Death Stranding è stato una delusione per Sony? Nuovi rumor sui conflitti con Kojima

Continuano a circolare voci su scontri tra Sony e Hideo Kojima per quanto riguarda i risultati di Death Stranding. Come vi avevamo riportato in precedenza molti tra i pezzi grossi di casa PlayStation sarebbero delusi dalla vendite del gioco con protagonista Norman Reedus.

Il titolo avrebbe venduto molto meno del previsto e questo avrebbe portato Sony a mettere anche in discussione future collaborazioni con il visionario game designer. Pochi giorni fa vi avevamo comunicato che l’insider Dusk Golem, noto per la sua attendibilità nel mondo dei survival horror, aveva rilanciato al notizia di Silent Hill sviluppato da Japan Studios e sotto la supervisione di Keiichiro Toyama, smentendo quindi le voci che volevano in progetto affidato a Kojima.

Lo stesso Dusk Golem avrebbe diffuso anche alcuni rumor sullo sviluppo di Death Stranding e alcuni problemi sorti tra Sony e Kojima. Il gioco sarebbe stato pesantemente ritoccato da parte di Sony prima del lancio.

Il gioco di Kojima era inizialmente stato concepito con toni molto più cupi e horror, ma un anno e mezzo prima del lancio sarebbe stato modificato per ottenere il prodotto attuale. Questo avrebbe creato numerosi dissidi interni tra la stessa Sony e la Kojima Productions, già sotto accusa da parte degli studi first party per i fondi eccessivi a essa riservati.

Insomma, lo scenario non appare dei migliori per il futuro dell’azienza di Kojima. Sembra anzi che sia stata messa in discussione la possibilità di finanziare futuri giochi del game designer, compreso il progetto horror a cui si starebbe dedicando attualmente.

Ovviamente si tratta solo di rumor, per quanto provenienti da una fonte piuttosto affidabile. In attesa di conferme raccomandiamo ai nostri utenti prudenza. Vi riporteremo tutte le novità sui futuri scenari per Hideo Kojima non appena ci sarà possibile.

(fonte: SegmentNext.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.