Overwatch Gameplay: la nostra prova con mano con il prossimo sparatutto Blizzard

Ok ragazzi, guess who’s back, back again. E da qui in poi se c’è qualche staynerdiano fan di Eminem può cantare al posto mio perché sto scrivendo questo pezzo ad un’ora improponibile e non ho voglia. Allora. Overwatch, la nuova fatica di casa Blizzard. Poco dopo il suo annuncio ad uno degli scorsi Blizzcon, scrissi un articolo di anteprima su questo nuovo franchise con le informazioni che si avevano al tempo. I primi personaggi mostrati si muovevano sulla coloratissima e pixariana grafica di questo prodotto che ha creato già un discreto interesse nel pubblico, principalmente per i seguenti motivi:

1) Uno sparatutto Blizzard, novità. Starcraft: Ghost non è mai uscito quindi non conta.

2) Per la prima volta da tanti anni (ma davvero tanti) arriva qualcosa di nuovo dalla Blizzard, che non fosse un sequel di franchise già avviati o ispirato ad essi (mi riferisco a cose come Hearthstone e Heroes of the Storm).

3) È stato evidente fin da subito che il gioco utilizzava la formula di Team Fortress 2, titano degli sparatutto Free To Play

4) Lo stile grafico e la particolarità dei personaggi e del loro design, che trasudava della loro personalità e caratteristiche.

overwatch gameplay

In sostanza Overwatch ha titillato l’interesse di parecchi, sottoscritto e compagnia di amici del sottoscritto compresi. Quindi ho fatto come qualunque poveraccio fa in questa epoca di online gaming. Ho cliccato “Iscriviti alla beta” appena quel tasto è comparso sul sito ufficiale e ho aspettato, sleccazzando ogni nuova minuscola notizia come una capra che brama il sale sulla parete di una montagna.
Ok – sfregamento di mani pre scrittura – cominciamo. Ho finalmente giocato ad Overwatch. Ho giocato tutte le mappe disponibili, ho giocato tutti i personaggi. Ho giocato Tracer, ho giocato Zenyatta, ho giocato Reaper ed ho giocato Widowmaker. Ho passato qualche momento del gioco a guardare il culo ad altre Widowmaker con lo zoom del fucile della mia. Ehheheheh. Culo. Siamo all’inizio della closed beta e si vede. Una volta avviato il gioco nella schermata principale c’è poco da fare. C’è il tasto play, che ti mette immediatamente in coda per un gioco pubblico senza fornire scelte, e ovviamente anche quello per partite private. C’è anche la possibilità di giocare contro i bot ma è qualcosa di praticamente irrilevante ai fini della valutazione del gioco. Al primo accesso viene data la possibilità di fare un breve tutorial, che inizia come in molti altri sparatutto. “Dimostra di non essere ritardato e guarda tale oggetto col mouse”. E vabbé. Dopo aver dimostrato di non essere mentalmente svantaggiati, ci vengono spiegati i comandi base e come utilizzare le abilità dei vari personaggi.

overwatch gameplay story
Le skill sono legate ai tasti Shift destro ed E, mentre la ultimate (la skill più potente del personaggio) si attiva con Q una volta che il contatore circolare al centro della nostra interfaccia si sia riempito. Alcuni hanno un’arma secondaria che si sceglie come in qualunque altro shooter (tasti 1 e 2), o una modalità di fuoco alternativa per l’arma principale, attivata col tasto destro del mouse. Riguardo alle skill, alcuni hanno anche abilità passive. Per esempio Reaper può raccogliere le anime dei nemici uccisi per recuperare vita, compensando il suo essere fisicamente fragile nonostante combatta a distanza ravvicinata. Oltre alla base per il controllo del personaggio e l’utilizzo delle skills, lezione che vale per tutti gli altri, ci viene detto come catturare i punti di controllo. Standoci sopra, semplicemente. Per ora le modalità sono 2, payload e capture. Nella prima la squadra che attacca deve stare vicino ad un mezzo per spingerlo in avanti lungo la mappa e portarlo alla fine del suo percorso. Nella seconda ci sono due zone nella mappa da conquistare. Il ruolo delle due squadre si alterna di volta in volta ad ogni cambio di mappa. Tutto qui, semplice.

Saltamento dello esplosivo proiettile

Le squadre sono composte da sei membri ciascuna e i giocatori hanno scelta libera su che personaggio utilizzare e possono esserci anche doppioni. Sono divisi in quattro categorie: attacco, difesa, tank e supporto. Nella prima possiamo trovare le scelte più ovvie come Tracer, la ragazza british (con il doveroso accento forzatissimo che tanto ci piace) con giacchetta della RAF e poteri spaziotemporali. In difesa possiamo trovare soggetti come Bastion, il robot che si trasforma in una torre corazzata o Hanzo l’arciere, che fa da cecchino. Tra i tank ci sono – beh – i tank, come Winston, il gorillone incazzoso che abbiamo imparato ad amare nel pixarissimo trailer cinematografico rilasciato tempo fa, o Roadhog che sembra uscito da MadMax. In senso buono. Nella categoria supporto rientrano i tre healer del gioco e Symmetra, che costruisce trappole laser e può creare un teletrasporto dalla base con la sua ultimate.

overwatch gameplay

Non ci sono limitazioni nella composizione di un team e si può scegliere a piacimento, ma un team bilanciato è essenziale per un buon attacco o una difesa efficace. Il gioco ti aiuta fornendo pareri sulla composizione attuale del team. Può ad esempio dirti che ci sono troppi cecchini o nessun eroe di supporto o tank, ed è buona idea prestare attenzione a questi avvertimenti. Chi ha giocato a TF2 conosce la sensazione di avere tre sniper o quattro spie in squadra. Per chi non ci ha giocato: credetemi, non è una bella cosa. Si va bene, selezione del personaggio, un cast vario e caratterizzato da un buon voice acting e tutto, ma il gioco com’è? E andiamo, pazienza, ci arrivo. Uff.
Parlando in tutta onestà, quanto visto fin ora non mi ha né deluso né sorpreso. Overwatch si è rivelato esattamente come me lo aspettavo, nei minimi dettagli. Quindi penso che il termine giusto sia “soddisfatto”. Quando il primo match è iniziato  e ho mosso i primi passi nella mappa tutto ogni pezzo è andato al suo posto. Per dirla in inglese, “it felt natural”. Chi ha già esperienza pregressa con gli sparatutto (e col sopracitato TF2) non avrà problemi ad adattarsi al ritmo frenetico di questo gioco, e ad identificare meccaniche famose e collaudate in determinate skills di alcuni personaggi. Prendiamo per esempio Pharah, la doverosa “donna tutta d’un pezzo”, avvolta in un esoscheletro dall’aspetto rapace e armata di lanciarazzi. Oltre al fatto che la canna di quel lanciarazzi mi ricorda quello di Quake 3, in Pharah si ritrova il gameplay a cui i più bravi sono abituati da anni. Se hai il inevitabilmente puoi spararti sotto i piedi mentre stai saltando per andare molto più in alto spinto dall’esplosione e diventare un bombardiere Aria-Terra facendo piovere devastazione. Normalmente questa arcana tecnica (che il sottoscritto non ha mai veramente imparato bene perché è scarso), ti danneggia perché beh, ti spari nei piedi. Pharah propone la easy mode per questo modo di giocare un lanciarazzi. La sua skill del shift destro è un rapido colpo di razzi dorsali che la lancia in aria, dove poi può sparare tranquillamente o anche attivare la sua ultimate, per sparare ancora di più. Niente autolesionismo, stesso risultato. Da qualche parte nel roster c’è di sicuro un personaggio che si gioca come tu staynerdiano giochi gli sparatutto. Quello col lanciafiamme ancora non c’è, ma il futuro è un sentiero tutto da esplorare.

overwatch gameplay screen

Questo discorso posso usarlo per agganciarne un altro, che abbraccia l’intero lavoro Blizzard degli ultimi anni, comprendendo i suoi ultimi due titoli FTP. Overwatch, come HS e HotS fa del suo punto forte la semplicità. Lo skillcap è nettamente più basso di altri titoli chiave del genere, ma non in senso negativo. Darth Plagueis, maestro di Darth Sidious, si chiedeva quanta della fuffa religiosa si potesse togliere dai rituali Sith e mantenerli efficaci rendendoli più immediati. Questo crossnerding si può applicare a Blizzard. “Quanto possiamo semplificare dalla base di partenza pur mantenendo un bel gioco?”. Ovviamente c’è chi considera ciò un fattore negativo, oppure semplicemente cerca una profondità maggiore nel gameplay. O entrambe le cose. Qui si tratta semplicemente di giocare a ciò che ti diverte, si tratta più che altro di preferenze personali.

In giro per il mondo

I match in Overwatch sono brevi e intensi, con le mappe di dimensioni non eccessivamente grandi, composte essenzialmente da un sentiero principale con varie vie parallele, che devono essere tenute d’occhio per evitare di essere accerchiati o assassinati alle spalle. Alcune di queste vie sono percorribili solo da certi personaggi, come chi ha i razzi posteriori, chi si teletrasporta o ha il rampino. Questo crea diversi approcci tattici alla situazione, anche se con un po’ di esperienza si ha un’idea generale di cosa aspettarsi e da che via potrebbe provenire. Ora è solo più facile perché ci sono poche mappe disponibili.

overwatch gameplay
Parlando delle mappe, ognuna è una zona geografica diversa, si passa dal Giappone a Londra, e sono ESTREMAMENTE particolareggiate e vibranti. Fermarsi ad osservarle nei minimi dettagli mentre volano missili non è forse una buona idea, ma ne varrebbe la pena. Come in titoli come Left 4 Dead e seguito, osservare la mappa può suggerire piccoli dettagli sulla lore e su quanto sta succedendo nel mondo. Per esempio si possono trovare poster di propaganda robotica, in linea con il fatto che il mondo di Overwatch è appena uscito da una ribellione violenta dei robot senzienti  di cui sia Bastion che Zenyatta facevano parte. Ad ogni match esplorando le mappe notavo un dettaglio nuovo, a partire dalle postazioni di partenza, piene di così tante cose da rompere e con cui cazzeggiare da occupare il tempo di attesa per la partenza del match. In quel cazzeggio si può anche vedere la fisica del gioco in azione. Sparare ad una bombola di gas e vederla volare via con un sonoro PFFFFFFFFFFFFFFFFFF con traiettorie e collisioni realistiche non serve a nulla, ma cacchio se è divertente. Nella mappa ambientata in Giappone gli attaccanti partono da una sala giochi, in cui si può sparare all’artiglio meccanico per far volare in tutte le direzioni i pupazzi che contiene. Come detto, tutto ciò non serve a nulla, ma ti riempie il tempo.

overwatch gameplay mappe
Al momento non ci sono molte cose di gameplay vero e proprio che sfruttano come si deve questo motore fisico. Un esempio è una delle skill di Hanzo, che lancia una freccia che si scompone e i cui frammenti rimbalzano in tutte le direzioni. In quel caso le varie schegge reagiscono realisticamente alle pareti e all’angolo di tiro (e fanno un male boia). In giro per la mappa ci sono i vari medikit di diversa intensità da raccogliere, ma niente munizioni. In Overwatch ci sono munizioni totali infinite, ma le armi devono comunque essere ricaricate spingendo la sempre cara R.

Dimmi come spari alla gente in faccia e ti dirò chi sei

Ok la parte preferita, i personaggi. Li adoro tutti. A parte il nano, mi rifiuto di leggere la sua lore perché non mi interessa, lui è un clone sputato dell’ingegnere di Team Fortress. Maledetto nano. Lo stile grafico coloratissimo fa da perfetto collante tra il mondo e la banda di sciroccati variegati che compone il roster. C’è di tutto e per tutti i gusti. La femme fatale assassina, il tizio grosso in armatura che mena la gente in faccia con un martello, il personaggio troppo oscuro per la mia anima oscura, il cowboy. E e seguendo l’influenza MOBA che ha subito, usciranno continuamente nuovi personaggi. Al momento sto aspettando il tizio che sembra Gray Fox che si vede fin dalle prime immagini ufficiali. Forse sarà il prossimo. Le loro abilità li rendono unici nel gioco in fatto di stile e tattiche. Non si può pensare di andare allo sbaraglio con il fragile healer, e di sicuro non farà male come qualcuno con armi di calibro più grosso o abilità offensive. Le tattiche base dei vari personaggi sono intuitive, vengono naturali dopo qualche quarto d’ora di confidenza con il personaggio, e come ci sono diversi tank , ci sono diversi modi per tankare. Mentre imparare ad usare più personaggi possibili sarebbe l’idea migliore, prendere confidenza con uno o due per ogni ruolo e migliorare nel gioco con essi non è un crimine. Anzi, lo incoraggio per i principianti.

overwatch gameplay hanzo
Tutto ciò che i personaggi sono in grado di fare è evidente guardandoli, il loro aspetto è un chiaro indicatore di che tipo di personaggio sia o la sua personalità. Inoltre le varie skill provengono sempre da qualcosa di visibile sul modello del pg scelto. Se il personaggio con la skill E può lanciare un razzetto che crea un’onda d’urto, state sicuri di trovare quel razzo sul corpo da qualche parte, pronto per essere sparato. Le ultimate dei vari personaggi sono molto diverse tra di loro e quasi tutte molto efficaci e soddisfacenti da azzeccare. Una ultimate offensiva piazzata bene può ribaltare situazioni di netto svantaggio numerico o stalli nell’assalto o difesa.

Difettoli

Nonostante il gioco si dimostri già estremamente divertente all’inizio della closed beta, è inevitabile che abbia dei problemi fondamentali, che vanno oltre discorsi come “x è sbilanciato” (anche se Pharah è overpowered come lo schifo). Una delle cose che mi infastidisce di più è la natura dei personaggi “support”. In TF2 abbiamo il medic, l’unico capace di curare veramente. Questo ha la ubercarica, che rende invincibile per qualche secondo lui e chiunque stia curando in quel periodo. Questa carica permette di sfondare linee di torrette o entrare in stanze completamente piene di nemici, ribaltando situazioni disperate in modo spettacolare, se fatto bene. In Overwatch queste situazioni per ora non sono possibili. Il medic normalmente deve badare a restare vivo per mantenere la carica e usarla nel momento consono e sull’alleato migliore per la situazione. La ubercarica è praticamente la ultimate del medic, ma in Overwatch i support mancano di tale potere ribalta situazioni. Anche le loro ultimate sono abbastanza meh, per ora. Cioè sì una cura ad area diventando invincibile, una resuscita tutti i morti alleati prima che respawnino, sì, ma non c’è nulla che rende un support “il motivo del trionfo”, come un medico che spara una ubercarica al momento giusto e trasforma una sconfitta in un recupero. In Overwatch certi ribaltamenti sono dati, come detto prima, da azioni offensive ben eseguite. Un reaper che compare dietro i nemici e attiva la sua ultimate ha lo stesso effetto da mietitrebbia di un Grosso e un Medic (ubercaricati o meno, in questo caso). In sostanza, il ruolo di support non è esageratamente appetibile in questo gioco per ora.

overwatch gameplay character
Un altro difetto è legato alla conformazione di alcune mappe, in rapporto con la cortezza dei match. Certe volte in attacco non si riesce ad avere il tempo materiale di conseguire gli obiettivi della mappa se si viene trattenuti per più di un minuto in qualche punto e non si riesce ad eliminare l’ostacolo. Questo rende estremamente più difficile attaccare che difendere, unito al fatto che non c’è nessuna protezione all’uscita della base attaccante e si è direttamente esposti al fuoco nemico appena si è nel loro campo visivo. Anche in questo caso si sente la mancanza di un analogo della ubercarica.

Concludendo.

Portando questo mio sclero notturno alla conclusione, posso dire con certezza che Overwatch ha il potenziale per essere un ottimo titolo. Non il migliore del genere, ma assolutamente buono. Tuttavia siamo ancora in closed beta, non si sanno ancora dettagli sul modello economico e se ci sarà o meno un cash shop interno o che altro. Per ora ho potuto solo vedere la struttura essenziale di questo titolo Blizzard, che tuttavia promette molto bene.