L’importanza della rappresentazione: uno spettro di colori e identità

Il mondo è molto più complicato di quello che si potrebbe pensare: ogni persona ha il suo personale spettro nell’ambito dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale e molto altro. Tutti, nessuno escluso. È sempre stato così eppure, ancora oggi, si fa fatica a comprendere ed accettare l’esistenza di una realtà diversa dalla propria. Ecco perché, ora più che mai, è estremamente importante una giusta rappresentazione di identità diverse nei prodotti di intrattenimento, anche negli anime e nei manga! In realtà, personaggi legati alla comunità LGBTQ+ ce ne sono sempre stati, ma non sempre risultavano molto chiari: vuoi per un contesto volutamente ambiguo per evitare censure o proprio a causa di esse, specialmente quando si trattava di adattare un prodotto in una lingua diversa. Oggi andremo a stilare una lista di alcuni dei migliori personaggi LGBTQ+ negli anime e manga e chissà, magari guarderete con occhi nuovi il vostro show preferito!

personaggi lgbtq+ anime

Kikunojo – One Piece

Non per tutti i fan di questa serie è facile ammettere che Oda e il suo magnum opus abbiano contribuito alla costruzione di stereotipi fallaci e negativi riguardo alla comunità arcobaleno. Lampante è la rappresentazione degli okama in One Piece, che scimmiottano le donne transgender e le fanno apparire come predatori sessuali dalle fattezze grottesche. Però, di recente, è stato notato un approccio più rispettoso verso questa particolare categoria. Alcuni personaggi rimangono ancora un’incognita, ma tra quelli confermati spicca la spadaccina Kikunojo, membro dei Foderi Rossi, seguace di Oden e una dei samurai più abili del regno di Wano. Kikunojo è canonicamente una donna transgender, ma la sua sottotrama non gira intorno alla sua identità di genere. Dopo aver assistito alla morte del suo signore, giura di vendicarlo assieme ai suoi compagni e muove guerra contro Kaido e Orochi, i responsabili della sua prematura dipartita. Oda la disegna con gli stessi tratti di tutti i suoi personaggi femminili “belli”, abbandonando finalmente quelle mostruose caricature. O-kiku è una guerriera forte e rispettata, uno dei migliori personaggi LGBTQ+ negli anime in questo momento e, sicuramente, il migliore in One Piece.

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Ymir & Historia Reiss – L’Attacco dei Giganti

In una cornice come quella dell’universo dell’Attacco dei Giganti, il romanticismo sembra difficile da incastrare con successo; eppure, Isayama è riuscito comunque a impostare una storia d’amore profonda, credibile e complessa. Quella fra Ymir e Historia è forse la relazione amorosa messa più in primo piano di tutta la serie, inequivocabile sin dal primo momento in cui le due hanno interagito. Ma, giusto per non lasciare spazio a speculazioni, la palese dichiarazione d’amore e la – purtroppo postuma – proposta di matrimonio levano qualsiasi dubbio. Ymir e Historia appartenevano a due mondi diversi, eppure erano simili; e proprio le loro somiglianze le hanno portate ad avvicinarsi e a diventare la ragione di vita l’una dell’altra. L’Attacco dei Giganti ha anche altri personaggi che potrebbero essere accostati alla comunità arcobaleno: Hange Zoe è statə rappresentatə avente genere non-binario per volere dell’autore: Isayama, infatti, voleva che chiunque potesse rivedersi in questo personaggio. È chiaro che nella sua opera magna, Isayama sia riuscito a dare vita ad alcuni tra i migliori personaggi LGBTQ+ negli anime recenti.

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Hana – Tokyo Godfathers

Tokyo Godfathers è una piccola perla che non molti conoscono, ma che tutti dovrebbero vedere. Satoshi Kon ha preso ispirazione dall’opera “Three Godfathers”, rivisitandola e ambientando la storia a Tokyo. Nel trio di disastrati che ritrova un neonato in mezzo alla spazzatura e cercherà di riportarlo dalla madre c’è Hana, una donna trans caduta in disgrazia dopo aver perso il posto nel bar dove lavorava come drag queen. Sarà proprio Hana a legarsi di più al bimbo: ha un forte istinto materno e sogna proprio di poter diventare madre, un giorno. Per quanto ogni tanto si lasci andare al dramma comico, Hana risulta un personaggio ben scritto, senza cadere troppo o negativamente nel ruolo di macchietta o stereotipo, ma rivelandosi profondo e amorevole; la de facto “mamma” della loro piccola famiglia scalcagnata.

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Qualcuno (Dareka-san) – Oltre le onde

Oltre le onde è un vero e proprio caleidoscopio di meraviglie per quanto riguarda la rappresentazione, ospitando alcuni tra i migliori personaggi LGBTQ+ negli anime e manga vecchi e nuovi. All’interno di questa opera si può trovare di tutto e ogni tema o discussione viene sempre trattato con il dovuto rispetto. Nella vasta rosa di personaggi che questa opera può vantare, Qualcuno è sicuramente il più importante di tutti visto che, senza il porto sicuro nella forma di sala da thè da ləi procurato, il protagonista non avrebbe mai incontrato il resto dei personaggi. Qualcuno viene costantemente rappresentatə come un’entità al limite del magico e non è mai chiaro se le sue abilità siano reali oppure una metafora per la libertà che esercita nella sua autodeterminazione. Qualcuno, infatti, è asessuale e, in realtà, anche il suo genere è volutamente non chiaro – avvolgendo il personaggio ancora di più nel mistero e nell’ambiguità.

oltre le onde

Haruhi e Ryoji Fujioka – Ouran High School Host Club

Nonostante sia uno degli shoujo più classici e iconici di sempre, OHSHC ha da sempre messo in discussione ruoli e identità di genere. La protagonista, Haruhi, si veste tutti i giorni come un maschio e ha apertamente detto che non le importa di come le ci si rivolge: maschio o femmina, non fa differenza. Questo suo quotidiano cross-dressing causerà alcuni divertenti disguidi tra cui, ad esempio, baciare un’altra ragazza – cosa che non dà troppo fastidio alla nostra protagonista. Il padre di Haruhi non è da meno per quanto riguarda il divergere dai ruoli di genere: Ryoji è apertamente bisessuale e lavora come drag queen in un bar sotto il nome d’arte “Ranka”. Ryoji non viene assolutamente trattato come una sottotrama comica e tantomeno viene stereotipato per il suo orientamento sessuale o lavoro, anzi: è un marito fedele e un ottimo padre che fa del suo meglio per dare una vita dignitosa ad Haruhi. Decisamente un duo formidabile, tra i migliori personaggi LGBTQ+ negli anime!

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Touma Mita e Masumi Itachi – Blue Flag

Raramente mi è capitato di leggere un manga che trattasse i temi dell’identità sessuale e dei ruoli di genere bene come Blue Flag, nonostante il focus sia su una storia d’amore etero. Il quartetto di amici protagonista dovrà affrontare varie situazioni, come l’outing di Touma – che passa da essere amato da tutti a essere la voce di corridoio dell’intera scuola – l’amore omosessuale di Masumi, il risentimento che un certo personaggio prova verso il proprio genere a causa delle imposizioni della società e molto altro. La discussione viene approcciata da vari punti di vista, anche da quelli che si potrebbero ritenere dannosi, con una maturità sorprendente. Vedere i tormenti interiori dei vari personaggi a volte è un vero pugno nello stomaco, sebbene siano incorniciati in una commedia romantica. Leggere Blue Flag è un’esperienza sempre nuova, perché riprendendolo in momenti diversi si possono cogliere sfumature che prima non si erano notate, riconoscendosi di volta in volta in questo o quel personaggio.

blue flag

Ash Lynx & Eiji Okumura – Banana Fish

Banana Fish ha sempre destato stupore nei lettori che ci si approcciavano per la prima volta, dal momento che è stato uno dei primissimi manga “mainstream” a non avere l’etichetta di shounen-ai – o BL – nonostante raffigurasse una relazione omoromantica tra i suoi due protagonisti. Il manga è stato pubblicato nella seconda metà degli anni ’80 e fu molto apprezzato per la sua trama e la maturità con cui affrontava argomenti adulti, come la mafia, le lotte tra gang, la droga. I due protagonisti, Ash ed Eiji, hanno una relazione talmente profonda da essere la colonna portante di tutta la serie. Non va mai a sfociare nell’ovvio – probabilmente dato anche il rischio di censura – ma la loro relazione platonica è inequivocabile. I due potrebbero essere descritti come vere e proprie anime gemelle e il sottotesto che li unisce da’ vista a due tra i migliori personaggi LGBTQ+ mai scritti negli anime.

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Sailor Uranus & Sailor Neptune (Haruka Ten’ou e Michiru Kaiou) – Sailor Moon

Arriviamo ora ad una delle relazioni omosessuali più iconiche di sempre – e anche quella più censurata: la relazione omosessuale tra Haruka e Michiru. Quando l’anime è approdato sulle coste occidentali, pur di censurarle tentarono di farle passare come cugine. Il tentativo di mascherare la loro relazione, però, non è andato a buon fine: le due erano fin troppo ovvie nel loro reciproco interesse e a più di qualcuno avrà dato da pensare che due “cugine” potessero essere così intime e ammiccanti. Fortunatamente, il remake anime Sailor Moon Crystal è restato fedele all’opera originale, mantenendo anche l’ambiguità di genere di Haruka, che si dichiara essere sia maschio che femmina (bigender). Un’altra cosa che viene mantenuta nel remake è il bacio che Haruka da’ ad Usagi, la protagonista.

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Seiko Kotobuki – Lovely Complex

Ecco un altro esempio di manga shoujo che affronta anche discorsi di identità di genere. Lovely Complex è una romcom innovativa e fresca sotto moltissimi punti di vista e uno di essi è la rappresentazione di una ragazza transgender: Seiko. Nonostante il suo approccio verso Otani – di cui era innamorata – non sia stato dei migliori, Seiko non viene dipinta come un predatore sessuale. Quando il resto del cast scopre il suo segreto, nessuno la prende in giro, accettandola per quella che è. Persino Otani, per quanto rimanga comprensibilmente scosso dal loro primo incontro, è gentile con lei, rimanendo suo amico. Rispetto all’anime, il manga affronta ancora più a fondo il tormento di Seiko e la sua disforia, la questione del deadname e l’accettazione di sé.

lovely complex

Utena Tenjo & Anthy Himemiya – Revolutionary Girl Utena

Un nome, un programma: questo manga è stato rivoluzionario sotto ogni punto di vista quando è approdato in Occidente. Questo shoujo è un vero e proprio manga di formazione per ragazze e la storia d’amore in primo piano è una relazione interrazziale tra due giovani donne. La maggior parte dei personaggi secondari può essere interpretata come bisessuale e la protagonista – Utena – vuole diventare un principe – fregandosene altamente dei ruoli di genere. L’amore tra Utena e Anthy è la chiave di volta che sorregge l’intera serie e viene esplorato a fondo specialmente nel film a loro dedicato. Revolutionary Girl Utena è una vera perla del genere e decisamente rivoluzionaria per i suoi tempi – e anche per i nostri.

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Laura Moronato
Originaria dei colli euganei, ora divide la sua vita tra la propria terra natia e Venezia, dove studia lingua e cultura giapponese all’università di Ca’ Foscari. Venuta al mondo nell’inverno del ’97, il freddo sembra non lasciarla mai e la si può vedere spesso spuntare sotto vari strati di vestiti e coperte. Quando non è impegnata a lottare per la propria sopravvivenza tra lavoretti e una lingua che non ricambia il suo amore, il suo passatempo preferito è scoprire nuove serie tv, anime o libri da iniettarsi in endovena. È una circense ansiosa che cerca di mantenere l’equilibrio tra il divulgare le proprie passioni ad amici e conoscenti e non rompere l’anima al prossimo; ma in caso sia troppo molesta la si può facilmente zittire con articoli di cancelleria e quaderni nuovi. Recentemente sta ampliando la sua cultura nerd anche alla Corea e alla Cina.