Durante una recente intervista, Joaquin Phoenix ha raccontato del suo nervosismo durante la cerimonia degli Oscar, che lo ha visto vincitore col suo Joker

Aveva paura ed era nervoso Joaquin Phoenix durante la cerimonia di assegnazione degli Oscar nel 2020, durante la quale gli fu assegnata l’ambita statuetta per il ruolo di Joker nell’omonimo film, tanto che non avrebbe voluto tenere il tradizionale discorso d’accettazione.

L’attore ha dichiarato in una recente intervista tutto il suo disagio all’epoca, e che avrebbe voluto semplicemente andare via.

joaquin phoenix oscar discorso

Joaquin Phoenix parla del suo discorso agli Oscar 2020

“Sarò onesto, non avrei voluto andare da nessuna parte né fare niente. Non ero entusiasta dell’opportunità, non è quello che sono. Avevo un sacco di paura. Ero in quella situazione in cui c’era una parte di me che voleva semplicemente dire “Grazie mille, buonanotte” e andarmene, ma sentivo che, se fossi stato lì non avrei potuto ringraziare mia madre e basta”.

Phoenix come ricorderete diede un importante discorso sui diritti degli animali piuttosto che parlare del proprio film. Un discorso che colpì molto Victor Kossakowsky, regista dell’apprezzato documentario Gunda, che esplora l’essere senzienti degli animali, seguendo la vita giornaliera di un maiale, due micche e una gallina con una sola gamba. Il regista contattò l’attore per chiedergli se volesse partecipare al film, e Phoenix ne divenne uno dei produttori esecutivi.

“La gente ha iniziato a chiamarmi e a chiedermi “Ma hai scritto tu il suo discorso?”, perché quello che ha detto è esattamente quello che ci hai detto ogni mattina prima di girare”, ha dichiarato il regista parlando del discorso di Joaquin Phoenix. A quel punto per lui è stato inevitabile mostrargli il film e chiedergli di partecipare.

Fa sorridere pensare che tutto sia nato da un discorso che Joaquin Phoenix non avrebbe neanche voluto tenere.

(Fonte: Indie Wire)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.