Come abbiamo visto dai filmati mostrati finora, dalle notizie diffuse dall’annuncio, e anche dalla ricca anteprima che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi, God of War sembra profondamente cambiato rispetto ai capitoli precedenti della saga.

Ciò non vuol dire però che quel passato sia stato cancellato, anzi: trattandosi di una delle serie più amate nella storia di PlayStation, il director Cory Barlog ha ben pensato di inserire diversi rimandi e richiami a quelli che sono stati elementi chiave dei vari episodi della saga di Kratos.

Ne ha parlato in una recente intervista concessa al PlayStation Blog, che vi riportiamo di seguito: “Oh, sì. Io sono una specie di psicopatico, quando si tratta di questo genere di cose. Ci sono segreti e rimandi nascosti ovunque. E intendo letteralmente ovunque: parliamo di confezione del gioco, di menu, di schermate di caricamento quando si preme il pulsante delle Opzioni, e altre cose del genere….

È una delle cose che spero porterà la gente a dire, anche molto tempo dopo l’uscita del gioco: “Lo sapevi che…?” E penso sia fantastico. È uno degli aspetti più divertenti dello sviluppo di videogiochi. È un lavoro complesso, ma è questa complessità che ci permette di nascondere cose davvero interessanti, e altre molto profonde.”

Dunque va bene il cambiamento, ma le radici della saga sono ben salde, e la cosa si vede anche da questi piccoli omaggi.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.