Mads Mikkelsen torna a parlare di Johnny Depp e del suo addio ad Animali Fantastici 3

Mads Mikkelsen ha recentemente rilasciato una lunga intervista a The Sunday Times, sul quale ha avuto modo di parlare di Animali Fantastici 3. Il discorso ha toccato soprattutto un argomento di estrema delicatezza, ovvero l’addio di Johhny Depp, l’interprete originale di Gellert Grindelwald, antagonista della serie.

“Stavano per fare il film, e ovviamente lui non era più coinvolto”, ha detto Mikkelsen. “Ma non ero in alcun modo coinvolto in quella cosa. Non so cosa sia successo nella vita privata di Johnny, e non so se fosse giusto allontanarlo. Ha perso il lavoro, mentre io sapevo solo lo spettacolo era ancora in corso. Mi sarebbe piaciuto parlarne con lui se ne avessi avuto la possibilità, ma semplicemente non lo conosco abbastanza sotto questo punto di vista”.

Hai poi raccontato degli eventi rocamboleschi che lo hanno portato a far farte della produzione. “Mi hanno chiamato ed erano ovviamente di fretta. Ho letto e adorato la sceneggiatura, perciò ho detto di sì. E so bene che è stato controverso per molte persone, ma è così che va ogni tanto questo mestiere”.

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Animali Fantastici: essere Gellert Grindelwald dopo Johhny Depp. Le parole di Mads Mikkelsen

Un’altra domanda interessante è come sia possibile interpretare un personaggio dopo che è stato lasciato da un attore del calibro di Depp. Ovviamente è difficile vestire gli stessi panni, ma tutto sommato Mikkelsen sembra aver trovato la sua soluzione.

“Ovviamente non era mio desiderio copiare quanto Johnny aveva fatto. Penso sia un attore eccezionale, per questo motivo l’idea di copiarlo sarebbe stata un suicidio creativo. Era necessario trovare qualcosa che fosse in tutto e per tutto mio e, allo stesso tempo, fungesse da raccordo tra il mio operato e quanto era stato già fatto da Depp. Il mio modo di interpretare il personaggio e il suo aspetto sono un po’ diversi, ma sarà necessario attendere il film per scoprirne il motivo”.

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Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.