Riparte la seconda stagione di The Witcher: prime immagini delle nuove riprese dopo il Covid

Ripartono le riprese della seconda stagione di The Witcher, interrotta per colpa di alcuni casi di Covid scoppiati sul set dello show Netflix.

Come vi avevamo riportato in seguito ad alcuni test di routine eseguiti su cast e troupe, alcune persone sarebbero risulate positive al Coronavirus. Netflix avrebbe perciò deciso, comprensibilmente, di fermare le riprese dello show.

Le riprese agli Arborfield Studios, a ovest di Londra, possono ora riprendere dopo una sospensione di due settimane. Come potete vedere i lavori sono già ripartiti a pieno regime, tanto che sono state diffuse alcune immagini dal set e lo stesso Herny Cavill, volto di Geralt di Rivia nella serie televisiva, ha rimesso piede nel teatro di posa.

Potete vedere gli scatti qui di seguito.

 

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Nei giorni scorsi la sceneggiatrice Lauren Hissrich aveva anche parlato di alcune tematiche che avremmo visto nelle stagioni successive. Una delle più “scottanti” sarebbe stata la disabilità di Geralt, costretto a provare forti dolori dopo la rottura del gomito e del femore, raccontata nel corso dei romanzi.

Una caratteristica che, anche su suggerimento di alcuni fan, verrà ora trattato anche nella serie, come ha detto Hissrich. “Avrò letto i libri una dozzina di volte, ma in quelle specifiche sezioni mi fermavo sempre a “Geralt prova dolore, andiamo avanti”. Mi sbagliavo. Sono entusiasta di poter esplorare di più l’argomento, e di aggiungere questa ulteriore sfumatura al nostro eroe”.

Non è chiaro, da quanto ha riportato la Hissrich, se vedremo questo filone narrativo all’interno della seconda stagione, ma da quanto emerso sembra più probabile possa arrivare in quelle successive, a partire dalla terza. Nel frattempo le riprese di The Witcher sono ripartite.

(fonte: DualShockers)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.