Seto Kaiba è il vero artefice del successo di Yu-Gi-Oh!

u-Gi-Oh! Master Duel è uscito ormai da un mese. Un’ottima opportunità per avvicinarsi al gigantesco franchise Konami, sia per i veterani di mille Duelli sia per i fan più freschi. Questo articolo, però, non parla di Master Duel. Questo articolo parla di quello che forse non è il personaggio più rappresentativo dell’opera, ma sicuramente è il più interessante. Seto Kaiba non è solo il rivale principale del protagonista Yugi Muto, ma è il vero artefice del successo di Yu-Gi-Oh! Seguiteci in questo viaggio alla (ri)scoperta del più chad tra i rivali anime, rigorosamente in groppa a un Drago Bianco Occhi Blu.

Come Seto Kaiba ha trasformato Yu-Gi-Oh! nel gioco che conosciamo oggi

TCG, OCG, Duel Links, Master Duel, Speed Duel, anime. Oggi Yu-Gi-Oh! è una vera e propria industria dell’intrattenimento ultraventennale, che diversifica i propri prodotti e diventa sempre più ricca. É strano pensare che tutto sia iniziato con un manga horror come tanti altri alla metà degli anni Novanta. È ancora più strano pensare che quell’opera non si concentrava sulle carte del Duel Monsters.
Nella sua primissima iterazione, nota oggi come “stagione zero”, Yu-Gi-Oh! è la storia di un ragazzino appassionato di antico Egitto che un giorno viene posseduto dallo spirito di un Faraone piuttosto irascibile. L’azione si focalizza su diversi giochi da tavolo normalissimi come dama, scacchi, carte da poker o air hockey. Poi arriva Seto Kaiba.
Con il proverbiale ghigno sulla faccia e il caschetto da figlio di papà, per l’occasione colorato di un verde surreale, Seto fa costruire un intero parco a tema con l’unico obiettivo di uccidere il rivale. Il culmine dell’episodio è proprio un Duello, che rappresenta il nostro primo incontro con le carte che impareremo ad amare. I mostri nelle illustrazioni prendono vita grazie ai poteri del Faraone e il vero spettacolo può iniziare.
Le carte dovevano essere utilizzate una tantum, se non fosse stato per le centinaia di lettere che giunsero a Shonen Jump l’indomani: i lettori volevano saperne di più sul gioco, volevano giocarci nella realtà. Kazuki Takahashi, il corrispettivo nel nostro universo di Seto Kaiba, si accorse di essere letteralmente seduto su una miniera d’oro. Il resto è storia.

Seto Kaiba

Seto Kaiba, il demiurgo di una società simile alla nostra

Il risultato delle lettere dei fan fu un soft reboot. Yu-Gi-Oh! ricominciò da zero, introducendo nuovi personaggi e focalizzandosi interamente sul Duel Monsters. Sebbene la scoperta dei poteri arcani delle carte sia attribuita a Maximillion Pegasus, il loro sfruttamento per un radicale cambiamento della società è tutta farina del sacco di Seto Kaiba. L’ambizioso giovane rileva prestissimo l’azienda di famiglia e la riconverte dalla produzione di armi allo sviluppo di tecnologie per il Duel Monsters. In pochi anni tutti si dimenticano delle altre forme di intrattenimento, degli altri argomenti di conversazione, persino del lavoro: si parla, si gioca, si guadagna sempre e solo con le carte.
Seto Kaiba si fa così demiurgo di un mondo nuovo, in cui la tecnologia è la padrona assoluta. In un’epoca in cui si utilizzano ancora le VHS la Kaiba Corporation progetta sofisticati proiettori di ologrammi capaci di riprodurre le fattezze dei mostri, uguagliando così i poteri arcani del faraone. Nel giro di qualche mese i proiettori vengono sostituiti addirittura da un satellite e dai Duel Disk, dei dispositivi portatili con cui duellare ovunque. Attraverso la tecnologia Seto Kaiba crea un impero economico inattaccabile, controllando di fatto la vita delle persone attraverso la loro unica passione e fonte di sostentamento. Inaspettatamente, questa svolta distopica riavvicina Yu-Gi-Oh! alle proprie radici horror.

Seto Kaiba

L’importanza di avere un rivale chad negli anime

Seto Kaiba tira su un impero economico e sociale attraverso la tecnologia, ma il suo vero obiettivo rimane lo stesso per il quale nella stagione zero aveva costruito un parco a tema: superare Yugi. La chiarezza e la tenacia con cui il giovane miliardario persegue il proprio scopo ci portano a parlare di un aspetto molto importante di manga e anime in generale, ovvero la figura del rivale. Diversamente dall’antagonista, il rivale sta spesso dalla stessa parte del protagonista e la sua funzione è quella di spingerlo sempre a migliorarsi, a tenersi pronto per quando le vere minacce arriveranno. Seto Kaiba, in questo, è uno dei migliori, perché la sua dedizione è pura e assoluta. In fondo gli interessa poco dominare il mondo e la vita di milioni di persone, perché è concentrato sul diventare più forte.

Persino le continue innovazioni tecnologiche, che portano la società dall’analogico alla fantascienza in pochi anni, hanno l’unico fine di creare nuove occasioni per sfidare Yugi. Se non ci credete, pensate all’intera saga della Città dei Duelli.
Un’altra caratteristica fondamentale del rivale in un anime è la sua capacità di rappresentare valori contrari a quelli del protagonista, di dare una visione del mondo alternativa ma ugualmente condivisibile.
Seto Kaiba è un esempio di dignità e coerenza, perché non si uniforma mai ai valori di Yugi, ma segue sempre e solo la propria strada. Il Re dei Giochi crede nell’amicizia, nel destino, nella magia, nel cuore delle carte che gli permette di pescare sempre quella giusta al momento giusto, ama i propri mostri e si lascia condizionare da questo durante i Duelli. Il rampollo della Kaiba Corporation, invece, è un giocatore davvero competitivo: passa ore a studiare le combinazioni migliori e non ha paura di usare qualsiasi strategia. Le carte sono tutte utili allo stesso modo, sono dei mezzi per giungere a uno scopo, nulla di più.
E poi ammettiamolo. Il momento in cui Seto sacrifica la carta delle Divinità Egizie Obelisco del Tiranno per evocare il suo Drago Bianco Occhi Blu nel Duello contro Ishizu Ishtar è uno dei più esaltanti dell’intero franchise, nonché uno dei più chad mai visti.

Seto Kaiba

Seto Kaiba, Elon Musk e altri milionari chad

Yu-Gi-Oh! è una storia di fantasia: magia arcana, carte che prendono vita, cattivi che vogliono dominare il mondo. Ci sono però anche alcuni elementi che si avvicinano alla nostra realtà in maniera abbastanza inquietante. Da un certo punto di vista il franchise ideato da Kazuki Takahashi può essere paragonato (attenzione, bestemmia in arrivo) a 1984 di George Orwell: entrambe le opere, a un certo punto, fanno pensare “Non è proprio uguale al presente, ma i concetti di fondo ci assomigliano parecchio”. Seto Kaiba, per esempio, percorre la stessa strada di Mark Zuckerberg. Entrambi hanno il merito di aver puntato tutto su una tecnologia emergente capace di trasformare completamente la vita delle persone, di ridefinire la società. Se vogliamo spingerci ancora più in là possiamo anche notare che i satelliti dei Duel Disk, così come Facebook e gli altri social geolocalizzati, permettono continue violazioni della privacy e possono monitorare in tempo reale dati e posizione degli utenti.

L’altra caratteristica che accomuna molti dei milionari dei giorni nostri è l’eccentricità, la voglia di concedersi lussi stravaganti per il solo gusto di poterseli permettere, in una parola: flexare. Pensiamo ai viaggi spaziali di Elon Musk, per esempio. Seto Kaiba non difetta da questo punto di vista, dato che fa costruire una gigantesca torre per i Duelli per farla poi esplodere dopo soli tre incontri. E come dimenticare l’ascensore spaziale che collega il suo palazzo con una stazione orbitante che ha la stessa forma del logo della Kaiba Corporation! Ma non esiste nulla di più chad del jet privato modellato a immagine e somiglianza del Drago Bianco Occhi Blu, recentemente tradotto in carta collezionabile.

Seto Kaiba è un personaggio affascinante e controverso, molto più interessante e sfaccettato rispetto alla stragrande maggioranza dei suoi “colleghi” in Yu-Gi-Oh! Un genio capace di plasmare il presente e il futuro, con in testa sempre e solo un unico obiettivo: diventare il Re dei Giochi. E se non è il vostro preferito, “Siete solo dei Duellanti di terz’ordine con un Deck di quart’ordine”.

Marco Broggini
Nasce con Toriyama, cresce con Ohba e Obata, corre con Shintaro Kago. Un percorso molto più coerente di quello scolastico: liceo scientifico, Scienze della Comunicazione, tesi su Mission: Impossible, scuola di sceneggiatura. Marco ha scoperto di essere nerd per caso, nel momento in cui gli hanno detto che lo sei se sei appassionato di cose belle. Quando non è occupato a procrastinare l'entrata nel mondo del lavoro, fa sport che nessuno conosce e scrive racconti in cui uomini e gatti non arrivano mai alla fine.