Lo Studio MAPPA: creatore di perle animate

Lo Studio MAPPA è senza ombra di dubbio uno degli studi di animazione giapponese più conosciuti e prolifici in assoluto. MAPPA è l’acronimo di Maruyama Animation Produce Project Association ed è stato fondato nel 2011 da niente popò di meno che Masao Maruyama, già fondatore e produttore dello studio Madhouse, altro conosciutissimo studio di animazione. Nel corso degli anni ha sfornato molti prodotti apprezzatissimi, ma quali sono le perle migliori dello studio che si farà carico di trasporre la quarta e ultima stagione de L’Attacco dei Giganti? Ecco a voi una lista per rispondere a questa domanda!

Kids on the slope

Iniziamo questa lista con l’anime di debutto dello studio MAPPA: Kids on the slope (Sakamichi no Apollon). Basato sull’omonimo manga, questo anime è un romanzo di formazione per ragazzi e giovani adulti che ricordo con particolare affetto. Il protagonista Kaoru si trasferisce in un paesino di provincia a causa del lavoro del padre e lì farà amicizia con Sentaro, un suo coetaneo considerato erroneamente un teppista. Sotto la sua influenza la personalità introversa di Kaoru, venutasi a creare a causa dei continui spostamenti a cui lo costringeva il padre, riuscirà finalmente a sbocciare e Kaoru imparerà a conoscere se stesso.

Collante fondamentale di questa serie sono due cose: la musica jazz, che sarà il mezzo con il quale il cast principale si legherà e esternerà le proprie emozioni, e i rapporti estremamente maturi e nostalgici tra i personaggi. La trama è costellata di emozioni profonde: amori struggenti e puri e amicizie indistruttibili. Se vi piacciono anime come Your Lie in April, allora Kids on the slope fa decisamente al caso vostro!

Terror in resonance

Il secondo anime su questa lista è il primo anime originale dello studio MAPPA: Terror in Resonance (Zankyō no Terror). Non basandosi su nessun materiale già esistente, ogni aspetto di questo anime era completamente in mano allo studio di animazione, quindi c’era molta curiosità già dal trailer. Il risultato? Un anime che pochi si aspettavano, decisamente originale e innovativo, dalla regia e sceneggiatura incredibilmente liriche. L’atmosfera, il tono e i colori donano all’opera un senso di austerità, contornate anche da un comparto sonoro di tutto rispetto.

Diretto da nientemeno che Shin’Ichiro Watanabe – il genio dietro a capolavori come Cowboy Bepop e Samurai Champloo – la trama parla di Nine e Twelve, due ragazzi dal passato misterioso che tengono sotto scacco il quartiere di Shinjuku con i loro atti terroristici. Seguiamo i passi di una giovane ragazza di nome Lisa che incontra per caso la coppia, intrecciando i loro destini con il proprio. L’anime continua a rimbalzare tra adrenaliniche scene d’azione pianificate nel minimo dettaglio e profonde riflessioni sul senso della vita. Decisamente un prodotto per un target più adulto di quello del fruitore medio di anime.

Ushio e Tora

Ora passiamo ad un classico del genere battle shonen: Ushio e Tora! Odiernamente non molto conosciuto, ai tempi della pubblicazione del manga era molto apprezzato. Nei primi anni ’90 era già stata prodotta una serie animata di dieci episodi OAV, ma non riscontrò straordinario successo e non invecchiò bene. Fu invece trasmessa tra il 2015 e il 2016 la trasposizione targata Studio MAPPA, che coinvolse anche l’autore dell’opera manga originale, Kazuhiro Fujita. Questa serie riprese fedelmente il materiale fonte, anche se si concentrò di più sui punti salienti, facendo ampi tagli dal materiale fonte.

Lo stile di disegno più moderno e pulito dell’anime dello Studio MAPPA diede un aspetto più fresco e appetibile alla serie, munita anche di un ottimo team di doppiatori. Ushio e Tora vanta gli stessi punti di forza e incipit che resero famoso Inuyasha: un giovane – Ushio – libera un demone – Tora – dalla morsa di un’arma che lo ha tenuto sigillato per decenni, stringendo amicizia e imbarcandosi in un’avventura per sconfiggere un nemico maligno. Molto presenti sono gli elementi e ispirazioni presi dal folklore giapponese-shintoista, buddhismo e esoterismo cinese.

Rage of Bahamut

Questa è una delle opere meno famose di questa lista, ma rimane comunque un ottimo prodotto d’intrattenimento. Tratto da un gioco di carte collezionabili, Rage of Bahamut si svolge in un continente immaginario dopo la fine di una guerra contro una gigantesca bestia draconica, il Bahamut. Dopo che le tre razze che abitano quella terra – angeli, umani e demoni – si unirono per combatterlo, riuscirono a sigillarlo e la chiave venne divisa in due, consegnandone una metà agli angeli e una ai demoni. Dopo che una misteriosa ragazza riesce a rubare la metà custodita dagli angeli, viene fatta partire una caccia al ladro che coinvolgerà lei e Favaro Leone, un truffaldino cacciatore di taglie che la incontra per caso.

Al contrario da quello che ci si potrebbe aspettare da un adattamento di un gioco di carte, l’aspetto più riuscito di questo anime sono i personaggi e le loro dinamiche. La rivalità tra Favaro e Kaisar, autonominatosi sua nemesi, è fonte di ottima comicità, per non parlare dei rapporti tra il cast allargato che verrà introdotto con l’avanzare degli episodi. Rage of Bahamut vanta due serie anime: la prima, con il sottotitolo “Genesis”; e la seconda, “Virgin Soul”, che funge da sequel.

Yuri on Ice

Come non nominare il famosissimo anime sul pattinaggio artistico? Quando venne mandato in onda, questo anime originale fece molto scalpore e se ne parlò ovunque, in positivo e in negativo; ma non c’era dubbio che tutti lo conoscessero. Un anime decisamente innovativo, almeno per la modalità con cui si decise di affrontare la trama. Yuri on Ice parla di Yuri Katsuki, un pattinatore di figura giapponese depresso in seguito ad una pessima stagione di gare, e Viktor Nikiforov, un atleta di fama internazionale che, incuriosito da un video di una sua performance che circolava online, decide di diventare il suo allenatore.

La serie è stata apprezzata a livello mondiale, ricevendo i complimenti di molti atleti del settore, su alcuni dei quali si basavano anche personaggi nell’anime. Uno degli elementi che fece più scalpore all’epoca fu la relazione omosessuale tra i due protagonisti, suggerita svariate volte e in modi più o meno ovvi durante la serie. Alcuni celebrarono la scelta per aver sdoganato questo tipo di coppia in un anime mainstream, altri invece la criticarono per il mancato realismo e per la titubanza a mostrare senza veli ciò che stava succedendo. Yuri on Ice rimane comunque un anime pregno di dinamismo e emozioni che riesce a far immergere nella trama anche persone completamente estranee al genere e allo sport in questione.

Hajime no Ippo

Arriviamo ora a uno degli spokon più apprezzati degli ultimi anni: Hajime no Ippo. Per la realizzazione di Hajime no Ippo – Rising, (serie sequel di Hajime no Ippo – New Challenger) lo studio MAPPA collaborò con la Madhouse, altro portentoso studio di animazione. Visto lo schieramento di forze e la qualità del materiale d’origine, che ricordiamo essere vincitore anche della sezione shonen della quindicesima edizione della Kodansha Manga Award, non c’è da stupirsi se il prodotto risultante sia stato così apprezzato! Con un perfetto mix di azione, crescita del personaggio e dinamismo, Hajime no Ippo è un vero e proprio inno d’amore allo sport della boxe. Fosse stato più conosciuto e famoso, probabilmente sarebbe potuto essere il Rocky Joe degli anni duemila.

La trama è semplice: il giovane Ippo, è un ragazzo timido e gentile che per aiutare la madre nell’azienda ittica di famiglia è costretto a sacrificare tutto il suo tempo libero e svariate ore di sonno, sopportando nel contempo il bullismo di alcuni suoi compagni di scuola. Quando finalmente riuscirà a trovare la forza per reagire, però, non sarà abbastanza; ma fortunatamente per lui, una certa persona che passava di lì gli cambierà la vita. Hajime no Ippo non è altro che una storia di rivalsa personale, di crescita interiore e di maturazione personale, capace di affascinare chiunque con la sua intensità emotiva.

Banana Fish

Altro adattamento riuscitissimo di un manga “vecchiotto”. Banana Fish è stato uno degli anime più apprezzati e conosciuti del 2018. La trama parla di Ash Lynx, il protetto del boss mafioso più potente di New York, che un giorno viene in contatto con un uomo in fin di vita, freddato in pieno giorno. Prima di morire, egli consegna al giovane una sostanza misteriosa, riuscendo a pronunciare le parole “Banana Fish” prima di morire. Quelle sono anche le uniche parole che un ex-soldato dell’esercito americano, amico di Ash, riesce a dire dal giorno in cui impazzì, perdendo la testa e uccidendo i suoi commilitoni.

Deciso a scoprire la verità, Ash si imbarca in un percorso costellato da pericoli, sicari e sparatorie, svelando piano piano il passato irrisolto collegato a quella strana sostanza. La sua strada si intreccia a quella di Eiji, assistente del giornalista Ibe, inviato a intervistare proprio Ash. I due diventeranno intimi amici, nonostante le loro culture profondamente differenti, e affronteranno insieme la battaglia contro pericolosi boss mafiosi per arrivare al fondo della verità. Questo adattamento è senza ombra di dubbio una delle perle più splendenti del catalogo dello Studio MAPPA, un prodotto camaleontico che copre svariati generi narrativi ma senza incasellarsi solamente in uno di essi, risultando appetibile per chiunque.

Kakegurui

Arriviamo ad uno dei prodotti più stravaganti: Kakegurui. Il suddetto è stato un anime molto divisivo, finendo per essere apprezzato da molti e snobbato da altrettanti; ma è sicuro che spicchi per la sua unicità. L’istituto Hyakkaou è una prestigiosa scuola privata frequentata da figli dell’alta borghesia e dalla futura classe dirigente del paese. In quelle mura, però, vige una ferrea scala sociale al cui vertice spicca il consiglio studentesco, che detta legge sul resto dei studenti. Questi ultimi si sfidano tra di loro con scommesse e giochi d’azzardo, mettendo in palio le ricchezze della loro famiglia. Per chi non riuscisse a saldare gli eventuali debiti, essi si trascineranno anche nella vita adulta fuori dalla scuola.

La protagonista, Yumeko Jabami, è una ragazza  dotata di un’intelligenza sopra alla media, con una predisposizione a scoprire le truffe nel gioco d’azzardo. Yumeko è però affetta da ludopatia e ricerca questo tipo di attività per trarne piacere, arrivando a inimicarsi proprio il concilio studentesco, che farà di tutto per schiacciarla. Nonostante il genere thriller e psicologico, Kakegurui non si prende per niente sul serio, dando via a scene di fanservice sfrenato che sfociano nell’ecchi, anche esagerato. Nonostante ciò, alcune scene sono divertenti e per certi versi ricordano quelle di Food Wars, riuscendo ad intrattenere lo spettatore.

Zombieland Saga

Un altro anime originale dello Studio MAPPA, estremamente apprezzato per l’incipit demenziale e la sua gestione. La trama è estremamente tragicomica: la protagonista Sakura Minamoto viene uccisa da un camion e si risveglia dieci anni dopo, in una casa fatiscente. Assieme a lei ci sono altre sei ragazze, figure di spicco provenienti da varie ere storiche del Giappone. Il figuro che le ha resuscitate le informa che le ha riportate in vita per farle diventare delle idol, allo scopo di salvare la prefettura di Saga. Se cercate un anime leggero, colorato e che vi sappia far ridere con la sua demenzialità, Zombieland Saga è quello che fa per voi! Con una premessa così stravagante e consapevole di esserlo, questo anime risulta originale e riesce perfettamente nel suo intento comico e d’intrattenimento.

Dororo

Concludiamo con un pezzo da novanta: nientemeno che l’adattamento anime di una delle opere del dio dei manga: Osamu Tezuka. Il manga originale risale agli anni sessanta e una serie animata era già stata prodotta, quindi quello dello Studio MAPPA è a tutti gli effetti un remake. La storia di Dororo è ambientata nel periodo Sengoku ed è tinteggiata da toni dark e gore, non adatti allo stomaco di un pubblico casuale. Il protagonista, Hyakkimaru (letteralmente “ragazzo dei 100 demoni”) soffre per un ingiusto destino: in seguito al patto stipulato dal padre con dei demoni in cambio di potere, al piccolo appena nato vengono sottratte praticamente tutte le parti del corpo, rimanendo in vita solo grazie alla fervente preghiera della madre.

Ella viene però costretta dal marito ad abbandonare il figlio su una cesta, fatta galleggiare nel fiume. Verrà trovato da un chirurgo, Jukai, che lo curerà e alleverà. Si scopre ben presto che, uccidendo i demoni, Hyakkimaru riesce a recuperare una parte del suo corpo. Inizia così il suo viaggio di vendetta, deciso a riprendersi il suo corpo e a scoprire la verità sul suo passato. Lungo il suo cammino incontrerà anche Dororo, un ladruncolo che gli si affiancherà e lo aiuterà a rimanere umano durante la sua crudele missione. Dororo è un classico consigliatissimo, soprattutto visto lo sforzo – riuscito – di MAPPA per svecchiare la serie e renderla appetibile ad un pubblico più ampio.

Laura Moronato
Originaria dei colli euganei, ora divide la sua vita tra la propria terra natia e Venezia, dove studia lingua e cultura giapponese all’università di Ca’ Foscari. Venuta al mondo nell’inverno del ’97, il freddo sembra non lasciarla mai e la si può vedere spesso spuntare sotto vari strati di vestiti e coperte. Quando non è impegnata a lottare per la propria sopravvivenza tra lavoretti e una lingua che non ricambia il suo amore, il suo passatempo preferito è scoprire nuove serie tv, anime o libri da iniettarsi in endovena. È una circense ansiosa che cerca di mantenere l’equilibrio tra il divulgare le proprie passioni ad amici e conoscenti e non rompere l’anima al prossimo; ma in caso sia troppo molesta la si può facilmente zittire con articoli di cancelleria e quaderni nuovi. Recentemente sta ampliando la sua cultura nerd anche alla Corea e alla Cina.