The Last of Us 2: il bacio tra Ellie e Dina ha aiutato in molti a fare coming out

Uno dei tanti meriti di The Last of Us è quello di aver aiutato molti gamer a trovare il coraggio di fare coming out, stando a quanto dichiarato da Neil Druckmann.

Il game designer ha infatti raccontato diversi aneddoti interessanti durante una recente intervista rilasciata in occasione del lancio di The Last of Us 2.

Il capolavoro annunciato di Naughty Dog è infatti sotto la luce dei riflettori da qualche settimana visto l’evento di presentazione alla stampa, corredato da nuovo trailer e data d’uscita, che hanno riacceso l’entusiasmo della community su un gioco sul quale non si sapevano molte novità da ormai un bel po’ di tempo.

The Last of Us 2 è invece vivo e vegeto ed è già uno dei titoli più attesi degli ultimi tempi. Eppure lo stesso Druckmann all’inizio non era convinto che potesse avere successo. Lo sviluppatore ha iniziato a lavorarci dopo Uncharted e Jak and Dexter, e il gioco ha rappresentato il suo esordio come leader di un progetto.

“Questo gioco farà schifo. Lo adoro, ma non credo che piacerà a qualcun altro”, ha detto di aver pensato Druckmann, aggiungendo un consolatorio “Almeno sarò riuscito a farlo una volta”.

the last of us coming out

Nel secondo capitolo della serie, Ellie fa coppia con un nuovo personaggio, Dina. Nel primo trailer del gioco mostrato all’E3 2018, le due ragazze si trovavano a un ballo, e dopo aver danzato insieme un lento si lasciavano andare a un bacio. Fu un momento che si attirò le solite critiche dai benpensanti, ma che fu molto apprezzato dal pubblico e dalla community LGBTQ, lieta di essere finalmente inclusa in un videogame.

Druckmann ha raccontato: “Ci sono stati dei fan che sono venuti a dirmi “Grazie, il tuo gioco mi ha aiutato a fare coming out con i miei genitori”. Queste cose sono commoventi e ti ispirano, ma non sono programmate. Succedono in maniera organica, raccontando storie con personaggi più interessanti e unici”.

Che ne pensate delle sue parole?

(Fonte: THR)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.