Un’attesa troppo lunga

Il 20 Ottobre 2016 il mondo ha fatto la conoscenza di Nintendo Switch, la nuova console della casa di Kyoto che prometteva di rivoluzionare il modo di giocare, grazie al suo essere utilizzabile tanto come macchina casalinga che portatile. Oltre al suo funzionamento, la console mostrava anche alcuni dei giochi che sarebbero apparsi e, tra un Breath of the Wild, presenza abbastanza scontata, e uno Skyrim totalmente inaspettato, apparve per qualche istante la figura di un uomo in salopette che, pur consci dell’impossibilità della sua assenza, ci ha comunque fatto gioire.
A suggellare questo ennesimo incontro, la conferenza del 13 gennaio 2017 ha saputo fugare ogni dubbio: Mario è tornato, eccome se è tornato.

Certo, è arrivato ma si farà comunque attendere, vista l’uscita fissata alle festività natalizie del 2017, tuttavia era da tempo che i fan volevano vedere un Mario libero e felice come una farfalla, in mondi enormi ed esplorabili a piacimento, come accadde nel lontano 1996 con Super Mario 64 che, di fatto, rivoluzionò completamente il mondo dei platform in modo irreversibile.
Certo, Nintendo ha comunque saputo intrattenerci a dovere pur allontanandosi non poco dai canoni a cui ci aveva abituato, partendo da Super Mario Sunshine che con il celebre Splac 3000 movimentò le meccaniche classiche, arrivando a Super Mario Galaxy e relativo seguito che, grazie alle peculiarità degli ambienti spaziali, ha saputo realizzare una sfida decisamente apprezzabile. Si è poi arrivati a Super Mario 3D World, in bilico tra il glorioso passato e il presente, ancorato ad uno schema classico ma che faceva scalpitare i fan bramosi di un’esperienza a 360 gradi.

Sin dai primi secondi del trailer, invece, Super Mario Odyssey ci mostra diversi scenari molto aperti e vari, partendo da una riproduzione nintendosa di New York, chiamata New Donk City e ricca di citazioni a tema notevoli, fino ad una foresta amazzonica passando per un coloratissimo Messico. Mondi dalle dimensioni non ancora calcolabili con precisione, ma che danno l’idea di essere abbastanza vasti da rappresentare hub di gioco ricchi di missioni e minigiochi diversi, sviluppati anche in altezza e che promettono di essere un pozzo senza fondo per i completisti che vorranno scovare ogni piccolo segreto.

Il tutto per fare da sfondo alla più classica delle trame, pur con un plot twist abbastanza inedito: sembra infatti che Bowser stavolta non si sia limitato a rapire la principessa Peach ma, anzi, sia intenzionato a sposarla! Ecco che così parte la perigliosa odissea di Mario, in giro per il mondo con un particolarissimo cilindro volante dotato di vele ed eliche a propulsione, pronto a tutto per salvare la sua amata per la diciottesima volta, grazie anche ad un pratico mappamondo che, probabilmente, ci aiuterà a trovare tutte le nostre destinazioni.
Rimanendo in tema cappelli, anche il berretto di Mario non è più quello di una volta: il trailer mostra infatti degli utilizzi decisamente nuovi per questo iconico accessorio che permette al nostro personaggio di colpire nemici e affrontare salti in modo più agevole, sfruttandolo a mo’ di piattaforma.
C’è senza dubbio un trucco, nascosto sicuramente in quel paio di occhi che spuntano all’improvviso alla fine del trailer, presentandoci in anteprima un personaggio che, seppur ignoto, si rivelerà senz’altro un degno comprimario del nostro idraulico preferito.

Abbiamo comunque ulteriori certezze su Super Mario Odyssey, soprattutto se parliamo di comparto tecnico: nonostante l’uscita ancora lontana, infatti, il trailer evidenzia una qualità grafica decisamente superiore rispetto al suo predecessore su Wii U, come dimostra lo stesso modello di Mario con una salopette incredibilmente definita con tanto di cuciture, confermando inoltre la presenza di una palette di colori sgargiante e vivace ed un motore grafico sempre in grado di stupire. È possibile osservare i granelli di sabbia che si alzano mentre corriamo, oppure schizzi d’acqua gestiti in real time in base alla direzione, un’illuminazione dinamica sempre presente e, in tutto ciò, una fluidità impressionante in ogni tipo di situazione; il Nirvana per ogni amante dei platform, insomma.

Le uniche perplessità sul gioco sono perlopiù sulla totale assenza di elementi caratteristici, prime fra tutte le monete, mai viste in tutto il trailer se non in forme e colori particolari, nonché verso tutta l’iconografia di base che potrebbe mancare più per motivi di sviluppo che per altro ma d’altronde, dopo i già citati episodi precedenti, potrebbe anche essere una scelta di game design ben precisa che farebbe giusto i conti col malcontento dei fan hardcore, pur non rappresentando una vera e propria tragedia. Infatti il difetto più grande è proprio la sua data di uscita, ancora non fissata ma prevista durante le festività natalizie del 2017: un vero peccato perché – dobbiamo ammetterlo – siamo davvero impazienti di mettere le mani su questo gioco, abbastanza da ritenerlo la killer app che più di tutti giustificherebbe l’acquisto di Nintendo Switch, così come lo fu all’epoca Super Mario 64.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.