Per Seth Rogen, più che parlare di “cancel culture”, i comici dovrebbero accettare che le battute non sono fatte per durare per sempre, e che possono invecchiare male

L’attore e comico Seth Rogen ha rilasciato un’interessante intervista nella quale ha parlato anche della cosiddetta cancel culture, spiegando che piuttosto che prendersela con quest’ultima, alcuni comici farebbero bene ad accettare il fatto che le loro battute possano, semplicemente, invecchiare male.

A Rogen è infatti stato chiesto un parere su alcuni suoi film che contenevano battute controverse.

Seth Rogen sulle battute controverse e la cancel culture:

“Ci sono di sicuro alcune battute che non sono invecchiate bene, ma credo che sia la natura stessa della comicità. Credo che concettualmente questi film siano ancora validi, e c’è una ragione per cui ancora oggi la gente li guarda e apprezza. Le battute invece non sono una cosa che è sempre fatta per durare.”

Rogen ha continuato: “Quando vedo i comici che si lamentano di questo genere di cose, davvero non capisco di cosa si lamentino. Se hai fatto una battuta che è invecchiata terribilmente, accettalo. E se non pensi che sia invecchiata terribilmente, dillo. Ma non vale la pena lamentarsi come vedo alcuni comici fare”.

seth rogen cancel culture

All’attore è poi stato chiesto se fosse stato disponibile a guardare i suoi vecchi tweet e cancellare eventuali battute controverse fatte in passato. Ecco la risposta: “Non sono mai stato un comico che ha fatto battute progettate per colpire alcuni gruppi vessati in qualche modo. L’abbiamo fatto senza rendercene conto? Sicuramente. E alcune di queste cose sono nei nostri film e sono cose che sono più che felice di dire che non sono invecchiate bene. Ma su Twitter non ho mai fatto battute così brutte, e se qualcuno l’ha fatto è qualcosa che dovrebbe affrontare in qualche modo. Non credo sia cancel culture, sei tu che hai detto qualcosa di terribile.”

Che ne pensate delle dichiarazioni dell’attore?

(Fonte: Indie Wire)

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Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.