Oliver Stone torna a parlare della rimozione di Via Col Vento, nel frattempo su Netflix Italia rischia di riaccendersi la polemica

Ricorderete tutti, fosse anche solo per le innumerevoli polemiche che la cosa innescò, la rimozione temporanea di Via Col Vento dal catalogo di HBO Max per via delle tematiche razziste, una discussione che si è riaperta con alcune dichiarazioni del regista Oliver Stone.

Come dicevamo, HBO Max ha deciso di rimuovere dalla propria piattaforma il film perché dipingeva un ritratto piuttosto parziale del Sud degli Stati Uniti, quasi banalizzando temi come quello della schiavitù.

La decisione fu presa proprio mentre negli Stati Uniti impazzavano le proteste e le manifestazioni del movimento Black Lives Matter, e anche per questo la notizia ebbe una diffusione e una rilevanza enormi.

La rimozione però era solamente temporanea, e il film è così stato rimesso in catalogo qualche giorno dopo accompagnato da due video: uno all’inizio del film, in cui veniva appunto spiegato che il film è figlio della sua epoca, e non tiene conto della sofferenza che i problemi della schiautù hanno causato alla comunità nera tutta, e uno alla fine del film, una discussione di un’ora proprio sulle accuse mosse nei confronti del film.

via col vento oliver stone

L’argomento è tornato a riaprirsi per via di un’intervista rilasciata di recente dal regista Oliver Stone, che si è schierato contro la decisione di rimuovere il film dalla piattaforma:

“È vero che Via Col Vento tratta il Sud in maniera molto colorata, ma io credo sia un classico, è stato il film della generazione di mia madre. Lei lo ha amato, così come ha segnato tantissime altre persone, è innegabile. Certo, oggi c’è la possibilità di mettere disclaimer o spiegazioni per il pubblico, del fatto che rappresenti una versione edulcorata del Sud, che non mostra la schiavitù nelle sue forme peggiori. Ma non penso che dovrebbe essere tolto dalla circolazione.”

via col vento oliver stone

Nel frattempo su Netflix Italia rischia di scoppiare una nuova polemica: il film è infatti sul catalogo della piattaforma, ma la sua descrizione recita in maniera poco lusinghiera: “Epopea della guerra civile americana girata nel 1939 con un contestato approccio razzista. Per informarti sulla realtà dei neri in america, cerca “Black Lives Matter”.

(Fonte: Indie Wire)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.