonista femminile, ritenendo che il gioco avrebbe venduto meno senza un personaggio maschile.

Tre donne che hanno lavorato in Ubisoft hanno affermato di essere state avvisate di non uscire a bere con Hascoët e il suo gruppo. A volte teneva riunioni di lavoro negli strip club, un’abitudine che i suoi vice hanno iniziato ad adottare, affermano alcune persone che hanno chiesto di non essere identificate perché sono ancora impiegate presso Ubisoft. Le donne che hanno scelto di non partecipare a queste uscite e hanno dichiarato che la loro carriera ne ha sofferto di conseguenza.

Hascoët avrebbe avuto spesso un atteggiamento imbarazzante verso gli impiegati. Li spingeva a bere più del dovuto, avrebbe somministato loro della marijuana senza consenso e avrebbe dedicato alcune canzoni dai testi sessualmente espliciti alle colleghe.

Hascoët è stato rimosso dal suo incarico. Ricordiamo, come vi abbiamo già riportato, che Ubisoft ha promesso di indagare su quanto accaduto. Un’indagine che, se vero quanto emerso, sarà davvero lunga.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.