Il regista Quentin Tarantino ha riflettuto sulla sua amicizia con Harvey Weinstein, assumendosi la colpa per non avergli parlato e non aver fatto abbastanza per fermare le molestie

Lo scandalo che ha esposto le molestie sessuali di Harvey Weinstein facendo scoppiare il movimento Me Too lo conosciamo ormai tutti. Adesso è tornato a parlarne Quentin Tarantino, che a Weinstein deve gran parte della sua carriera, dato che fu lui ad acquistare e produrre Le Iene, e in seguito tutti i film del regista.

Già tempo fa il regista ammise di aver saputo dei comportamenti inappropriati del produttore prima ancora che scoppiassero gli scandali, ed espresse rimorso per non averne parlato. Nelle scorse ore è tornato nuovamente sull’argomento, ospite della trasmissione The Joe Rogan Experience, in cui ha raccontato che fosse al corrente delle avance non volute perpetrate da Weinstein, ma che non sapeva che ci fossero stati anche stupri.

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Le parole di Tarantino su Weinstein

“Avrei dovuto parlargli. Avremmo dovuto sederci e fare questa conversazione scomoda. Non sapevo degli stupri o cose del genere, ma sapevo qualcosa, avevo in mente lo stereotipo del capo che insegue la segretaria attorno alla scrivania. Questo è come la vedevo, lui che faceva avance non gradite. Avrei dovuto parlargli e dirgli “Harveu, non puoi fare questo, rovinerai tutto”. Forse suo fratello Bob l’ha fatto, ma non credo che nessuno gliene abbia mai parlato. E il fatto è che tutti quelli che gli orbitavano attorno lo sapevano. Probabilmente non sapevano neanche loro degli stupri, ma di sicuro avevano sentito qualcosa”.

Dopo lo scoppio dello scandalo, C’era una volta… a Hollywood è stato il primo film di Tarantino non prodotto da Weinstein, ma da Sony Pictures. Che ne pensate delle parole del regista?

(Fonte: Indie Wire)

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Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.