Annunciato il lungometraggio animato di The Witcher

Si espande il mondo di The Witcher, con Netflix che annuncia un nuovo lungometraggio animato dedicato al personaggio nato dalla penna di Andrzej Sapkowski.

L’annuncio arriva tramite le pagine social della compagnia di streaming, con la conferma di  Lauren Schmidt Hissirich e del produttore Beau DeMayo a capo di questo nuovo capitolo della storia di Geralt di Rivia.

Si chiamerà The Witcher: Nightmare of The Wolf, ma ancora non sappiamo quale possa essere la trama. Probabilmente si tratterà della trasposizione di uno dei racconti rimasti fuori dalla serie, ma potrebbe anche trattarsi di una storia originale. Ancora non è noto quando verrà rilasciato, ma considerato che la seconda stagione dello show arriverà solo nel 2021 sarebbe lecito aspettarsi un lancio entro l’anno.

Di seguito ecco il messaggio di annuncio di Netflix.

La serie che vede protagonista Geralt di Rivia pare sia la nuova produzione di punta della società di Reed Hastings, cosa abbastanza chiara se pensiamo che lo show è già stato rinnovato per una seconda stagione prima della messa in onda.

Al riguardo la sceneggiatrice Lauren Schmidt si era in passato sbilanciata, sostenendo di poter anche scrivere sette stagioni. Adesso però sembra abbia rivisto la sua stima. Al rialzo.

“È divertente perché in un’intervista ho detto che avrei potuto scrivere sette stagioni. Sono sicura che potrei scrivere 20 stagioni se ne avessi l’opportunità. Potrei continuare a scrivere questo show per molto tempo. Finché le persone sono interessate e finché il materiale di base è lì da cui partire…”.

Che cosa ne pensate voi lettori del final trailer di The Witcher? Credete che Netflix sia riuscita a cogliere l’essenza della saga? Diteci qual è il vostro pensiero con un commento!

 

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.