Vaccino obbligatorio per gli addetti ai lavori delle produzioni Netflix

Netflix ha scelto di rendere obbligatorio il vaccino per tutti gli adetti ai lavori delle sue produzioni sul suolo statunitense. Si tratta di un caso unico per quanto riguarda le produzioni del Nord America. Fino a questo momento, anche in base agli accordi stretti tra case di produzione e sindacati, il vaccino per cast e troupe resta una priorità, ma senza che vi sia obbligatorietà. Vi abbiamo riportato anche casi, come quello di Gaslit di Sean Penn, in cui la produzione si è fermata in attesa di mettere del tutto al sicuro le persone sul set, ma quello di Netflix resta un caso unico al momento attuale.

Netflix è ufficialmente il primo grande studio di Hollywood a imporre un mandato di vaccinazione ai membri del cast e troupe su tutte le loro produzioni statunitensi. Per tutti gli addetti ai lavori della società di Reed Hastings essere vaccinati è ora un requisito generale.

Questo tuttavia riguarda solo il suolo degli Stati Uniti. Non ci sono notizie per quanto riguarda le numerose produzioni internazioni di Netflix. Sarà nostra cura, ovviamente, riportarvi la notizia appena possibile.

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Vaccino obbligatorio per le produzioni Netflix: lavorare sul set in tempo di pandemia

Se la scelta di imporre il vaccino è destinata a causare scontento e perplessità in una parte minoritaria degli addetti ai lavori, questa scelta si rende comprensibile nel momento in cui si pensa a quanti disagi abbia causato la pandemia sull’industria dello spettacolo.

Al lato più evidente, quello che impedisce l’uscita in sala a un gran numero di pellicole, si accompagnano i tanti disagi di produzione.

Un’idea di cosa voglia dire girare a Hollywood ai tempi del Covid-19 ce l’ha fornita Eric Kripke in una recente intervista: il regista di The Boys ha raccontato cosa abbia significato realizzare la terza stagione del suo show seguendo i protocolli di sicurezza.

Non posso certo dire che sia stata la mia esperienza di produzione preferita. Non è una sola cosa, ma è una grande quantità di piccole cosa fastidiose che si accumulano tutte insieme. Alla troupe non è permesso bere acqua sul set. Quindi ogni due o tre ore devi dare loro venti, trenta minuti di pausa solo per poter bere un po’ d’acqua. E questa è un’ora, un’ora e mezza della tua giornata che perdi, ogni singolo giorno”.

Insomma, la scomodità e i ritardi l’hanno fatta da padrone sul set di The Boys, così come su quello di molti altri set nella capitale del cinema a stelle e strisce.

(fonte: ScreenRant)

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Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.