Logo temporaneo per CD Projekt Red: e scatta la polemica

Novità da parte di CD Projekt Red: la casa di sviluppo polacca ha modificato temporaneamente il proprio logo in supporto della comunità LGBT.

La classica immagine rossa è stata modificata inserendo un arcobaleno su sfondo nero, come potete vedere qui di seguito (uno colore che potrebbe rimandare alla situazione delle proteste negli Stati Uniti). La scelta, effettuata nel contesto del Pride Month, ovviamente ha fatto molto discutere e, nelle scorse ore, ha portato a una serie di protesta sulla pagina di Projekt.

Potreste essere apolitici e non accadrebbe nulla a nessuno!” scrive un utente, a cui ne fa eco un secondo che sottolinea “Concentratevi sulla realizzazione di fantastici giochi! Basta con questa roba arcobaleno!“, dove il termine “roba” in realtà era sostituito da un altro molto più scurrile.

cd projekt red logo

Ovviamente ci sono state anche minacce di annullare il pre-order di Cyberpunk 2077, accusato di essere un gioco disgustoso e scomodo. E non poteva nemmeno mancare il più classico dei “Non ho nulla contro gli omosessuali, ma…“.

Le prese di posizione non sono state tuttavia esclusivamente negative. Tra i molti commenti degli utenti ci sono stati anche quanti hanno apprezzato il messaggo di CD Projekt RED, scrivendo quando segue:

“Rispetto l’idea di prendersi un simile rischio in questo paese xenofobo. Dimostra che è possibile farsi sentire. Spero che altri seguiranno il vostro esempio, nonostante l’ostracismo da parte della nostra società. Grazie! Ora vi rispetto ancora di più”.

Giunti a questo punto lasciamo la parola a voi lettori, come di consueto. Che cosa ne pensate di questa presa di posizione da parte di CD Projekt RED? Come valutate il cambio del logo nel contesto sociale della Polonia attuale? Diteci che cosa ne pensate lasciandoci un commento e partecipando insieme a noi alla discussione.

(fonte: SpidersWeb.pl)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.