Un ritorno in sella tutto italiano
Nellโultimo anno lโItalia sembra aver finalmente preso un posto dโonore nellโindustria dei videogiochi, un mercato fondamentalmente monopolizzato dai due grandi produttori, Giappone ed America. In seguito allโuscita del brillante Mario + Rabbids Kingdom Battle sviluppato da Ubisoft Milano, torna alla ribalta unโaltra software house italianissima e di vecchia data: Milestone. Specializzata in simulatori di guida, la casa italiana (anchโessa milanese) mosse i primi passi con simulatori di rally in MS-DOS, passando a giochi con licenza ufficiale su due ruote, come motocross, superbike e MotoGP, divenuta poi la loro serie di punta. Ed รจ proprio di MotoGP 18 che tratteremo, titolo che vede lโesordio su due ruote dellโUnreal Engine 4 lasciandosi alle spalle il vecchio engine proprietario che Milestone ha utilizzato fino allโanno scorso e che iniziava a mostrare il fianco al passare degli anni. Non solo un rinnovo grafico ma, per loro stessa ammissione, un vero e proprio reboot della serie con nuove feature e un rimaneggiamento di quelle giร viste.
Fedeltร maniacale e nuovo motore grafico
La serie MotoGP ha sempre avuto una enorme attenzione nello sfruttare i diritti ufficiali del Motomondiale appieno, e questo capitolo non รจ da meno: ogni pilota e moto sono stati accuratamente renderizzati dopo una scansione laser, cosรฌ come tutti i circuiti presentano innanzitutto una sfiziosa presentazione con tanto di immagini reali tratte dagli eventi ufficiali, inoltre ogni centimetro di asfalto, erba, cordolo, ombrelline e spalti รจ stato riportato fedelmente grazie allโutilizzo di droni per renderizzate lโambiente dallโalto. Perfino la voce di Guido Meda รจ stata inserita per accogliere il giocatore, anche se solo nel pre-gara e solo tramite brevi frasi di circostanza. Nonostante lโencomiabile tentativo di ricreare in scala 1:1 ogni aspetto degli eventi del Motomondiale con un nuovo engine grafico, il lavoro di Milestone pecca ancora sul lato visivo. Portandosi dietro i problemi nel caricamento delle texture dellโUE4, con fastidiosi effetti pop-up di alcune superfici in lontananza e soprattutto col passaggio dai 60 fps dello scorso capitolo, ai 30 (sรฌ, purtroppo anche su PS4 pro), lโimpatto grafico del titolo non di quelli da togliere il fiato. Altra nota dolente รจ quella riguardante gli inspiegabili caricamenti prima di una partita, davvero poco ottimizzati. Qualsiasi modalitร si sceglierร dโintraprendere, i caricamenti saranno lenti ed inesorabili, con tanto di barra del completamento poco indicativa. Quindi, se da un lato piloti e bolidi, con tanto di sponsor e parti meccaniche ricreate allo stato dellโarte, sono realizzati con estrema cura, il contorno delle gare sembra scricchiolare ancora per quanto concerne il comparto tecnico.
Il tutto รจ probabilmente da imputare ad un nuovo approccio alla piattaforma da parte di Milestone, non ancora pienamente in grado di ottimizzare i lavori su di essa. Ma queste non sono le uniche pecche del passaggio al nuovo motore grafico: evidentemente per ottimizzare i tempi di produzione, la casa italiana ha preferito tagliare alcuni contenuti presenti nei precedenti capitoli, come ad esempio la modalitร manageriale, limitandosi alle feature piรน classiche quali i time attack, lโonline e i campionati, oltre alle gare veloci e alla modalitร carriera. La componente online potrebbe avere un alto potenziale competitivo considerato il gameplay fortemente simulativo e tecnico del gioco, seppur offra poca scelta dal punto di vista del matchmaking (รจ possibile creare o prender parte a partite di altri giocatori fino ad un massimo di 12 partecipanti), ma รจ funestata da problemi ai server nel momento in cui la recensione รจ scritta, portando spesso ad errori di disconnessione durante le gare. La modalitร carriera invece offre al giocatore la possibilitร di impersonare un pilota creato tramite un breve e limitato editor dal quale sarร possibile solo selezionare una serie di visi preimpostati, tutti di qualitร abbastanza altalenante. Una volta creato il nostro alter ego potremo prendere parte alla nostra gavetta, che ci porterร dalla Rookies Cup verso cilindrate (e quindi velocitร ) sempre maggiori, fino allโapice della carriera in MotoGP. Carriera che si biforca in due sostanziali gestioni: la prima riguarda il miglioramento tramite pratica ed esperienza del pilota, che potrร ricevere punti nelle caratteristiche principali quali utilizzo sapiente di acceleratore e freno e gestione del peso in sella; la seconda invece, aggiunta rispetto al passato, riguarda la gestione della moto, andandone a modificarne i parametri a seconda del personale stile di guida del giocatore. E proprio che di gestione della moto si parla, comโรจ guidare avvinghiati ad un bolide che supera in scioltezza i 300 chilometri orari in questo MotoGP 18?
Due ruote, tanto realismo, poca anima
La parte piรน sorprendente della serie MotoGP che ha sempre fatto scuola nel genere delle simulazioni su due ruote, รจ proprio quella in sella. Pochi fronzoli: MotoGP 18 รจ un gioco difficile, che non ha paura di donare tutto il realismo possibile, a costo di divenire frustrante. Il peso della moto ad alte velocitร รจ soverchiante, tanto da costringere i piloti a vistose piegate in bilico sulla sella, il tutto con un feeling in grado di far sentire al giocatore davvero il gioco di pesi tra moto e pilota (ognuno con lo stile di piega personale qui fedelmente riportato). Arrivare in curva a velocitร troppo alte equivale a tirare dritti per il prato, trasformando in dramma una gara potenzialmente vittoriosa. Rischiare di prendere una curva troppo larga o, peggio, uscire dalla pista sono eventualitร in grado di compromettere unโintera gara.
Il feeling sulla ghiaia e lโerba รจ fastidioso proprio come nella vita reale e venir disarcionati in questi momenti รจ tanto possibile quanto fatale per i fini della gara. Insomma, non ci sono concessioni in MotoGP 18, se non quelle offerte dai settaggi che consentono alla CPU di aiutare a gestire alcuni parametri in automatico se si vuole giocare piรน in serenitร , dal cambio delle marce alla chiusura del corpo del pilota โa uovoโ in carenatura, per minimizzare lโattrito con lโaria e spingere di piรน. I puristi non abbiano paura, รจ tutto settabile in manuale, compresa la gestione separata di freno anteriore e posteriore. E giocare a MotoGP 18 con tutti gli aiuti disattivati รจ probabilmente la cosa piรน vicina ad una vera simulazione motociclistica. Peccato per la mancanza di una modalitร VR, che avrebbe sicuramente giovato per quanto riguarda lโimmedesimazione. Altro parametro fortemente tecnico e simulativo aggiunto in questo nuovo capitolo รจ quello riguardante lโusura dei pneumatici e la loro temperatura che andranno ad influire sullโaderenza della moto allโasfalto. Peraltro si parla di una feature che resterร sconosciuta ai piรน, essendo dedicata soprattutto ai giocatori piรน navigati alle prese con lunghe sessioni di gara; altra dimostrazione di come i ragazzi di Milestone tengano particolarmente ai giocatori piรน hardcore. Purtroppo il tutto si realizza in un freddo, freddissimo gameplay iper tecnico: scelta del setup della moto e del tracciato, caricamento, breve anteprima della gara con Guido Meda e ombrelline come unica nota di colore, gara con gestione piรน o meno automatica della moto e del pilota, breve scena dโintermezzo per incoronare il vincitore.
Ciรฒ che manca al gioco รจ la spettacolaritร che ci si aspetterebbe dalla MotoGP, quel sorpasso al pelo, quellโurto rabbioso, i fantasiosi festeggiamenti post gara, un commento durante la corsa. Purtroppo il tutto viene a mancare anche e soprattutto a causa di una intelligenza artificiale degli avversari a tratti infima, con piloti controllati dalla CPU non in grado di โavvertireโ la nostra presenza, chiudendoci in curva e letteralmente venendoci addosso rovinando intere gare o al contrario. ai livelli piรน alti, piegando con precisione millimetrica come solo dei freddi calcolatori virtuali (quali sono) riuscirebbero a fare. Insomma, oltre allโincredibile tecnica necessaria per padroneggiare il gioco, vi รจ davvero poco altro a farla da padrone. La cosa che manca davvero a MotoGP 18 รจ unโanima ruggente, in grado di emozionare al di lร della simulazione pressochรฉ perfetta per un gioco di guida su due ruote.
Verdetto
MotoGP 18 รจ un tentativo di Milestone nel rimodernare una serie che iniziava a fare i conti con il tempo. Il passaggio allโUnreal Engine ha portato con sรฉ diverse sbavature tecniche e di ottimizzazione, un poโ causate dai limiti di un engine, ma forse anche imputabili alla scarsa confidenza col mezzo di sviluppo. Il gameplay ultratecnico e simulativo รจ il fiore allโocchiello di questo titolo, che farร sicuramente la gioia di tutti gli appassionati, rischiando perรฒ di annoiare in fretta a causa della mancanza di contenuti rispetto i capitoli precedenti della serie e addirittura di frustrare chi cerca un titolo scanzonato per fare un paio di gare in sella alla moto del proprio idolo. In tal caso il gioco si trasformerร in un incubo. Dedicato ai veri appassionati.