Warner Bros Games esortata dai propri impiegati a prendere una posizione nei confronti delle idee di J. K. Rowling

Mentre la popolarità di Harry Potter continua ad essere stellare, quella della sua autrice, J. K. Rowling è probabilmente ai minimi storici: ricorderete infatti i tweet che esplicavano le posizioni trans-escludenti della scrittrice, che le sono valse moltissime critiche, tanto che perfino Warner Bros Games è stata chiamata in causa per via del gioco Hogwarts Legacy, con i fan che si aspettavano una presa di posizione netta dell’azienda.

Qualche settimana fa è stato infatti annunciato il nuovo gioco di ruolo basato sul franchise del Maghetto più famoso del mondo, che però per la verità non avrà nulla a che fare con J. K. Rowling: la storia è ambientata nel 1800, e l’autrice non è coinvolta in nessun modo nello sviluppo del gioco, per cui le spetteranno solamente una parte dei guadagni ricavati dalle vendite delle copie.

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Ciò nonostante però, sembra che gli stessi impiegati dell’azienda avrebbero preferito vedere i vertici di Warner prendere le distanze nei confronti delle posizioni espresse dalla scrittrice, tanto da aver posto la domanda in un Q&A con David Haddad, presidente della sezione.

Ne ha parlato Jason Schreier su Twitter, citando lo stesso Haddad, che ha detto:

“Non c’è molto da commentare, ma visto che abbiamo avuto così tante domande, voglio rispondere al meglio possibile, facendo eco alle parole dei nostri senior executive. JK Rowling è la creatrice di Harry Potter e noi stiamo dando vita a quel franchise attraverso Portkey, ma è anche una privata cittadina. E questo significa che ha il diritto di esprimere la sua opinione personale sui social media. Posso non essere d’acordo con lei, e posso non trovarmi d’accordo con le sue vedute su diversi argomenti, ma sono d’accordo sul fatto che abbia il diritto di mantenere la sua opinione.”

 

Più avanti nel Q&A, Haddad ha aggiunto che Warner Bros Games sta lavorando con diverse organizzazioni LGBTQ, per ribadire il suo impegno a favore dell’inclusività.

Che ne pensate delle sue parole?