Lilly Wachowski è tornata a parlare di The Matrix 4, spiegando i motivi per cui ha deciso di non tornare a dirigere il franchise insieme alla sorella

Mentre manca sempre meno all’arrivo di The Matrix 4 e soprattutto al primo attesissimo trailer del film, Lilly Wachowski è tornata a parlare dei motivi per cui ha deciso di non tornare dietro la macchina da presa del franchise insieme alla sorella. La regista e autrice è stata intervistata durante il panel per Work in Progress, il nuovo show di cui sarà showrunner, produttrice esecutiva, autrice e regista, e ha spiegato che la sua decisione è stata influenzata da diversi fattori, tra cui la stanchezza per il completamento del suo processo di transizione.

Le parole di Lilly Wachowski su The Matrix 4

“Avevo appena finito la mia transizione ed ero completamente esausta, perché avevamo fatto Cloud Atlas e Jupiter Ascending e la prima stagione di Sense8 senza fermarci mai. Ne stavamo facendo una e preparando l’altra allo stesso tempo, e stiamo parlando di oltre 100 giorni di riprese per ogni progetto. Il mio mondo stava praticamente crollando a pezzi, e avevo bisogno di un po’ di tempo lontana da questa industria. Dovevo riconnettermi con me stessa in quanto artista, e l’ho fatto tornando a scuola, dipingendo e così via”.

matrix 4 lilly wachowski

L’autrice ha anche spiegato di essersi sentita in un momento in cui volesse andare avanti nella propria vita e carriera, e non di ripercorrere vecchie strade.

“Lana ha avuto quest’idea per un nuovo film di Matrix e ne abbiamo parlato, era il periodo tra la morte di nostro padre e nostra madre, avvenute a cinque settimane di distanza. E c’era qualcosa nell’idea di tornare indietro a fare qualcosa che avevo già fatto prima, che me lo rendeva espressamente sgradevole. Non volevo aver fatto la mia transizione e aver affrontato la perdita di mia madre e mio padre per poi ritornare a fare cose che avevo già fatto e percorrere strade che avevo già percorso”.

Che ne pensate delle parole dell’autrice?

(Fonte: Screen Rant)

Leggi anche:

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.