John Cleese replica ad Hank Azaria: “devo scusarmi con i bianchi inglesi?

Le scuse di Hank Azaria, storico doppiatore di Apu dei Simpson, alla comunità indiana, hanno attirato le critiche di un pilastro della comicità: John Cleese in persona, uno dei comici fondatori dei celeberrimi Monty Python.

Il comico britannico non ha avuto problemi a sottolineare come per lui, la scelta di scusarsi di Azaria, sia stata superflua. Cleese ha infatti domandato se lui, avendo fatto satira sulla middle-class britannica per vent’anni, fosse in dovere di scusarsi con la borghesia del suo stato.

Anche John Cleese ha avuto un problema con Apu… e con Hank Azaria

“Non volendo essere lasciato indietro da Hank Azaria, vorrei scusarmi a nome di Monty Python per i tanti pezzi comici che abbiamo fatto prendendo in giro gli inglesi bianchi.

Ci scusiamo per qualsiasi angoscia possiamo aver causato”.

Da molto tempo Cleese ha dimostrato di essere del tutto contrario alla cancel culture che, secondo lui e altri, sta dominando il mondo dello spettacolo negli ultitmi anni. In passato aveva fatto discutere la sua posizione pro-Rowling, difendendo la scrittrice per la sue posizioni considerate transfobiche. Al riguardo tuttavia il comico aveva negato ogni possibile accusa di omofobia rivolta verso di lui, sottolineando, ancora una volta, come la sua posizione fosse solo contraria a quella che lui considera “cancel culture”

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A tale proposito, anche la critica verso Azaria, sembra rientrare nella stessa casistica. Il comico ha sottolineato quindi come, dal suo punto di vista, sia stato sbagliato portare avanti l’addio al personaggio dei Simpson. Una posizione che siamo certi farà ancora discutere, ma che si dimostra perfettamente coerente con quanto detto in passato da Cleese.

Non ci resta che lasciare a voi lettori la parola! Che cosa ne pensate delle posizioni di John Cleese in merito alle scelte di Hank Azaria? Lasciateci un commento e partecipate con noi alla discussione!

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.