Gli anti-The Irishman: imperdibili film brevi che durano meno di 90 minuti

Il tema della durata di un film è sempre molto dibattuto, soprattutto per via della tendenza degli ultimi anni che vede un costante aumento del minutaggio soprattutto in alcuni generi, come i cinecomic, che non per forza coincide con una disponibilità di tempo di un pubblico che potrebbe preferire fruire di opere più brevi. 
La lunghezza di un film dovrebbe essere direttamente proporzionale al carico di tolleranza della vescica umana, sosteneva il maestro Alfred Hitchcock, nonostante poi egli stesso cadde in qualche circostanza nella trappola delle due ore o anche di più, se pensiamo ad esempio ad Intrigo internazionale o La donna che visse due volte.

Recentemente si è parlato molto della durata dei film sia per Avengers: Endgame (circa 180 minuti) che soprattutto per The Irishman. Il masterpiece di Scorsese da poco approdato su Netflix buca infatti il muro delle 3 ore e mezzo, arrivando a circa 209 minuti, decisamente tanto persino per il buon Martin, uno che non ha mai guardato troppo l’orologio e infatti nella sua filmografia non sono molti i lungometraggi sotto le due ore, sebbene valga la pena citare opere come il bellissimo Fuori Orario (poco al di sopra dei 90 minuti) o lo stesso Taxi Driver (circa 110).

Tutti i suoi più grandi cult, da Quei bravi ragazzi a Casinò, a The Aviator, Gangs of New York, The Departed, fino ai più recenti Shutter Island o The Wolf of Wall Street, superano in scioltezza le due ore arrivando a toccare le tre. Con The Irishman ha decisamente riscritto la storia, ancora una volta, consegnandoci un film talmente lungo che in molti benedicono la possibilità di vederlo su Netflix (per il quale, in effetti, era stato pensato nonostante la breve distribuzione nelle sale).

Ma siccome il giudizio sulla qualità di una pellicola prescinde dalla sua durata, abbiamo pensato di proporvi una lista di film molto belli che durano invece circa 90 minuti, o anche meno.

Buona lettura e buona visione!

Carnage (79 minuti circa)

La filmografia di Roman Polanski è stracolma di film di una durata superiore alle due ore (Il Pianista su tutti), eppure qualche anno fa ci ha dimostrato di essere perfettamente a suo agio anche con opere molto brevi ed anguste, poiché ambientate tutte in un unico spazio. È il caso di Carnage, apprezzatissimo film basato sull’opera teatrale Il dio del massacro di Yasmina Reza, che si svolge interamente nell’abitazione dei Longstreet (John C. Reilly e Jodie Foster) nella quale si trova anche la famiglia Cowan (Christoph Waltz e Kate Winslett) e ci dimostra come una situazione possa degenerare facilmente e inaspettatamente. Sicuramente uno dei più riusciti tra quelli con ambientazione unica, e consigliatissimo a chi ancora non ha avuto modo di vederlo.

Following (70 minuti circa)

Se non siete dei veri fan di Christopher Nolan o dei cinefili incalliti, probabilmente quest’opera non vi dirà molto, se non farvi venire in mente l’omonima (e soltanto quello) serie TV con Kevin Bacon protagonista. Following è invece il primo film di Nolan, ed oltre a questo e ad essere una vera perla del cinema indipendente ci racconta molto altro. Come avevamo specificato nel nostro lungo ed approfondito speciale sul regista londinese, non è da Memento bensì da qui che parte la sperimentazione nolaniana della struttura non lineare della trama, ed è da qui che prende vita anche il suo cinema fatto di continui richiami.

Il protagonista di Following, ad esempio si chiama Cobb, proprio come il Dom Cobb di Inception, interpretato da Leonardo DiCaprio, e questo è un ladro, mentre quello di Inception è un ladro di idee. Le analogie e i richiami non finiscono qui, ma – come detto – potete leggerli nel nostro approfondimento; nel frattempo vi suggeriamo di recuperare questo gioiello di nome Following.

Nodo alla gola (77 minuti circa)

Lo abbiamo detto in apertura: Alfred Hitchcock è un amante dei film di breve durata, nonostante qualche volta si sia fatto prendere la mano pure lui. Detto questo, avremmo potuto inserire più di un suo capolavoro nella lista in questione, ma ci siamo sentiti di premiare in particolar modo uno dei bei prodotti del maestro ed anche uno dei più brevi. Stiamo parlando di Rope – Nodo alla gola, prima opera a colori di Hitchcock (siamo nel ’48), nonché un thriller per eccellenza e uno di quelli che ha fatto scuola, ovviamente con il suo prediletto James Stewart tra i protagonisti.

Io e Annie (91 minuti circa)

Anche Woody Allen è uno di quelli che tende a non esagerare nella durata delle sue opere. Certo, pure lui ogni tanto si è spinto oltre i suoi standard, ma quando parliamo di commedie romantiche (soprattutto le prime) o dei suoi gialli non è raro trovare pellicole non superiori all’ora e trenta. Io e Annie, ad esempio, supera di uno o due minuti questo limite (ci perdonerete) ma è al tempo stesso uno dei film simbolo della poetica alleniana. Visione imprescindibile per i fan del regista, e non solo.

Dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (92 minuti circa)

Se pensate che Stanley Kubrick abbia realizzato soltanto film molto lunghi vi sbagliate di grosso. Anzi, le sue prime opere, quelli degli anni ’50, erano di circa 60 minuti, nulla a che vedere con prodotti come 2001: Odissea nello spazio, Barry Lyndon, Eyes wide shut o persino Lolita, lunghissimo (153 minuti) per essere un film del 1962. Tra questi tuttavia c’è un film uscito proprio poco dopo Lolita ma che dura circa un’ora in meno: ci riferiamo a Dottor Stranamore, che abbiamo inserito pertanto in questa lista nonostante – come il caso precedente – superi di un paio di minuti il confine dei 90 minuti.

Harry ti presento Sally (90 minuti circa)

Se pensiamo alle commedie sentimentali per eccellenza, è d’obbligo l’associazione con Harry ti presento Sally, grande classico diretto da Rob Reiner e scritto da Nora Ephron. Si tratta ormai di un vero e proprio cult amato ed apprezzato da più generazioni, che come spesso accade ha ottenuto il più della propria notorietà col passare del tempo e non al momento dell’uscita nelle sale. Harry ti presento Sally è senza dubbio uno dei migliori film che parlano di amore e di relazioni, e ancora oggi il punto da cui partire per realizzare un’ottima opera di genere.

Enemy (90 minuti circa)

Un po’ di tempo fa avevamo dedicato un articolo a Denis Villeneuve, dal titolo Metamorfosi del regista del futuro, ponendo la lente clinica sul sorprendente cinema di colui che ha diretto Blade Runner 2049, sul suo stile in continua evoluzione e soprattutto sulla sua maestria dietro la macchina da presa.

Se Blade Runner 2049 ha trovato sia fan che detrattori, è al contempo indubbio il suo valore tecnico, con una delle migliori scenografie degli ultimi 10 anni (dell’immenso Dennis Gassner) e una fotografia eccezionale per la quale Roger Deakins ha vinto l’Oscar.
Perdonate la digressione sull’ultimo lavoro di Villeneuve (in attesa di Dune), ma tale perfezionismo si riflette inevitabilmente in un lunghissimo minutaggio, di circa 160 minuti. Eppure nella filmografia del regista c’è anche spazio per pellicole dalla durata assai minore, tra cui spicca Enemy, pellicola del 2013 tratta dal romanzo L’uomo duplicato di José Saramago. Un viaggio onirico nel subconscio coadiuvato da una fotografia seppiata a tratti disturbante, per 90 minuti da vivere fino alla fine.

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Locke (85 minuti circa)

Nel 2013 il tuttofare Steven Knight scrive e dirige Locke, film fuori concorso alla 70ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con Tom Hardy protagonista. Un’opera intensa che si svolge tutta all’interno della vettura dell’uomo al suo ritorno da lavoro, e durante il tragitto ci vengono propinate una serie di telefonate alla moglie, al figlio, all’amante, al suo capo. Eccezionale il talento di Hardy nel rendere interessanti e dinamici poco più di 80 minuti in uno spazio così claustrofobico, ma ampi meriti a Steven Knight per aver messo in piede un’opera originale e diversa dal solito.

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Ferro 3 (88 minuti circa)

Kim Ki-Duk è uno dei più apprezzati registi coreani, e universalmente riconosciuto come uno dei migliori della sua generazione. Il dibattito sull’estensione della parola capolavoro è sempre attuale, ma di certo alcuni dei suoi film possono rientrare in questa “categoria”. Senza dubbio uno dei più belli e particolari è Ferro 3 – La casa vuota, che è anche uno dei più conosciuti del regista in Occidente.

La storia ci parla di un ragazzo senza fissa dimora che ha l’abitudine di introdursi nelle case degli sconosciuti e viverci come se fosse sua, ma tenendola in ordine, lavando i panni o riparando gli oggetti rotti, andandosene poi sempre prima del ritorno dei proprietari, per passare ad un’altra abitazione. Meno di 90 minuti in cui lo spettatore ha la possibilità di immergersi in questo mondo quasi irreale del protagonista, fatto di silenzio, amore e sfumature sovrannaturali.

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Anomalisa (90 minuti circa)

Se avessimo voluto inserire i film di animazione, molti avrebbero trovato posto in questa classifica, poiché sappiamo bene che tendenzialmente la durata media di questo genere di pellicole supera difficilmente il confine dei 90 minuti. Facciamo un’eccezione allora soltanto con Anomalisa, che si differenzia dai classici dell’animazione ed è girato interamente in stop-motion, ma soprattutto è un vero gioiello.

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Bonus: Hotel Chevalier (cortometraggio, 13 minuti circa)

Chiudiamo con un bonus che merita fortemente di entrare in lista. Hotel Chevalier di Wes Anderson è un cortometraggio, è vero, ma le sensazioni che questi 13 minuti sono in grado di suscitare superano di gran lunga buona parte dei drammi sentimentali di cui la storia della cinematografia è piena.
Girato tutto nell’Hotel Raphael di Parigi, con unici protagonisti Natalie Portman e Jason Schwartzman, è sostanzialmente un prequel del film Il treno per il Darjeeling, presentato insieme ad esso durante il Festival di Venezia del 2007. Minuti di dialoghi apparentemente privi di senso, domande che non ricevono risposta, il corpo nudo, sinuoso e pieno di lividi della bella Portman ma soprattutto l’amore viscerale e assoluto di Jack (J. Schwartzman) nei suoi confronti.

Quali sono i vostri film preferiti tra quelli che durano meno di 90 minuti? Ditecelo nei commenti!

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.