Dragon Quest V, il capitolo più amato dai fan della serie Square-Enix, si aggiunge al catalogo Netflix con la sua trasposizione cinematografica: Dragon Quest: Your Story.

Vi dico la verità, dopo Ni No Kuni e Sonic Il Film ero abbastanza demoralizzato, e le aspettative per Dragon Quest: Your Story erano decisamente tendenti al basso, anche perché non sono un grande amante né della CGI né di Dragon Quest. Invece in un tranquillo sabato pomeriggio ho aperto Netflix e ho iniziato la visione. Un’ora e mezzo dopo ero con il telefono in mano a mandare messaggi agli amici, suggerendogli la visione del film.

Dragon Quest: Your Story è uscito lo scorso luglio nei cinema Giapponesi, e solo ora è stato distribuito anche sulla piattaforma di streaming che ha cooprodotto la pellicola. Si tratta di un anime in CGI molto tradizionale, che ripercorre la storia del quindi capitolo di Dragon Quest, uscito originariamente per Super Nintendo e poi portato su Playstation 2, Nintendo DS, Android e iOS.

Si tratta inoltre di uno dei capitoli ritenuti tra i più belli della serie dalla fanbase, assieme all’undicesimo, nonostante il gioco non sia uscito sul mercato europeo fino alla sua incarnazione per Nintendo DS. Facciamo però un passo indietro, e vediamo di cosa parla Dragon Quest: Your Story.

Il film inizia con delle schermate 16bit riprese direttamente dal gioco originale che raccontano della nascita di Luca e del rapimento della madre da parte dei mostri, oltre che della leggenda di una spada sacra che dovrà essere brandita da un eroe per per impedire ad un malvagio signore di rinascere.

Dragon Quest: Your Story abbandona poi i pixel per portaci nella casa di Luca e del padre, impegnati in una quest per salvare la madre rapita. Nei primissimi minuti incontreremo già il villain, che ucciderà il padre di Luca e lo farà prigioniero per dieci anni, quando ormai cresciuto riuscirà a evadere dalle prigioni, per riprendere la missione del padre.

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La storia certamente non fa pensare a qualcosa di rivoluzionario o mai sentito, ma ricordiamoci che stiamo parlando di un JRPG del 1992, e nonostante questo riesce a ad avere diversi colpi di scena interessanti e inaspettati, soprattutto per chi non ha mai provato il gioco al quale il film si ispira. Si tratta sempre, ovviamente, di una lotta tra bene e male, tra eroi e malvagi, tra la luce e l’oscurità, ma c’è qualche twist inaspettato sicuramente stuzzicante in grado di far percepire l’impianto narrativo un po’ meno antico di quanto in realtà non sia (ma anche in grado di far pensare quanto potesse essere d’impatto Dragon Quest V nel 1992!).

Il tono rimane scanzonato per quasi tutto il film, che raramente prova a prendersi sul serio più di tanto, puntando principalmente sulle avventure del protagonista e dei suoi compagni, seguendo quello che è il normale iter di un episodio di Dragon Quest.

Se quindi la narrazione è decisamente gradevole, per quanto canonica per chi mastica JRPG (e non è un difetto, visto che Dragon Quest fa del conservatorismo uno dei suoi cardini), la parte estetica è decisamente al passo dei tempi, con una CGI ricchissima di dettagli, particolari e animazioni eccezionali. Purtroppo si perde il character design di Akira Toryiama, da sempre responsabile di Dragon Quest: i personaggi ne escono un po’ snaturati, ma nonostante questo il film riesce ad avere la giusta atmosfera e mantiene inalterato il design delle creature tipiche della serie.

dragon quest your story netflixSe parlare di citazioni o easter egg sarebbe sicuramente sbagliato, trattandosi di un film che ripercorre Dragon Quest V, è impossibile non notare la quantità immane di dettagli presi dal gioco, ma anche la consapevolezza dell’importanza del gioco in seno alla fanbase della serie, così come la consapevolezza della sua storia editoriale. C’è poi un colpo di scena verso la fine della pellicola che ovviamente non vi racconteremo, ma che è in grado di dare un taglio tutto nuovo e fresco alla storia – e sicuramente a molti non piacerà.

Ad accompagnare la pellicola c’è poi una colonna sonora eccellente, che più e più volte riprende il tema principale di Dragon Quest, ma che anche quando si distanzia dalle musiche tradizionali dei videogiochi riesce ad essere veramente d’impatto. Del resto dietro la colonna sonora c’è sempre Koichi Sugiyama, autore originale delle soundtrack dei giochi.

Probabilmente Dragon Quest: Your Story non sarà il film perfetto per i più accaniti fan del gioco, che certamente non saranno contenti del finale. Internet è ovviamente già diviso a metà, appunto tra chi ha apprezzato la pellicola e chi, invece, non ha digerito la scelta del finale. Anche in Giappone non la presero bene, peraltro.

Ciò non toglie che si tratti di una scelta coraggiosa che, gusti a parte, è solo la conclusione di una pellicola estremamente piacevole e ben ritmata, che non annoia mai, e che probabilmente riesce nel suo obiettivo di intrattenimento sia che a guardarla sia un fan di vecchia data del franchise che fu di Enix, sia che si tratti di un utente occasionale che ha voglia di un film disimpegnato.

 

 

 

 

 

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.