Diablo 4 sarà un titolo decisamente più oscuro e cupo, anche per via di un design ispirato dall’artista horror giapponese Junji Ito

Con l’annuncio di Diablo 4 alla Blizzcon 2019 qualche giorno fa, gli occhi sono tutti puntati su Blizzard (che nel frattempo ha annunciato anche Overwatch 2), per vedere come si evolverà il popolare franchise hack-n-slash, che sembra molto più dark e cupo del capitolo precedente, anche grazie a un design ispirato da Junji Ito.

Per chi non lo conoscesse, si tratta di un artista giapponese, conosciuto principalmente per i suoi lavori spaventosi, come storie terrificanti incentrate sul body horror, sul terrore psicologico e sul senso dello sconosciuto che ritroviamo ad esempio anche nella scrittura di Lovecraft.

diablo 4 junji ito diablo 4 junji ito

È stato proprio il lead quest designer Jason Roberts a citare l’artista giapponese e l’influenza che ha avuto sul design e sull’ambientazione di Diablo 4: “Junji Ito e alcuni degli elementi per cui è famoso, prendono delle cose semplici e le trasformano in elementi horror. Poi c’è il mito di Cthulhu e alcuni tratti dell’orrore tipici di quest’ultimo come la paura dell’ignoto.”

Guardando il trailer di Diablo 4 non è difficile notare alcune delle caratteristiche elencate da Roberts, per un gioco che sembra decisamente più affine alle atmosfere più oscure di Diablo 2, che non a quelle più colorate del terzo capitolo.

Ito è stato anche coinvolto nel progetto di Hideo Kojima e Guillermo del Toro, Silent Hills, prima che quest’ultimo fosse cancellato per via delle ben note questioni tra il game designer giapponese e la software house.

Che ne pensate del nuovo look di Diablo 4? Vi fa piacere che la serie ritorni un po’ alle origini, aprendosi a un mondo tormentato e cupo, o avreste preferito continuare con lo stile grafico dell’ultimo capitolo?

Per approfondire, sul nostro sito trovate tutte le ultime informazioni e novità su Diablo 4 annunciate alla BlizzCon.

(Fonte: IGN)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.