Tra Dark Souls e Dante Alighieri, da Yharnam fino ai Promessi Sposi: un assaggio di “Queste Anime Oscure” di Franscesco Toniolo

Il videogioco non è solo una forma di intrattenimento, è anche un’espressione artistica e culturale, e la rubrica Studi Virtuali si pone il compito di aiutare a diffondere questa cultura in Italia presentando i Game Studies nostrani, che ci accompagneranno di volta in volta nel backstage dell’intrattenimento, tra storia, scienza e arte.

Oggi stringiamo tra le mani il saggio di Francesco Toniolo, “Queste Anime Oscure – Da Demon’s Souls a Bloodborne: Incursioni, Escursioni, Suggestioni”, il cui titolo è un chiaro rimando alla trilogia “Queste Oscure Materie” di Philip Pullman. Il testo che ci troviamo davanti è un imponente percorso tra narrativa, mitologia e antropologia in rapporto alle opere videoludiche del maestro Hidetaka Miyazaki: Demon’s Souls, Dark Souls, Dark Souls II e Bloodborne.

Il libro di Toniolo è indubbiamente un testo complesso, così come sono complessi i Souls (parola che da ora in poi si riferirà a tutti e quattro i titoli citati sopra). Ogni capitolo andrà in maniera autoconclusiva ad analizzare un diverso elemento dei giochi, che sia un personaggio, un luogo o una meccanica di gameplay, e lo confronterà con elementi culturali esterni che hanno influenzato quel particolare, e se di base l’ordine dei capitoli segue quello di uscita dei videogiochi, il lettore viene invitato ad esplorare il libro scegliendo il percorso che più preferisce. Anche noi, quindi, abbiamo deciso di non seguire l’ordine, ma di creare una nostra strada.

anime oscure

Le Anime oscure

Il viaggio di Francesco Toniolo ci accompagna nello scoprire cosa si cela dietro alcune delle figure più emblematiche delle opere di Miyazaki, ed è così che nel primo capitolo ripercorriamo la storia della santa Astraea e si parlerà principalmente del rapporto tra puro e impuro.
Il testo metterà in discussione il significato delle parole bene e male attraverso i punti di vista delle parti coinvolte, ponendo l’accento su quanto sia fragile l’equilibrio tra le due forze. Ripercorriamo quindi sia il cammino intrapreso da Astraea, che ha scelto di fare del bene causando del male ad altri, sia quello del giocatore, che sarà costretto a fare del male per un bene superiore, portando alla tragica conclusione la storia della santa.

Tragico è anche il destino di un altro personaggio, Solaire di Astora, protagonista del quarto capitolo che fa del senso del tragico il suo argomento centrale. Solaire è sicuramente uno dei personaggi più amati e iconici, un tipo tanto bizzarro quanto estremamente forte, e su cui si sono fatte le più disparate teorie sulla sua reale identità.
Ricordiamo che Queste Anime Oscure è stato scritto prima dell’uscita di Dark Souls III, e ai tempi la teoria secondo la quale Solaire fosse il primogenito rinnegato di Gwyn era molto popolare.

Toniolo qui lavora su due linee parallele, da una parte ponendo Solaire come un semplice uomo particolarmente determinato a concludere la sua ricerca, dall’altra come figlio di Gwyn. In entrambi i casi emerge il carisma di Solaire, che però nonostante le sue numerose  qualità, è destinato a fare i conti con il suo tragico destino (sempre tenendo conto di determinate scelte del giocatore). Qui viene evidenziata la storia dell’eroe tragico nella letteratura, e ci porterà a riflettere sull’evoluzione di questa tipologia di racconti, generalmente sostituiti da un più piacevole lieto fine. queste anime oscure

Tragica è anche la storia delle sorelle del chaos Queelag e Queelan, che vede la prima uccidere ignari viandanti per recuperare l’umanità che tiene in vita la seconda. Dopo una profonda introduzione alla storia delle due sorelle aracniformi, il focus del capitolo cinque si sposta sull’iconografia del ragno attraverso religioni e miti, come quello di Aracne narrato nelle Metamorfosi di Ovidio, ma verranno anche trattati temi relativi alla psicologia e alla figura del ragno nella psicanalisi.

Proseguendo nella lettura, le pagine riguardanti i personaggi si fanno meno tragiche e più mitiche, come il capitolo otto, che ci trascina al cospetto di potenti re e regine, prendendo come punto di riferimento i tre Re, o Lord, di Demon’s Souls, Dark Souls e Dark Souls II. Scopriremo quindi tutte le fonti e i riferimenti nella storia, sia reale che fittizia riguardanti la regalità, e si parlerà di armi magiche e di ordini cavallereschi, come quelli creati da Re Artù e da cui prendono ispirazione gli ordini dei cavalieri di Re Allant e Lord Gwyn.

L’ultimo capitolo del libro, il tredicesimo, è interamente dedicato alle leggende dei lupi mannari e dei vampiri, creature di cui possiamo trovare vari archetipi all’interno di Bloodborne. Si parlerà delle similitudini tra le bestie e i licantropi e i vilesague e i vampiri, nonché dell’ambientazione vittoriana che fa da sfondo tanto a Bloodborne quanto alle più popolari storie che ruotano intorno alle due creature sovrannaturali. Viene anche trattato il tema della religione e di come essa influenzi queste creature sia nelle credenze popolari sia all’interno della lore del gioco. 

Mondi reali e fantastici delle anime oscure

Uno degli aspetti più caratteristici dei Souls è sicuramente quello della lore, che il giocatore dovrà ricostruire, se vuole, osservando il mondo che lo circonda e leggendo le descrizioni degli oggetti che trova. Proprio per questo non potevano di certo mancare capitoli riguardanti i mondi dei giochi, luoghi con una propria storia passata e presente, e con una geografia il più delle volte ben definita.

Per esempio, avventurarsi nel mondo di Dark Souls significa esplorare un territorio in cui possiamo orientarci anche senza il bisogno di una mappa, dato che basta osservare per vedere che tutto ciò che possiamo raggiungere è già lì, accuratamente ordinato nello spazio. Questo particolare argomento viene affrontato all’interno del terzo capitolo, mentre nel nono, Francesco Toniolo fa un necessario confronto tra la Lordran del primo Dark Souls e la Drangleic del secondo.

Quest’ultima, a differenza della prima, risulta poco curata sotto il punto di vista del realismo, con distanze e proporzioni completamente errate, ma a cui si cerca, anche tramite teorie esterne, di dare una spiegazione con una razionalità sia logica, utilizzando i concetti interni alla lore di spazio e tempo, che videoludica, analizzando e confrontando i vari espedienti utilizzati all’interno di libri e videogiochi per far percorrere migliaia di chilometri ai personaggi senza tediare il lettore o il giocatore con inutili momenti vuoti.

Tornando invece al terzo capitolo, lo studio sulla morfologia del mondo di Dark Souls è una scusa per aprire un discorso più ampio sulla dimensione della verticalità e sulle varie simbologie che assumono l’ascesa e la discesa, attraverso la loro rappresentazione nei miti, nelle leggende e nella narrativa, facendo spesso riferimento a moltissime opere in cui viene dato ampio spazio a queste strutture, come la discesa all’Inferno, passaggio per Dante Alighieri necessario per poter accedere al Paradiso. In Dark Souls II questo concetto di verticalità viene in parte perso, ma come osserviamo nel settimo capitolo, viene bilanciato da una maggior attenzione riguardo il concetto della soglia come luogo, fisico o metafisico, da attraversare per incominciare una nuova vita lontana dal mondo ordinario, lasciandosi dietro tutto ciò e rinnovando il proprio io.Bloodborne
Nel capitolo dieci si analizza l’universo di Bloodborne, e quando si parla di Bloodborne non si può fare a meno di confrontarlo, per ovvi motivi, con l’universo narrativo di Howard Philip Lovecraft. L’argomento è molto ampio, e Toniolo parte dividendo tutti quei titoli che si ispirano all’universo lovecraftiano in due grandi insiemi, uno riguardante tutti quei giochi che fanno uso della medesima ambientazione dei racconti e l’altro in cui raggruppa quelli che la rielaborano per tirar fuori qualcosa di nuovo, categoria quest’ultima nella quale rientra per l’appunto il nostro Bloodborne.

Dall’analisi generale si passa poi a quella nel dettaglio, osservando come viene scelto di applicare un più realistico e coerente arcanismo al posto della magia, e studiando le divinità, i grandi antichi, che divini non sono, ma poiché percepiti come esseri superiori dagli umani, vengono idolatrati come dei. 

L’ultimo viaggio all’interno delle ambientazioni termina a Yharnam, dove Francesco Toniolo ci regala uno splendido parallelo con la situazione della Milano descritta nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. L’autore ci ha tenuto a specificare come la scelta del romanzo sia data dal fatto che, in quanto italiani, abbiamo sicuramente una certa familiarità con il contenuto del testo, e specifica che sono molteplici i romanzi da cui si sarebbe potuto estrarre il tema del capitolo dodici, ovvero quello della città in preda alla follia dovuta al contagio, che sia di peste o di sangue infettato da creature lovecraftiane.

Viene fatto anche un parallelo tra Renzo e il protagonista di Bloodborne, entrambi sconosciuti che raggiungono una città in cerca di qualcosa, e si ritrovano in un ambiente in cui tutto sembra perduto, soprattutto l’umanità degli abitanti, ormai resi folli dal terrore di due diverse malattie.Demon's Souls

Eppur si gioca

Dopo aver fatto la conoscenza dei personaggi e dopo averne esplorato i luoghi, ciò che resta in un videogioco è il gameplay. Questo argomento emerge nel secondo capitolo, e si parla delle forme che può assumere il concetto di difficoltà, un tema strettamente legato alle opere dei Souls. Verrà quindi fatta un’accurata analisi sul perché titoli di questo tipo siano definiti difficili, ponendo il senso della difficoltà attraverso varie prospettive, da quelle più soggettive, come l’esperienza fatta dall’utente su un determinato titolo, a quelle più generali, come le difficoltà fittizie dovute ai meri incrementi delle vite e dei danni dei nemici.

Viene anche visto come la difficoltà all’interno di un videogioco sia relativa al livello raggiunto con il proprio personaggio, lì dove questo è possibile, e come ciò comporti un incremento di statistiche che abbassa la difficoltà generale.

anime oscure

Alle statistiche in particolare è dedicato il capitolo sei, che condivide con le armi, in cui si esamina, in particolar modo facendo riferimento al primo Dark Souls, il realismo con cui i valori delle statistiche sono assegnati ai personaggi base e come questi crescano seguendo una strada logica e razionalizzabile. Viene anche fatto un confronto tra le tipologie di armi in un videogioco e le loro controparti reali. Tutto questo ovviamente viene discusso tenendo conto delle dovute eccezioni che sono possibili all’interno di un videogame, come la possibilità di avere forza o agilità sovraumane e che ci permettono di maneggiare armi altrimenti impossibili anche solo da sollevare.

Per ottenere livelli e crescere nelle statistiche, i Souls utilizzando due tipi di risorse, le Anime per Demon’s Souls, Dark Souls e Dark Souls II, e il Sangue per Bloodborne. Nel capitolo undici, si ripercorrono le varie simbologie mitiche e religiose, ma anche scientifiche, delle Anime e del Sangue, facendo paragoni con il simbolismo interno al gioco e cercando punti di unione tra la nostra realtà e quella videoludica. Scopriremo quindi che l’utilizzo di queste due risorse può anche essere legato alla nostra realtà e non soltanto alla lore interna.

Queste Anime Oscure è uno studio di grande spessore, una lettura che ci porta a scoprire in profondità alcuni dei titoli più amati nel panorama videoludico, trovando curiosi legami con il nostro mondo che probabilmente molti non immaginano neanche.
Questa però è anche una lettura di formazione, il testo è pieno di note e collegamenti tanto a libri quanto a video su Youtube, che invitano ad approfondire gli argomenti trattati, andando oltre il videogioco, perché quest’ultimo non è altro che un agglomerato di elementi derivanti dalla cultura che circonda il nostro mondo.

Come si è già detto, questo libro è stato pubblicato nel 2015, quindi prima dell’uscita di Dark Souls III. Francesco Toniolo però non è stato di certo con le mani in mano, ed ha raccolto nuovi argomenti dall’infinità di spunti che i Souls possono offrire, pubblicando un seguito spirituale di questo testo, ovvero “Le Nuove Anime Oscure – Da Demon’s Souls a Dark Souls III” che, come potete intuire, conterrà anche elementi del capitolo conclusivo della trilogia di Dark Souls.

 

Mattia Alfani
Nato a Pescara nel'94 e diplomato in sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics, dice di essere un grande appassionato di fumetti, videogiochi, cinema e serie tv, ma in realtà adora tutto ciò che è in grado di raccontare una storia, anche un semplice sasso. Ancora meglio poi se queste storie sono fantasy, horror o supereroistiche. Attualmente è alla ricerca della sua strada, saltando tra un università e l'altra, e nel frattempo da sfogo alle sue passioni scrivendone e condividendole su internet. Il suo modello di riferimento è il Dottore. Critico di natura ma non di professione, vorrebbe un mondo tutto suo, ma per ora si accontenta di quelli nei fumetti.