Netflix e Amazon respingono la riforma della HFPA: pronto il boicottaggio dei Golden Globe

Non si placa la bufera attorno alla Hollywood Foreign Press Agency, con Netflix e Amazon pronte a boicottare i Golden Globe. Come vi abbiamo spiegato nei giorni scorsi la HFPA ha imposto una serie di revisioni al proprio regolamento in seguito alla denuncia del Los Angeles Times di febbraio.

Le due prese di posione più importanti, senza dubbio, riguandano una maggiore inclusività nell’associazione (degli oltre ottanta membri nessuno è di etnia afroamericana) e la netta cesura ai viaggi e ai regali inviati dalle case di produzione come materiale stampa. Tuttavia, quanto approvato dalla HFPA, non appare sufficiente agli occhi dell’opinione pubblica.

Nelle scorse ore prima Netflix e poi Amazon si sono schierate contro l’organizzazione responsabile dell’assegnazione dei Golden Globe. “Come molti nel nostro settore, stavamo aspettando l’annuncio della HFPA nella speranza venisse riconosciuta l’ampiezza della questione e fosse fornita una chiara tabella di marcia per il cambiamento” ha reso noto Ted Sarandos, portavoce di Netflix. “Quindi interromperemo qualsiasi attività con l’organizzazione fino a quando non verranno apportate modifiche più significative”.

“Sappiamo che nella HFPA vi sono molti membri ben intenzionati che desiderano un vero cambiamento”, ha continuato Sarandos, “e che tutti noi lavoriamo per creare un’industria più equa e inclusiva. Ma Netflix e molti dei talenti e dei creatori con cui lavora non possono ignorare il fallimento collettivo dell’HFPA nell’affrontare queste questioni cruciali con urgenza e rigore”.

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Non solo Netflix: anche Amazon Prime si schiera contro i Golden Globe

Alla posizione di Netflix ha fatto eco quella presa da Amazon. In una lapidaria nota a mezzo stampa, Jennifer Salke, numero uno degli Amazon Studios, ha reso noto che la collaborazione tra la HFPA e la sua compagnia sarà sospesa fino a nuovo ordine. “Abbiamo sospeso la collaborazione con l’HFPA da quando questi problemi sono stati sollevati per la prima volta. Come il resto del settore stiamo aspettando una risoluzione sincera e significativa prima di riprendere i rapporti”.

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A queste dichiarazioni è seguita la replica di Ali Sar, presidente della HFPA. In una risposta rivolta a Netflix, Sar sottolinea come l’agenzia stia lavorando duramente per migliorare.

“Abbiamo ascoltato le vostre preoccupazioni circa i cambiamenti che la nostra associazione deve apportare. Desideriamo assicurarvi che stiamo lavorando duramente al riguardo. Possiamo assicurarvi che il nostro piano riflette il contributo dei nostri sostenitori e critici. Crediamo veramente che la riforma porterà a un’inclusione significativa all’interno della nostra associazione. L’intero settore potrà esserne orgoglioso. Siamo orgogliosi che il nostro piano sia stato approvato in modo schiacciante da oltre il 90% dei nostri associati. Non c’è dubbio che i membri stiano abbracciando questa opportunità”.

(fonti: THR: 1, 2, 3)

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Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.