I videogiochi Marvel erano una opportunità per fare soldi facili con il minimo sforzo, ma tra questi ce ne sono alcuni che ancora oggi vengono elogiati.

C’è stato un tempo, anni prima della nascita dell’universo cinematografico Marvel, in cui la Casa delle Idee distribuiva le licenze dei suoi personaggi come fossero caramelle il giorno di Halloween. Questa pratica ha permesso alla Marvel di raggiungere qualsiasi tipologia di utenza e consolidare il proprio impero economico, un’espansione che ovviamente non si è dimenticata di puntare lo sguardo sul mondo dei videogiochi, ad oggi uno dei mercati più redditizi tra quelli basati sull’intrattenimento.

Nel corso di questi quaranta anni, la Marvel ha svenduto i suoi personaggi a più di cinquanta publisher, per un totale all’incirca di centocinquanta giochi distribuiti su almeno una ventina di console diverse. I numeri in questione non accennano a diminuire, e anche giustamente, direte voi. In compenso, se prima potevamo contare un gioco decente ogni dieci spazzatura, di recente si è potuto notare un notevole aumento della quantità dei titoli di qualità prodotti, e soprattutto di produzioni tripla o “seconda” A, come il recente Marvel’s Spider-Man della Insomniac Games, o il terzo capitolo di Marvel Ultimate Alliance 3.

In realtà questo standard di qualità fu quasi imposto alla Marvel, dopo il grande successo della trilogia di Batman Arkham di Rocksteady, ma oggi non siamo qui per parlare di giochi recenti o di prossime uscite, ma di quei videogiochi che hanno segnato le origini videoludiche della Marvel, in particolare di tutto ciò che è nato prima del ventunesimo secolo. Quindi basta chiacchiere e mano sui controller, si parte!

In principio vi erano videogiochi su Spider-Man, poi su Spider-Man, e altri ancora con Spider-Man…

Avete presente tutti quei numeroni di cui abbiamo parlato nell’introduzione? Bene, di quei circa centocinquanta giochi, una quarantina di essi sono dedicati esclusivamente a SpiderMan, e da questo conteggio abbiamo rimosso tutti quei titoli cross-over e quelli mobile. Dopotutto però il personaggio creato da Stan Lee e Steve Dikto ha sempre avuto un grande successo, ma soprattutto è conosciuto anche da chi i fumetti non sa neanche cosa siano. Questo ci porta al primo videogioco con un personaggio Marvel, ovvero lo Spider-Man della Parker Brothers, quelli di Monopoli, Risiko e Trivial Pursuit, per intenderci. Il gioco uscì nel 1982 sull’Atari 2600, la prima console ad avere un sistema di cartucce. La Marvel vedendo il successo della piattaforma, decise di buttarsi a sua volta nel mercato del gaming. Spider-Man era un gioco d’azione con scorrimento verticale, in cui bisognava arrampicarsi su per un palazzo sparando ragnatele e menando il Green Goblin e i suoi sgherri.Videogiochi Marvel

Se il primo titolo ebbe un buon successo così non si può dire della maggior parte di tutti gli altri “Spider-Games” usciti. Riferendoci ancora una volta all’introduzione, sappiamo che la Marvel svendeva licenze a destra e sinistra, quindi una volta che un gioco su un personaggio fa successo, ecco che tutte le altre case produttrici si fanno avanti per prendersi la loro fetta di fama. Soltanto nel 1990 sono usciti ben tre titoli dell’Uomo Ragno, tutti e tre denominati “The Amazing Spider-Man” e prodotti da tre diverse case: Paragon Software, Nintendo e Sega.

Questi tre giochi erano più o meno tutti uguali, avevano delle sezioni platform, dell’action in stile beat’em up, e in tutti veniva rapita Mary Jane, ai tempi moglie di Peter Parker. Nonostante i tre titoli coprivano in esclusiva quasi tutte le console ai tempi sul mercato, come l’Amiga, il Commodore 64 o il Genesis, l’unico a spuntarla fu lo “Spider-Game” della Nintendo, che era uscito unicamente su Game Boy dando vita ad una bella trilogia.Videogiochi Marvel

Da quel fatidico 1990, gli scaffali dei negozi hanno visto uscire almeno un titolo del Ragno in ogni anno fino al 1996. L’ultimo buon titolo di quella che definirò volgarmente golden age dei videogiochi supereroistici è stato lo Spider-Man del 2000, gioco che chi ha posato le mani sulla prima PlayStation difficilmente ha potuto mancare. In realtà il titolo ebbe anche dei porting per altre console come il Dreamcast o il Game Boy Color, ma è sull’ammiraglia della Sony che ha visto il suo grandissimo successo, presentando per la prima volta un vero “simulatore di Spider-Man” con un’eccezionale meccanica di Web-slinging, oltre che una vera trama, un sacco di riferimenti ai fumetti e molti costumi alternativi, il tutto inserito in un’avventura su livelli sandbox pieni di cose da fare e personaggi da incontrare.

I videogiochi Marvel e Capcom fanno il botto con le botte

Negli anni i publisher che si occupano di pubblicare i titoli Marvel sono cambiati di continuo, ma non tutti sono riusciti a distinguersi o ad essere ricordati. Di sicuro tra questi però non vi è la Capcom, che una volta presi in mano un bel po’ di personaggi, non si è lasciata sfuggire l’occasione di emergere dal mare di mediocrità Marvel-videoludica che erano gli anni 90.  Il primo videogioco Marvel prodotto e pubblicato dalla grande C fu “The Punisher” nel 1993, l’ennesimo beat’em up a scorrimento orizzontale per cabinati arcade, un genere che ai tempi veniva riproposto in continuazione tra i giochi basati sui supereroi.

In realtà questo titolo si distingueva dagli altri per la brutalità e violenza in pixel che venivano mostrati su schermo, cosa che lo rese un mezzo successo e oggi viene considerato un titolo cult. Di questo gioco venne anche proposto un porting su Mega Drive, ma venne censurato talmente tanto che il flop fu pazzesco.Videogiochi Marvel

La vera rivoluzione di Capcom però avviene anni dopo, quando, solida dell’esperienza di Street Fighter, decide di produrre una serie di picchiaduro aventi come protagonisti i supereroi Marvel. Nasce così nel ’94 X-Men: Children of The Atom, primo videogioco picchiaduro aventi come protagonisti gli eroici X-Men. Questo gioco in realtà non era altro che un rifacimento di Street Fighter II, ma ebbe abbastanza successo da ricevere de porting per console fedeli al titolo originale, inoltre, vi era anche Akuma come personaggio segreto, primo segnale di ciò che sarebbe accaduto in futuro. L’anno successivo e quello seguente vennero rilasciati due titoli collegati: Marvel Super Heroes e Marvel Super Heroes in War Of The Gems, due picchiaduro che si rifacevano alla famosa saga del Guanto dell’Infinito, con tanto di meccanica di combattimento che sfruttava il potere delle gemme.

Tutto il successo dei picchiaduro targati Capcom apre le porte al primo titolo crossover, ovvero X-Men vs Street Fighter del 1996 uscito su cabinato, PlayStation e Sega Saturn. Questo titolo, insieme al suo seguito Marvel Super Heroes vs Street Fighter, fu un enorme successo e fu un vero e proprio prototipo del gioco che sarebbe uscito nel 1998: Marvel Vs Capcom Clash of Super Heroes. MVC è stato per anni uno dei pilastri dei picchiaduro competitivi, sfornando di volta in volta un capitolo migliore del precedente. Quest’ultima frase in realtà è po’ una bugia, perché con l’uscita di Marvel Vs Capcom Infinite, la sete di soldi ha prevalso sulla qualità, rovinando completamente la serie. Comunque tutti i titoli precedenti risultano ancora oggi largamente apprezzati, basti pensare che Marvel Vs Capcom 2: New Age Of Heroes è stato per anni un gioco seguitissimo durante i tornei del Evolution Championship Series (EVO), nonostante in mezzo ci fossero anche i suoi seguiti.

Chi abbiamo dimenticato?

La risposta a questa domanda è abbastanza semplice: abbiamo dimenticato tutto ciò che era dimenticabile. Forse si esagera, o forse no, molto dipende da gusti personale, ma è anche vero che fino a qualche anno fa lo sfornare titoli targati Marvel era una vera e propria corsa all’oro, e a nessuno importa di fare giochi di qualità quando questi vendono facile anche senza il minimo impegno. Per fortuna da un po’ di tempo la totalità dei giochi Marvel ha iniziato ad avere una cura maggiore, ed è raro vedere un titolo lasciato a sé stesso.

Comunque, tornando al passato, nella loro immensa quantità sono davvero pochi i titoli degni di nota, e per lo più sono tutti beat’em up con qualche sezione platform creati seguendo lo schema: copia, incolla, prendi i soldi e scappa.Videogiochi Marvel

Ci sono comunque alcuni progetti che erano partiti bene e sono finiti per esser chiusi a causa delle scarsissime vendite. Il più importante tra questi era Questprobe, una serie di videogiochi Marvel del 1984 basati su avventure testuali creati da Scott Adams, ai tempi luminare del genere. L’idea di questi giochi era quella di fare un crossover con una serie a fumetti, in cui le due storie narrate sui due diversi medium si completavano a vicenda. Di Questprobe vennero pubblicati tra capitoli, il primo dedicato a Hulk, il secondo a Spider-Man e il terzo alla Torcia Umana e La Cosa. Un quarto capitolo dedicato agli X-Men invece non vide mai la luce, e la compagnia che produceva i giochi andò anche in bancarotta. Una triste fine per un progetto che forse avrebbe potuto cambiare il destino dei giochi Marvel.

Abbiamo aperto l’articolo con i numeroni, e con questi lo chiudiamo. Spider-Men infatti non è stato l’unico personaggio ad aver visto il suo nome stampato su miriadi di titoli. Seppur in maniera inferiore, anche gli X-Men hanno avuto la loro buona dose di titoli, e per un elenco dei loro migliori giochi vintage vi rimando a QUESTO articolo.

The Punisher era un altro personaggio che nei primi anni ’90 veniva riproposto in continuazione, ma comunque non riusciva a superare i numeri a doppie cifre dei mutanti e dell’Uomo Ragno. Per fortuna in quegli anni ancora veniva sfruttato il binomio film-videogioco, perché dal 2000 in poi, qualsiasi film con protagonista un eroe o un gruppo di eroi Marvel ha avuto il suo videogioco di dubbio gusto, che si aggiungeva ad altrettanti titoli spazzatura. Di certo non sono mancati però titoli di qualità, oltre i già citati Marvel Vs Capcom, abbiamo i due, futuri tre, titoli della serie Ultimate Alliance, o la miriade di titoli Lego che generalmente è sempre sinonimo di qualità, e chissà se al di là delle prime impressioni, il futuro Marvel’s Avengers della Square Enix non ci riservi qualche sorpresa.

 

Mattia Alfani
Nato a Pescara nel'94 e diplomato in sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics, dice di essere un grande appassionato di fumetti, videogiochi, cinema e serie tv, ma in realtà adora tutto ciò che è in grado di raccontare una storia, anche un semplice sasso. Ancora meglio poi se queste storie sono fantasy, horror o supereroistiche. Attualmente è alla ricerca della sua strada, saltando tra un università e l'altra, e nel frattempo da sfogo alle sue passioni scrivendone e condividendole su internet. Il suo modello di riferimento è il Dottore. Critico di natura ma non di professione, vorrebbe un mondo tutto suo, ma per ora si accontenta di quelli nei fumetti.