Andy Serkis parla del carcere Ravencroft Institute nel nuovo film Venom: la Furia di Carnage

Andy Serkis, regista di Venom: la furia di Carnage, ha avuto modo di concentrarsi su uno dei luoghi che vedremo nel prossimo film Marvel prodotto da Sony Pictures. Nello specifico si è concentrato sul Ravencroft Institute, un carcere di massima sicurezza per soggetti affetti da malattia mentale.

Nei fumetti è un luogo abbastanza noto, una sorta di Arkham Asylum dei fumetti Marvel, al cui interno sono stati internati diversi criminalei completamente folli, molti dei quali hanno combattutto soprattutto contro l’Uomo Ragno. Tra questi i più famosi sono Massacro e, ovviamente, Carnage.

Al riguardo il regista ha parlato del ruolo ricoperto da questo luogo nel film, sottolineando quale sia l’importanza ai fini della trama dell’opera.

venom carnage andy serkis

Le parole di Andy Serkis su Venom: la Furia di Carnage

“Questa incantevole e dolce dimora è ovviamente molto nota ai fan. Non dirò troppo su di essa, ma ovviamente ospita alcuni dei più grandi supercriminali del mondo”, ha detto Serkis a proposito del Ravencroft. “È un luogo segreto che nemmeno il detective Mulligan e il dipartimento di polizia di San Francisco conoscono. Questo strano posto si collega ad altri personaggi dell’universo Marvel, in particolare alle storie di Spider-Man, ovviamente”, ha sottolineato Serkis. “Ma ancora una volta è bene non rivelare troppo”.

Anche in questo caso è bene notare come ci siano riferimento a possibile collegamenti tra le pellicole di Spider-Man e quella della Sony. Che sia parte dell’accordo siglato con i Marvel Studios per rinnovare i diritti del personaggio? Non possiamo fare altro che attendere e chiederci se questi continui riferimenti nascondano qualcosa in più.

(fonte: ComicBook)

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Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.