Matt Reeves su The Batman, sul soggetto e su Ben Affleck

Matt Reeves, regista di The Batman, è tornato a parlare del cinecomic DC dedicato al Crociato Incappucciato. La genesi di questa pellicola si sta rivelando ostica, e sono state parecchie le voci diffuse sul conto del film.

Tra questi aveva fatto discutere una delle affermazioni fatte dal regista sui suoi fumetti preferiti, tra cui spiccava anche Anno Uno. Tanto era bastato perché alcuni fan ipotizzassero una filiazione diretta della pellicola dal fumetto di Frank Miller.

“Non ci stiamo rifacendo a nessun fumetto in particolare” ha affermato Reeves. “Anno Uno è tra i fumetti che amo di più. E non stiamo sicuramente facendo Anno Uno. È eccitante concentrarsi in modo specifico su un racconto molto personale per il personaggio. Tuttavia non stiamo realizzando una storia di origini o qualcosa del genere. Stiamo realizzando una storia che è in assoluto Batman e che sta cercando di raccontare una storia emozionante. Si tratta sempre di lui, del detective più grande del mondo, di quelle cose che per me, da quando ero un bambino, mi hanno fatto amare Batman “.

Un altro punto caldissimo è la partecipazione di Ben Affleck alla pellicola. Inizialmente scelto come regista, il ruolo del due volte Premio Oscar si è fatto sempre più marginale, fino al punto da mettere in dubbio la sua partecipazione. Uno dei motivi di scontro sarebbe stato il distacco della pellicola dal DC Extended Universe.

Reeves ha eluso le domande al riguardo, limitandosi a un riferimento abbastanza generico. “Ci sono vie in cui tutto ciò si ricollega all’universo DC del cinema”, ha osservato Reeves. “Siamo un frammento di tanti altri frammenti. Perciò non voglio commentare tutto questo, se non per dire che mi sto concentrando in modo molto specifico su questo aspetto del mondo DC.”

(fonte: ComingSoon.net)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.