Per alcuni Hideo Kojima è la mente dietro Abandoned: e se fosse Silent Hills?

Negli ultimi giorni una teoria si sta facendo largo sul web: e se Abandoned, gioco annunciato per Ps5, fosse Silent Hills di Hideo Kojima? Una teoria che le ricostruzioni della rete stanno cercando di supportare con ogni possibile mezzo, anche con quelli più fantasiosi.

Pur trattandosi di rumor e congetture l’impatto che questa teoria sta avendo sul web è tale da meritare una ricostruzione. Proviamo allora a ripercorrere l’intera storia dietro a questo fenomeno che ha coinvolto la rete in questi giorni. Prima di proseguire desideriamo tuttavia ricordare, ancora una volta, che niente di quanto segue è supportato da fatti. Si tratta di rumor e, come tali, vanno trattati. Ci limiteremo a esporre alcune delle argomentazioni messe in piedi dalla rete e lasceremo che siano i lettori a farsi la propria opinione.

L’abbandono di Silent Hills di Hideo Kojima: e se Abandoned fosse un nome in codice?

La storia di Silent Hills è in realtà breve e molto poco gloriosa. Il progetto venne cancellato nella primavera del 2015, a meno di un anno dall’annuncio avvenuto alla Gamescom di Colonia nell’estate 2014. Banalmente alcune dispute interne tra Kojima e Konami portarono all’abbandono del progetto.

Proprio il nome Abandoned potrebbe essere in realtà un riferimento all’addio di questo titolo. Un modo con cui Kojima avrebbe scherzosamente fatto riferimento, secondo molti, alla sua creatura mai nata. Ma quali prove esistono a supporto della presenza di Hideo Kojima dietro a questo progetto?

abandoned silent hills hideo kojima

Cosa nasconde la scatola blu?

Tra le prime argomentazioni c’è l’alone di mistero che circonda la Blue Box, la casa di sviluppo che sarebbe al lavoro su Abandoned. Si tratta di un’azienda videoludica di cui non si conosce quasi nulla. Se si controllano il sito i suoi canali social sono pochissime le notizie riguardanti questo studio. La pagina web è vuota. Sul canale YouTube non sono presenti video, non ci sono foto sull’account Instagram e il profilo Twitter appare decisamente scarno. Se si eccettuano alcuni giochi mobile pubblicati in passato, tutto richiama a uno “studio fantasma”.

A far rizzare le antenne ai giocatori c’è un precedente. Kojima, in passato, aveva già creato un falso studio di sviluppo al tempo di Metal Gear Solid V, i Moby Dick Studio alla cui guida ci sarebbe stato un fantomatico Joakim Mogren, il cui nome non è altro che un anagramma del visionario game designer. Anche questa volta il sospetto sarebbe dato dal fondatore di Blue Box, Hasan Kahraman. Le iniziali HK richiamano ovviamente a quelle di Hideo Kojima, ma è anche il nome a rendere sospettosi i fan. Infatti traducendo il nome Hideo in turco si ottiene la parola Kahraman…

Kahraman che è in possesso di un utente verificato sul PlayStation Network, qualcosa che di solito è riservato solo agli sviluppatori più importanti legati al mondo videoludico. Tuttavia, se si va a vedere bene questo profilo, risulta anch’esso un fantasma. Il nome Sneaky Warrior (“Guerriero sfuggente”) sembra effettivamente adatto a un ID con un solo titolo giocato, un misterioso Demon Blood di cui si sa poco e nulla in realtà, salvo che nell’immagine di copertina si legge la scritta Siren Head. Altro possibile riferimento alla saga di Silent Hill.

Sempre Kahrman sarebbe in possesso di un canale YouTube ufficiale, chiamato TwentySeven27. Un riferimento, forse, al 27 Aprile 2015, giorno in cui fu annunciata la cancellazione di Silent Hills.

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I riferimenti a Death Stranding

Di per sé la ricostruzione della storia del Game Designer mette già il sospetto che dietro Abandoned si celi Silent Hills di Hideo Kojima.

Oltre a questo tipo di teoria, che si basa almeno su eventi storici e su fatti accertati nel passato, abbiamo congetture anche più fantasiose. Alcune di queste si trovano in Death Stranding e nell’ultimo video dalla Summer Game Fest, durante la quale Kojima ha presenziato, presentando la Director’s Cut del suo gioco.

In primo luogo si torna sempre al Blue Box Games Studio: le iniziali BB richiamerebbero a un altro BB, il Bridge Baby presente all’interno di Death Stranding. Se questa teoria vi sembra un po’ tirata per i capelli, quella che riguarda il video di presentazione della Director’s Cut del gioco potrebbe lasciarvi perplessi.

Nel video abbiamo visto Sam Porter Bridges entrare in un magazzino sorvegliato, prendere una scatola, vuotarla e nascondersi al suo interno, prima di rimetterla sul ripiano. Se consideriamo che la tuta di Sam è blu e che ci troviamo di fronte a una scatola (in inglese, box) il collegamento tra le due cose appare come un rimando proprio allo studio fantasma di Abandoned.

abandoned silent hills hideo kojima

Oltre le teorie: la parola agli scettici

Non tutti sembrano essere d’accordo di fronte alla possibilità che il titolo sia effettivamente quello che vorrebbero i fan. Tra questi abbiamo la voce autorevole del giornalista di Bloomberg, Jason Schreier.

Schreier, il quale a sua volta si diceva convinto che Abandoned fosse in realtà un titolo (sempre Silent Hills?) di Hideo Kojima, pare aver ora cambiato parere.

“Va bene, dopo diverse ore passate nella tana del coniglio, non sono più convinto al 100% che ci sia Kojima dietro a questa storia (potrebbe benissimo essere qualcuno che crea tutte queste coincidenze per attirare interesse). Qualunque cosa accada questa rimarrà una delle storie di videogiochi più divertenti dell’anno”.

L’opinionista quindi aggiunge “Un giornalista olandese dice di aver appena parlato al telefono con lo sviluppatore di Abandoned, che dice di aver intenzione di pubblicare un’app trailer (?) per PS5 questo martedì. Non importa la sua identità: congratulazioni a lui per aver messo tutti gli occhi sul suo gioco!”

A Schreier si è poi unito Geoff Keighley, il quale è intervenuto su ResetEra per spegnere parte delle voci. “Solo per creare le giuste aspettative, non credo onestamente che questo sia ciò che voi ragazzi pensate che sia”. Ha infine aggiunto che Hasan Kahraman gli avrebbe inviato un’e-mail con alcune immagini che avrebbe pubblicare in futuro.

L’unica cosa certa è che se alla fine il titolo non dovesse risultare davvero ciò che sperano i fan potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio per Blue Box. Sarà ovviamente nostra cura aggiornarvi in caso di novità.

(fonte; IGN)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.