Jodie Turner-Smith torna a parlare del suo addio allo show prequel di The Witcher, Blood origins

Aveva destato scalpore l’improvviso abbandono dal cast di The Witcher: Blood Origins di Jodie Turner Smith. Un addio su cui l’attrice, impegnata in una serie di produzioni, è tornata a parlare in tempi recenti.

Nel corso della promozione del suo film con Michael B. Jordan, l’interprete ha confermato che la sua partecipazione alla serie era complicata dai numerosi impegni lavorativi presi nel corso dell’ultimo periodo. Intervistata da ET Canada Turner-Smith ha parlato dei suoi progetti e di come, per sua sfortuna, questi l’abbiano costretta a fare un passo indietro rispetto allo show prequel di The Witcher.

L’attrice ha tuttavia espresso una profonda riconoscenza per aver fatto parte del progetto e si è detta felice di essere stata coinvolta al suo interno, non chiudendo la porta a una collaborazione futura.

Le parole di Jodie Turner-Smith sull’addio a The Witcher: Blood Origins

“Penso non sia la prima volta nella mia vita dovrò fare una scelta difficile a causa del modo in cui sono i progetti sono stati programmati, o per le scelte che vengono fatte da altri, o ancora per il modo in cui il mondo attorno a me si sta muovendo e per la piega che sta prendendo la mia vita. Tuttavia è stato emozionante. Ero così felice all’idea di essere stata anche solo presa in considerazione per quel progetto. E sarei davvero entusiasta di trovare qualcos’altro che mi coinvolga in tutto questo per il futuro”, ha detto Turner-Smith.

witcher blood origins turner-smith (1)

“Sarebbe stato un universo davvero fantastico di cui entrare a far parte. Ma le cose che sono destinate a me sono solo mie, mi piace dire. Questo è il mio mantra. Quindi anche se non sarò più parte di quella promozione, sono davvero emozionata per ciò che mi riserverà il futuro”.

(fonte: ComicBook.com)

Leggi anche:

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.