Il game director di Ghost of Tsushima svela la sua gioia per il film

L’annuncio del film di Ghost of Tsushima ha già portato con sé commenti entusiasti da parte della produzione; ora tocca al game director del titolo di Sucker Punch, Nate Fox.

Dopo l’annuncio Fox ha rilasciato un commento su PlayStation Blog in cui manifesta tutto il suo entusiasmo. L’idea del film di Ghost of Tsushima sembra coinvolgere non poco lo studio che lo ha creato e che, da quanto emerso, dovrebbe vedere alcuni suoi responsabili in un ruolo di consulenti per la realizzazione della pellicola.

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Il game director di Ghost of Tsushima parla del film: le sue parole

“L’idea di trasporre il nostro gioco su un nuovo mezzo di intrattenimento è entusiasmante e siamo incuriositi dalle possibilità” ha esordito il game director di Ghost of Tsushima, spiegando poi quanto sia emozionante l’esperienza del cinema, capace di scatenare profonde reazioni emotive nelle persone. “Pensare che un giorno potremmo sederci in una sala per guardare Jin Sakai sul grande schermo è incredibile. Riviveremmo tutti la sua intensa trasformazione nello Spettro da un punto di vista completamente nuovo”.

“Siamo felici di collaborare con Sony Pictures per far sì che ciò avvenga. E Jin è in ottime mani con il regista del film, Chad Stahelski capace di creare qualcosa di speciale con John Wick. La sua visione di ciò che potrebbe essere, supportata da anni di esperienza, si è combinata per creare alcune delle più belle scene d’azione mai realizzate. Se qualcuno può riportare in vita la tensione affilata come un rasoio del combattimento con la katana di Jin, è Chad Stahelski”.

“Inoltre, sono felice di dire che abbiamo venduto più di 6,5 milioni di copie di Ghost of Tsushima ora e che circa la metà di queste persone è riuscita a completare il gioco. Puoi crederci? Sono circa 3,25 milioni di volte che i mongoli digitali sono stati cacciati da Tsushima digitale”.

(fonte: Playstation.Blog)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.