Sony ci ricasca e “dimentica” un bug nell’interfaccia di PS5, già noto dai tempi di PS3

Lo abbiamo capito, oggi la nostalgia è un richiamo che tira fortissimo, tanto che stiamo vedendo in tutti i campi dell’industria dell’intrattenimento, dal cinema alle serie TV ai videogiochi, ritorni e revival di ogni sorta: mai ci aspettavamo che sarebbe tornato un bug, come nel caso dell’interfaccia di PS5.

Come ricorderete infatti, Sony qualche giorno fa ha mostrato sul proprio blog il funzionamento della dashboard della sua nuova console, che è stata apprezzata più o meno all’unanimità dagli utenti, tranne che per un piccolo particolare.

Alcuni hanno infatti notato un piccolo, ma fastidioso bug, che risale ormai ai tempi di PlayStation 3. Su PS3 infatti, premendo sul joypad il tasto PlayStation, appariva sullo schermo l’indicatore della batteria del DualShock, coprendo però l’orologio del sistema.

Una seccatura piccola, ma che evidentemente ha infastidito molti giocatori, tanto che Sony fu costretta a correggere l’errore nel 2009, con l’Update 3.00 del firmware, accolto dagli utenti con entusiasmo.

Con PS5 il colosso giapponese sembra che ci sia cascato di nuovo: l’indicatore della batteria del DualSense copre nuovamente l’orologio all’accensione della console. Ora, ci sembra strano che un gigante come Sony non abbia imparato dai propri errori, per quanto, ripetiamo, si tratta di un bug se così lo vogliamo chiamare, davvero di poco conto.

bug interfaccia ps5

Ma ci sembra altrettanto improbabile che si tratti di una mossa di marketing, una sorta di easter egg, di occhiolino ai possessori di PS3 che all’epoca si lamentarono della situazione. Anche con un pizzico di autoironia, magari. Chissà.

Fatto sta che il problema al momento persiste. Tocca vedere se Sony deciderà di risolverlo subito al lancio della console, o se dovremo attendere nuovamente un aggiornamento del firmware.

Nel frattempo vi consigliamo di munirvi di un orologio quando giocate, o di tenere lo smartphone a portata di mano, che non si sa mai.

(Fonte: Push Square)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.