Completa libertà creativa per Zack Snyder in Army of the Dead

Nel corso di una lunga intervista con Esquire Zack Snyder ha parlato di Army of the Dead, lodando la libertà creativa concessa da Netflix. L’intervistatore ha infatti sottolineato come nella pellicola di Snyder siano presenti molti elementi che, difficilmente, in altri contesti sarebbero stati accettati.

Non solo la tigre zombie, ma anche nudità, neonati trasformati in non-morti e molto altro, cosa che ha portato il redattore di Esquire a chiedere quanta libertà creativa sia stata concessa al filmmaker. Alla domanda se sia stato effettivamente concesso maggiore controllo al regista Snyder ha risposto affermativamente.

“Risposta facile: sì. Oh mio Dio, sì” ha affermato, con convizione. Netflix è stato un partner straordinario. E sono stati creativamente di supporto. E onestamente, sono tipo, “Voglio solo rendere questo film un successo, perché voi ragazzi siete stati così forti. Dimmi solo cosa devo fare”.

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Netflix batte Warner: Zack Snyder loda la libertà creativa ricevuta con Army of the Dead

Come di consueto nelle ultime uscite del filmmaker, Snyder non si è lasciato sfuggire l’occasione per una frecciatina contro Warner Bros, rea a suo dire di aver staccato la spina a ogni progetto dello Snyderverse per la DC.

“Guardate Warner. Per quanto mi riguarda, è stato tutto semplicemente diverso… per me di sicuro. Sono certo che molte persone si stiano divertendo molto laggiù, ottenendo molta libertà creativa. Potrei solo dirti che ai vecchi tempi c’era un’atmosfera diversa. O forse è solo la mia esperienza.

“Basti pensare a Watchmen, questo è un gigantesco film di supereroi con Rated-R, con del sesso completamente folle. È un piccolo film inebriante, per essere onesti. Un film in cui eravamo probabilmente dieci anni in anticipo. Eppure mi hanno lasciato fare quel film. E non credo proprio che film del genere si trovino nei cinema in questo momento. Capisci cosa voglio dire?”.

(fonte: Esquire)

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Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.