Mulan salterà la distribuzione cinematografica per arrivare direttamente su Disney+, per vederlo in anticipo rispetto agli altri abbonati però, ci sarà da pagare un prezzo

Disney e il suo neonato servizio di streaming sono al centro della bufera praticamente ogni due mesi. Tra sirenette nere e disclaimer che aprono i film più datati (e quindi controversi per la sensibilità attuale), il pubblico sembra non gradire – e spesso non capire – le decisioni dell’azienda. Abbiamo già affrontato le problematiche citate in questo editoriale di Francesca di e in quest’altro di Claudio, ma visto che non c’è due senza tre, oggi vi vogliamo parlare dell’ultima polemica legata a Disney: Mulan e la sua pubblicazione a pagamento su Disney+.

La premessa è questa: Mulan non uscirà nelle sale cinematografiche ma farà il suo debutto su Disney+. Il costo dell’accesso al film (e non dell’acquisto in senso stretto) è di circa 20€ in Italia e di circa 30€ negli Stati Uniti. La differenza di prezzo credo sia legata al cambio, vista la non particolare differenza di prezzo nei biglietti del cinema.

Riflessioni economiche a parte, la scelta di Disney è sicuramente peculiare, e dipende dalla situazione internazionale: mentre in Europa i cinema stanno riaprendo, in USA la situazione è più confusa, probabilmente anche per le direttive che provengono dai singoli stati e non direttamente dal governo federale. La posizione di Disney è difficile, perché non potrebbe contare su tutti i cinema del territorio statunitense, ma ha contemporaneamente un film tra le mani bello e pronto e un servizio streaming di successo.

In un’epoca in cui ogni cosa è consumo le persone hanno anche la memoria corta, e Mulan deve uscire il prima possibile per non perdere tutto il marketing fatto e per non andare a sovrapporsi ad altre uscite importanti. Cosa fare, quindi?

La scelta di Disney di far uscire il film sulla propria piattaforma è una novità, e non stento a credere che l’azienda abbia in qualche modo “preso la palla al balzo” per testare il funzionamento di un nuovo sistema di distribuzione. Così, dal 4 settembre, tutti gli abbonati Disney+ potranno acquistare l’Accesso VIP per poter vedere in anteprima Mulan al costo di 21.99€.

Internet ha fatto quello che gli riesce meglio (soprattutto quando gli vengono chiesti soldi): si è indignato. Eppure l’avere accesso anticipato a un film che sarà successivamente distribuito gratuitamente a tutti gli abbonati a Disney+ non è niente che dovrebbe sconvolgere. Il film in fondo non passerà nei cinema, e in qualche modo Disney dovrà anche rientrare dei costi sostenuti per la produzione di quello che è a tutti gli effetti un blockbuster.

Il film potrà inoltre essere visto e rivisto quante volte si vuole, cosa ovviamente impossibile al cinema, e la soluzione è certamente funzionale per le famiglie (che sono il target principale) per cui andare al cinema è una faccenda molto costosa. Mi si potrà obiettare che l’esperienza del cinema è diversa dal vedere un film in televisione, ma non è vero per tutti, e per chi dispone di un buon hardware o non ha vicino casa cinema con impianti all’avanguardia può essere addirittura preferibile vedere un film in casa in relax senza dover stare in mezzo a tante altre persone senza neanche avere chissà che qualità video.

Come sempre però, c’è un “ma”. Come avrete notato, fino ad ora vi ho parlato di accesso anticipato, e non di acquisto. Il motivo è che, nonostante una volta pagato l’Accesso VIP possiate vedere il film quante volte volete, non si tratta di un normale acquisto digitale come normalmente avviene su Chili, Rakuten o su qualsiasi altro servizio che offre film. Nel caso di Disney e di Mulan si tratta soltanto di poter vedere in anticipo un film che successivamente arriverà per tutti gli abbonati. L’altro lato della medaglia è però che, oltre all’accesso a Mulan, dovrete continuare a pagare l’abbonamento a Disney+ per poter usufruire del film.

Si tratta quindi di una soluzione ibrida, che non è né un noleggio digitale né l’acquisto di una licenza per vedere un film, ma semplicemente appunto la possibilità di vederlo in anticipo. Ma cosa succederà acquistando il film su Google Play o iTunes, dove normalmente si acquista la licenza per accedere a un contenuto ogni volta che si vuole?

La FAQ di Disney+ non è chiarissima in merito: “Disney+ ti offrirà Accesso VIP a Mulan a 21,99 € su disneyplus.com e su piattaforme selezionate, tra cui Apple e Google. Una volta ottenuto Accesso VIP a Mulan potrai guardarlo tutte le volte che vorrai su Disney+ su qualsiasi piattaforma in cui è disponibile. Potrai accedere a Mulan per tutta la durata del tuo abbonamento a Disney+.

Chiedendo direttamente a Disney delucidazioni, ci è stato spiegato che su Google Play e iTunes sarà semplicemente possibile acquistare come acquisto in-app (come è già possibile fare per l’abbonamento) l’Accesso VIP, per poi vedere il film su Disney+. Non si tratterà quindi di comprare il film sulla piattaforma di Google di o di Apple, come avviene per altre pellicole. 

mulan disney

Il metodo di distribuzione scelto da Disney è quindi nuovo non perfettamente chiaro per il momento, ma perché incazzarsi, se non per partito preso? Se il problema è spendere 22€ per un film, mi dispiace informare il lettore che gratis è morto da tempo, e che le cose si pagano. Un film con i valori produttivi di Mulan è lontano anni luce dalla maggior parte delle produzioni cinematografiche Netflix.

L’idea di Disney sembra essere quella di portare un modello molto vicino al cinema dentro le case, per poi distribuire il film “gratuitamente” a tutti gli abbonati, esattamente come avviene quando dopo il passaggio al cinema un film arriva in home video e poi su Netflix & co. Se anche non si volessero spendere i soldi dell’accesso anticipato, basterebbe aspettare qualche tempo per poter vedere il film senza costi aggiuntivi rispetto all’abbonamento.

Certo, non lo si vedrebbe subito e non si potrebbe andare sui gruppi Facebook a parlare con gli altri utenti, ma sarebbe anche il caso di mettere un freno alla fear of missing out e al consumo bulimico di prodotti di intrattenimento.

Se poi volessimo mettere la questione in prospettiva, non è inverosimile che se questo esperimento dovesse funzionare Disney potrebbe decidere di adottare questo modello di distribuzione parallelamente alla release cinematografica delle sue prossime pellicole, riuscendo in questo modo a soddisfare diversi tipi di utenza, che non sono solo quelli a cui piace andare al cinema e quelli che preferiscono rimanere in casa: in sono le famiglie con bambini che potrebbero risparmiare molto, ci sono le persone disabili che hanno problemi ad andare al cinema e potrebbero facilmente così accedere ai film assieme agli altri e molte altre categorie che ne beneficerebbero. In linea generale, l’avere più possibilità è sempre positivo.

L’unica categoria che effettivamente risentirà di questo nuovo modello di distribuzione sono ovviamente gli operatori del settore cinematografico, che si vedranno privati di un’uscita importante proprio nel momento in cui alcuni stanno riaprendo. Il punto è però che solo alcuni stanno riaprendo, e non tutti, e per cinico che può sembrare, non è un problema di Disney. Il momento storico è quello che sappiamo tutti, e probabilmente una parte del pubblico preferisce non frequentare luoghi affollati, cinema aperti o meno. Disney in questo modo raggiunge tutti, e raggiunge con più facilità le famiglie, suo principale target.

Se il modello funzionerà lo scopriremo facilmente, dato che un altro pezzo da novanta come Tenet è invece stato distribuito nei cinema. Hanno obiettivi e pubblici diversi certamente, ma a fine settembre avremo probabilmente un’idea di quanto la gente sia disposta ad andare al cinema in una situazione di pandemia globale, di quanto i cinema abbiano saputo resistere alla drammatica crisi, ma soprattutto a come questi mesi di lockdown abbiamo cambiato (o non abbiano cambiato) le abitudini di consumo per quanto riguarda i film.

(Articolo aggiornato il 27 agosto)

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.