The Other Side of The Wind: proiettato fuori concorso alla mostra di Venezia

Tra i capolavori incompiuti nella storia del cinema ha un posto di rilievo The Other Side of the Wind. Il film sarebbe stato l’ultima opera di Orson Welles, una feroce critica contro l’intero mondo degli studios cinematografici, con cui il poliedrico autore mantenne per tutta la vita un rapporto conflittuale, non fu mai completato (ironia della sorte) per problemi con la produzione, nonostante un lavoro durato ben sei anni, dal 1970 al 1976.

The Other Side of The Wind

Alla morte di Welles nel 1985 il film era ancora incompiuto e oltre mille “pizze” erano rimaste sepolte negli studios di Parigi. Il regista Peter Bogdanovich, a cui Welles affidò il suo lavoro tentò a più riprese di concludere quanto lasciato incompiuto dal maestro, senza successo.

A distanza di trentatré anni dalla morte del geniale regista finalmente Bogdanovich è riuscito a trovare un distributore in Netflix, portando il film fuori concorso alla mostra del cinema di Venezia. Potete vedere un trailer qui di seguito, caricato sul canale Youtube di Netflix Italia.

La storia, dal sapore fortemente autobiografico, parla di un regista statunitense che, dopo molti anni di lavoro in Europa, in una sorta di esilio imposto da se stesso, decide di tornare negli States per girare una nuova pellicola. Qui dovrà però scontrarsi con la feroce realtà di Hollywood e della Los Angeles gestita da studi cinematografici interessati solo al guadagno.

the other side of the wind

La pellicola è stata ricostruita ad opera del premio Oscar Bob Murawski, con una colonna sonora completamente nuova, realizzata da Michel Legrand. Un’operazione in grande stile per permettere a un capolavoro perduto di trovare la strada del cinema ed essere finalmente conosciuto dal grande pubblico.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.