Chiude Quibi: il progetto multimilionario di Jeffrey Katzenberg finanziato dalle grandi major non ha funzionato

Come annunciato già negli scorsi mesi, Quibi chiude ufficialmente i battenti, segnando così la fine del progetto multimilionario di Jeffrey Katzenberg che non è riuscito ad entrare nei cuori e nelle abitudini degli appassionati.

L’app resterà sui dispositivi degli utenti che l’hanno installata finché questi ultimi non la cancelleranno, e in ogni caso già adesso non permette più di efettuare il login o di accedere ai contenuti di Quibi.

Il debutto di Quibi il 6 Aprile fu particolarmente sfortunato. Si tratta infatti di un nuovo modo di intendere l’intrattenimento, con contenuti originali dal minutaggio estremamente ridotto, e pensato per essere fruito via mobile durante gli spostamenti, ad esempio, tra casa e lavoro.

quibi chiude

Nonostante la presenza di massicci investimenti da parte di importanti aziende dell’intrattenimento (tra gli investitori c’erano Disney, NBCUniversal, WarnerMedia e ViacomCBS, per citare giusto qualche nome), e i nomi di attori hollywoodiani nelle produzioni originali, il progetto si è rivelato un fallimento, per diversi motivi.

Quibi ha infatti una concorrenza enorme composta da colossi come Disney+, HBO Max e Peacock, tutti lanciati più o meno in contemporanea. Lo stesso concetto di intrattenimento mordi e fuggi, da consumare all’aperto durante i tragitti, ha avuto le gambe tagliate dalla pandemia, e la gente ha preferito contenuti fruibili sulla TV del proprio soggiorno, piuttosto che sul proprio smartphone.

Senza contare che tra Instagram, Tik Tok, YouTube e le tantissime applicazioni social che praticamente tutti abbiamo installato sui nostri smartphone, a disposizione degli utenti ci sono già centinaia e centinaia di contenuti fruibili gratuitamente sul proprio dispositivo, che alla fine Quibi ha finito per essere quasi del tutto ignorato.

Che ne pensate della chiusura di Quibi? Eravate tra i suoi fruitori o non usavate il servizio?

(Fonte: Variety)

 

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.