Il podcast di Pablo Trincia e Alessia Rafanelli diventa una serie true crime per Amazon Video, e aggiunge nuovi tasselli all’inquietante vicenda dei Diavoli della Bassa Modenese

Veleno è un libro, un podcast, il nome di un caso che ha appassionato migliaia di spettatori. E dal 25 maggio, su Amazon Prime Video, anche una serie true crime diretta da Hugo Berkeley. Il suo sviluppo parte dal caso raccontato da Pablo Trincia e Alessia Rafanelli nel 2017, quando furono pubblicati sotto forma di podcast, appunto, i risultati di una lunga inchiesta, che andava a scavare nelle fondamenta di un episodio giudiziario iniziato negli anni Novanta, mai davvero risolto e con dei risvolti torbidi e inquietanti.

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Il caso di cronaca di Veleno su Amazon Prime Video

Tra il 1997 e il 1998 sedici bambini abitanti tra i paesini di Mirandola e Massa Finalese vengono tolti alle famiglie naturali per essere affidati ai servizi sociali. Le accuse mosse ai genitori diventano sempre più crude e articolate: “Dario” Galliera, sette anni, racconta di aver partecipato, costretto dai suoi genitori e dai loro amici, a dei riti satanici in un cimitero là vicino. Presto emergono dettagli di abusi sessuali, di uccisioni, di torture psicologiche e fisiche che coinvolgevano non solo lui, ma diversi suoi coetanei. Così inizia la caccia al pedofilo e i parenti, oltre ad essere chiaramente allontanati dalla prole, finiscono in tribunale per affrontare una lunga battaglia legale. Anni dopo Trincia, aiutato da Rafanelli, recupera le registrazioni dei colloqui dei bambini con la psicologa che li seguì ai tempi, Valeria Donati, e gli atti giudiziari, oltre a diversi materiali d’archivio. La gente di Mirandola e Massa, infatti, non si è mai arresa a quell’accusa infamante, che sembrava poggiarsi sul nulla e che ha mietuto fin troppe vittime, dall’una e dall’altra parte.

La tesi di Trincia e Rafanelli è che la verità non sia ancora stata del tutto raccontata. Che mancano dei pezzi, sepolti nella coscienza dei professionisti e dei periti dell’accusa, che ebbero un peso enorme nello svolgimento del processo. Questo è quello che si evince nel podcast, e nel libro, che va a comporsi di nuovi dettagli nella serie Amazon Prime Video.

Dal podcast alla serie, che cambia?

Il passaggio dal podcast alla serie non è stato una semplice trasposizione, anche perché parliamo di un caso che ancora oggi si arricchisce di elementi nuovi. Inoltre, nel cambio di media, ci si può avvalere del supporto visivo, lasciato solo intendere nell’ascolto del podcast o immaginato nella lettura del libro. E in un caso come questo, dove la differenza sta nei dettagli minimi, nel linguaggio del corpo, l’immagine è davvero arricchente. Inoltre – nell’incertezza totale su colpe e responsabilità – osservare i volti delle persone coinvolte restituisce umanità a quelli che per anni sono stati additati come mostri. Mantenendo il taglio sbilanciato sull’innocenza degli accusati, Veleno (la serie) va a coinvolgere anche voci contro e fa un passo in avanti nella rappresentazione plurale del caso.

La serie Prime Video Veleno in sostanza parte proprio da dove il podcast era finito, ovvero dalla reazione che questo ha scatenato. Il ritorno alla ribalta della cronaca del caso dei cosiddetti Diavoli della Bassa Modenese, infatti, ha avuto diversi esiti: il rinvangare memorie nelle vittime, il divampare delle accuse sui responsabili, l’interrogarsi sulla verità. Tanto che ora sono gli stessi bambini, divenuti adulti, a voler parlare. E alcuni lo fanno in video, davanti alle telecamere di Berkeley, con la determinazione di chi c’era e vuole rivendicare la sua versione. O raccontare una versione completamente nuova.

Cosa è cambiato nel caso Veleno negli ultimi anni

Tra le conseguenze più concrete della pubblicazione dell’inchiesta di Trincia e Rafanelli c’è stato l’emergere del racconto di “Marta”, una delle bambine allontanate dai genitori negli anni 90. La sua riflessione su come la deposizione di allora fu estorta con un lavaggio del cervello, ha dato modo di presentare una domanda di revisione del processo. Una speranza di redenzione, non solo giudiziaria ma anche umana, che è tra le vicende principali della serie su Prime Video. Inoltre, poco dopo la pubblicazione del podcast (molti se ne ricorderanno) è emerso il caso di Bibbiano, per cui sei persone sono finite agli arresti domiciliari. In “Angeli e Demoni”, questo il nome in codice del caso, sono coinvolte anche professionalità protagoniste nella storia della Bassa Modenese. E, ovviamente, questa “coincidenza” apre nuovi scenari inediti.

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Insomma, Veleno è una serie che parla principalmente di un caso di cronaca insoluto, ma non solo. Si parla anche del legame importante che si crea tra il giornalista e la sua inchiesta e le persone che ne sono coinvolte. Ancora, si parla delle domande che ci si pone quando si è a caccia della verità e si entra – volente o nolente – di prepotenza nei traumi della gente. E, infine, si capisce l’importanza del lavoro di indagine (anche in un ottica “televisiva”) nello smuovere opinione pubblica e atti giudiziari, e quindi della responsabilità della cronaca. In un momento in cui i fatti più neri sono trattati sempre più spesso con superficialità offensiva, Veleno è un saggio di giornalismo umano. Non perfetto, sicuramente, ma che tenta davvero di interrogarsi su deontologia e etica.

Veleno su Prime Video, un prodotto di qualità

Cinque puntate da circa 50 minuti ciascuna, che da far scorrere con la voracità di un binge watching. Veleno su Prime Video è un prodotto ben riuscito, vuoi per l’interesse che suscita la materia trattata, vuoi per la qualità della forma. La regia segue i protagonisti della vicenda da vicino, ritraendoli in alcuni momenti-chiave degli sviluppi degli ultimi anni e affidando il resto a interviste e ad archivi. C’è, come abbiamo detto, anche la presenza della controparte, che giustifica scelte e azioni condannate dalla tesi di Trincia e Rafanelli. C’è anche un piccolo, grande lieto fine, piuttosto inaspettato. Le parti di ricostruzione sono limitate al minimo, e questo è positivo. In un caso del genere, il pericolo di morbosità è dietro l’angolo e quello che nel podcast era lasciato all’immaginazione qui resta vago e sfumato.

La partecipazione di Trincia e Rafanelli, inoltre, sigilla la serie con uno stile riconoscibile, anche solo per il timbro della voce del giornalista che ha accompagnato gli ascoltatori nel suo primo viaggio. Veleno su Amazon Prime Video non dà risposte definitive, ma dà a tutti la possibilità di esprimersi, senza arrendersi al fatto che verità non verrà mai a galla. È intrattenimento che si lega alla cronaca, è cinema del reale che sul reale vuole agire, oltre che raccontare. Davvero un buon buon prodotto, anche superiore ai già appassionanti show true crime a cui siamo ormai abituati.

Francesca Torre
Storica dell'arte, giornalista e appassionata di film e fumetti. Si forma come critica tra Bari, Bologna, Parigi e Roma e - soprattutto - al cinema, dove cerca di passare quanto più tempo possibile. Grande sostenitrice della cultura pop, segue con interesse ogni forma d'arte, nella speranza di individuare nuovi capolavori.