Pete Hines e Aaron Greenberg di Bethesda hanno parlato ai giocatori PlayStation per spiegare meglio la situazione dopo l’acquisizione di Microsoft

L’acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft ha destato moltissime preoccupazioni tra i giocatori PlayStation, che ora temono che i prossimi prodotti della software house diventino esclusive Xbox e che dunque possano non essere giocabili da chi possiede una console Sony.

Le cose in realtà non è detto che stiano esattamente così: lo hanno spiegato proprio i vertici di Bethesda e Xbox come Pete Hines e Aaron Greenberg, parlando un po’ della situazione in generale e di come le due aziende stiano guardando oltre il modello di business attuale del mercato console.

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Bethesda: Pete Hines ai fan PlayStation delusi

“Non ho idea di come metterla, non lo so, non conosco la risposta. Forse non esiste. Non è che abbia una risposta e non ve la voglia dire. Non lo so. Ci sono brand Xbox che esistono su altre piattaforme, innanzitutto, credo sia importante farlo notare. Non è che Minecraft abbia smesso di esistere su altre piattaforme da quando Mojang è stata comprata da Xbox. È un gioco con un enorme pubblico su tantissime piattaforme. Per cui non stiamo dicendo “Ci dispiace, non giocherete mai più qualcosa di Bethesda“, ma di sicuro ci saranno cose che non potrete giocare su PlayStation”.

Anche Aaron Greenberg di Xbox, come dicevamo, ha provato a parlare un po’ della situazione, guardando però più al quadro generale.

“So che è una questione che sta molto a cuore alle persone, per cui è difficile rispondere, perché francamente può essere strumentalizzata su internet”, ha iniziato Greenberg, facendo notare che i titoli first-party di Microsoft sono disponibili anche su PC, per cui attraverso il cloud, gli utenti PlayStation potrebbero giocarli lo stesso. “Non vi stiamo dicendo che dovete comprare una Xbox per giocare a questi giochi”, ha proseguito, ponendo poi l’attenzione su ciò che Xbox sta facendo in termini di streaming e cloud, perché in futuro non importerà quale console un utente possegga.

“Se iniziamo a concettualizzare il percorso che può fare il cloud, possiamo iniziare a dare meno importanza alla piattaforma. Un gioco può diventare qualcosa di Xbox Game Pass che può essere giocata in streaming su un dispositivo con un controller. L’idea stessa di esclusiva Xbox o PlayStation, non voglio dire che sia superata, ma è qualcosa più legata agli anni ’90 o 2000. Ora siamo in una nuova epoca. Ecco perché sono così entusiasta di Xbox, perché si sta spostando da questa concezione di “Stiamo cercando di vendervi una macchina, ed è tutto ciò che vogliamo”. Lo vogliamo, ovviamente, ma credo che ci siano obiettivi più grandi e più entusiasmanti, in tutta onestà”.

Che ne pensate delle loro parole?

(Fonte: Game Spot)

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.