Infortunio per Henry Cavill, ma nessuno stop per le riprese di The Witcher

Non sembra avere molta fortuna la produzione della seconda stagione di The Witcher, alle prese ora con l’infortunio del suo attore protagonista, Henry Cavill.

La notizia era circolata nelle scorse ore tramite un tabloid inglese, che aveva riportato come Cavill si fosse fatto male ai muscoli di una gamba durante una scena in armatura. L’incidente avrebbe messo nel panico la produzione, costringendo a rividere tutti i piani per le riprese agli Arborfield Studios di Londra. Le voci dei presenti sul set hanno descritto l’infortunio come non grave, ma parecchio doloroso, sostenendo che l’espressione dell’attore trasmettesse bene tutta la sua pena.

Ora, tramite Deadline, arriva anche la conferma di quanto avvenuto. Henry Cavill ha effettivamente subito un infortunio negli scorsi giorni. Tuttavia questo non fermerà le riprese: Netflix sembra intenzionata ad andare avanti e continuare i lavori, per quanto possibile, senza il suo attore protagonista.

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Non si può dire che le riprese di questa seconda stagione siano state fortunate. In passato lo show era stato interrotto per ben due volte per colpa di alcuni casi di positività al Covid-19 riscontrati sul set. Questo, ovviamente, potrebbe spiegare la scelta di continuare con le riprese, nonostante l’assenza del protagonista.

La serie Netflix ha in sostanza perso fin troppo tempo, e un’ulteriore pausa per cause di forza maggiore avrebbe compromesso i piani per la messa in onda dello show. Vi ricordiamo che la nuova stagione di The Witcher è attesa sul catalogo di Netflix il prossimo anno, per la fine del 2021.

Lo show è ispirato ai romanzi di Andrej Sapkowski con protagonista Geralt di Rivia. La prima stagione ha trasposto i primi due libri, formati da una serie di racconti con protagonista il Witcher, di cui vi abbiamo parlato in un nostro articolo, disponibile a questo link.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.