Il produttore esecutivo di Stranger Things 4 parla degli effetti del lockdown

Anche Stranger Things 4 ha visto i propri lavori interrotti a causa del lockdown, ma non è detto che la cosa sia stata un vero problema. Almeno questo è il parere che il produttore esecutivo dello show, Shawn Levy, ha espresso all’interno di una sua recente intervista.

Ai microfoni di Collider Levy ha raccontato come la condizione di lockdown non sia stata necessariamente un problema per i fratelli Duffer. Certo, hanno dovuto rallentare i lavori e rimandare l’inizio delle riprese, ma hanno anche potuto migliorare sensibilmente lo script della loro opera.

“Dirò solo che la pandemia ha decisamente ritardato le riprese e quindi il lancio della nostra quarta stagiona, che ha la data ancora da definire. Ma ha avuto un impatto molto positivo sulla sceneggiatura, consentendo ai fratelli Duffer, per la prima volta in assoluto, di scrivere l’intera stagione prima di girarla e di avere il tempo di riscriverla in un modo che raramente avevano prima. Quindi la qualità di queste sceneggiature è eccezionale, forse la migliore di sempre”.

stranger things 4 lockdown

Mentre vi scriviamo ci sono ancora davvero pochi dettagli su Stranger Things 4, le cui riprese sono ricominciate pochi giorni fa. Le nuove immagini, diffuse nelle ultime settimane, di certo non spoilerano granché. Tra le poche cose confermate c’è il ritorno di Jim Hopper, costretto a una resurrezione in stile “Gandalf il bianco“. e la presenza di un nuovo personaggio impersona da Levon Thurman-Hawke.

Tutto quello che possiamo fare per il momento è accontentarci delle nuove foto, e magari sperare che non troppo tardi arrivi un nuovo trailer della nuova stagione.

Per il resto lasciamo la parola a voi. Cosa ve ne pare degli effetti del lockdown su Stranger Things 4? Cosa vi aspettate dalla nuova stagione dello show di Netflix? Lasciateci un commento!

(fonte: Collider)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.