Jeff Grubb pessimista: niente Starfield e TES VI per i giocatori Ps5, saranno esclusive Xbox

Continuano a far parlare le dichiarazioni di Pete Hines di Bethesda, parole che portano con sé la domanda: Starfield e TES VI saranno esclusive Xbox? Le parole di Hines, che vi avevamo riportato ieri, non lasciavano spazio a molte speranze.

Ci sono brand Xbox che esistono su altre piattaforme, innanzitutto, credo sia importante farlo notare. Non è che Minecraft abbia smesso di esistere su altre piattaforme da quando Mojang è stata comprata da Xbox. È un gioco con un enorme pubblico su tantissime piattaforme. Per cui non stiamo dicendo “Ci dispiace, non giocherete mai più qualcosa di Bethesda”, ma di sicuro ci saranno cose che non potrete giocare su PlayStation”.

Insomma, la Ps5 non sarà più di casa per un gioco come The Elder Scrolls; un curioso cambiamento, considerato che Skyrim è uscito praticamente su qualsiasi piattaforma. Ma, forse proprio per questo, qualche utente sembra non volersi rassegnare.

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Grubb sicuro: TES VI e Starfield saranno esclusive Xbox

A cercare di spegnere ogni possibile illusione ci ha provato Jeff Grubb. Il noto redattore, analista e insider non ci ha pensato due volte a ribadire la sua posizione in maniera “tranchant”, con un semplice messaggio di risposta alle varie teorie. Alla pagina The Red Dragon che riportava le parole di Hines interpretandole in maniera ottimistica (ignorando anche alcuni passaggi dell’intervista…), Grubb ha risposto chiarendo che i giochi Bethesda Starfield e TES saranno esclusive Xbox. Un brutto colpo per i giocatori Sony.

La brutale e semplice logica di Grubb ha certo tutte le ragioni in questo momento. Non ci sono prove che supportino la possibile presenza dei due giochi Bethesda su PS5. Non resta che attendere maggiori particolari per scoprire se avrà avuto ragione nel tentare di sedare le illusioni dei giocatori affezionati alle console di casa Sony.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.