Cattivi iconici, redenzioni memorabili: la ricetta perfetta per un anime di successo!

Ogni prodotto targato shounen che si rispetti ha bisogno di un cattivo ben costruito per reggere l’impalcatura della trama. Se l’autore sa fare bene il suo lavoro, riuscirà a rendere il proprio antagonista uno dei personaggi più di rilievo della storia. A volte, i cattivi risultano persino più riusciti del protagonista, diventando talmente iconici da rappresentare l’intero brand – basta pensare a Dio di Le bizzarre avventure di Jojo o Hisoka di Hunter x Hunter. Esistono casi in cui il cattivo della storia ha una redenzione, entrando tra le fila degli eroi e diventando un alleato prezioso per il protagonista. Quali sono i villain diventati buoni più memorabili di sempre? Oggi andremo a stilare una piccola lista di personaggi che combaciano con questo profilo! (Per evitare ovvietà, andremo ad escludere casi che tutto il mondo conosce, come Vegeta o Piccolo!)

Rokudo Mukuro

Ad aprire questa lista di villain diventati buoni c’è un certo ragazzo con i capelli ad ananas e una voglia non troppo celata di anarchia. Vista la sua attitudine incline al caos e la sua dubbia morale, a volte sembra che il guardiano della Nebbia della decima generazione della famiglia Vongola non abbia mai cambiato intenti. Ed è proprio così visto che, anche dopo essere stato sconfitto da Tsuna e reclutato come Guardiano, l’illusionista non ha mai abbandonato i suoi sinistri piani di vendetta. È tuttavia innegabile che – tramite quella che può essere definita la sua protetta e avatar, ovvero la docile Chrome Dokuro – Mukuro darà un incredibile contributo alla causa di Tsuna. Nonostante il suo obiettivo di possedere il protagonista e usare il suo potere per obiettivi non proprio pacifici, la gentilezza di Tsuna non è passata inosservata all’ex-leader di Kokuyo.

Infatti, per quanto sia un personaggio moralmente grigio, Mukuro tiene moltissimo a coloro che hanno condiviso le sue sofferenze, arrivando al punto di sacrificarsi per loro e farsi relegare nel carcere di massima sicurezza di Vindice. Non è quindi riuscito a non tenere conto della gentilezza di Tsuna, che ha perdonato i suoi sottoposti e offerto a Chrome un posto da chiamare casa – nonostante il rifiuto della giovane. Questo cambio di simpatie – anche se non di intenti – pagherà in futuro, quando il contributo di Mukuro unito alle forze della famiglia Vongola saranno indispensabili per sconfiggere il tiranno Byakuran. Forse non potrebbe tecnicamente comparire a fianco di altri villain diventati buoni, visto che le sue brutte intenzioni non sono mai scomparse del tutto; ma è innegabile che se non avesse visto Tsuna sotto una luce diversa dopo il loro scontro, ci sarebbero state molte più vittime nella battaglia finale.

Greed

Full Metal Alchemist ha usato il concetto di personificazione dei peccati capitali ben prima di The Seven Deadly Sins, ma nel caso dell’opera di Hiromu Arakawa Fullmetal Alchemist i personaggi in questione non sono i protagonisti, bensì gli antagonisti. Greed è la personificazione dell’avarizia e, come i suoi fratelli, un Homunculus creato per servire il suo creatore, ovvero il Padre. Nonostante un’iniziale preconcetto, però, ci si accorge ben presto che Greed è un personaggio sfaccettato e che protegge ferocemente le persone e le cose a lui care.

Data però la sua natura tendente all’autocompiacimento e alla sfacciataggine del suo amor proprio, era inevitabile che finisse per scontrarsi con il suo creatore, venendo disintegrato e poi fatto rinascere. Inizialmente non si ricorderà la sua vita passata ma, una volta recuperate le sue memorie, si rivolerà contro il Padre. A motivarlo a cambiare fazione c’è anche il fatto che il lavaggio del cervello del Padre gli aveva fatto dimenticare i suoi compagni di un tempo, ormai passati brutalmente a miglior vita.

Complice anche la simbiosi con Ling Yao, Greed si alleerà con Edward, contribuendo alla sconfitta del primo Homunculus. Greed aveva infatti instaurato un rapporto peculiare con Ling e nonostante la sua facciata di egoismo e menefreghismo, l’Homunculus non potrà fare a meno di considerare il giovane principe “suo”, portando quindi a sacrificarsi per proteggerlo. Pur di salvarlo, Greed rema contro alla propria natura e al proprio credo, mentendo: sapeva infatti che se non l’avesse fatto Ling non lo avrebbe mai lasciato andare. È difficile citare Greed in una lista che parla di villain diventati buoni: il suo personaggio è talmente ben scritto che per la fine della serie ci si sarà dimenticati della sua introduzione come antagonista!

villain diventati buoni

Reiko Tamura

In un’opera come Kiseijuu dove il dramma psicologico, l’horror e l’esistenzialismo la fanno da padrone, non c’è da stupirsi che si trovino personaggi estremamente interessanti nelle loro sfaccettature. Un chiaro esempio potrebbe essere proprio il protagonista, Shinichi; ma un altro personaggio riflette ancora più chiaramente la complessità dell’opera: Reiko Tamura. La donna – che donna non è – è l’alias di uno degli alieni parassiti piovuti sulla terra e condivide la specie con Migi, l’alieno che abita la mano di Shinichi. Il corpo che ospita Reiko apparteneva precedentemente a Tamura Ryoko, uccisa in seguito dal parassita alieno. Reiko non considera la vita umana di grande valore, non facendosi problemi ad uccidere la madre di Ryoko quando questa nota qualcosa di strano nella figlia.

Dopo essere rimasta incinta e aver dato alla luce un bambino umano, però, l’alieno inizia a cambiare. Nonostante inizialmente lo considerasse come un potenziale spuntino o una cavia da laboratorio si troverà, suo malgrado, a sviluppare con il neonato un rapporto molto stretto. Inizierà persino a sviluppare sentimenti umani, come la gioia o l’amore. Il tutto culmina in una scena carica di pathos in cui si sacrifica, proteggendo il bambino da una scarica di proiettili. Nei suoi ultimi istanti, mentre affida il bimbo a Shinichi, Reiko afferma di aver capito che parassiti e umani siano uguali tra loro, dando prova di una crescita del personaggio strabiliante. Sicuramente una catarsi toccante, degna di un posto nella lista dei migliori villain diventati buoni.

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Isabella

Se vogliamo parlare di anime recenti che hanno fatto presa nel pubblico per la costruzione dei personaggi, non serve guardare molto più in là di The Promised Neverland e, nel particolare, di Isabella, la direttrice dell’orfanotrofio dal quale si genera tutta la trama della serie. Dopo aver fatto diligentemente il suo ruolo di Madre e aver mandato al macello decine e decine dei bambini, Isabella vede macchiare il suo immacolato curriculum dalla fuga di massa organizzata da Emma. Dopo aver assistito al successo dei suoi figli, Isabella ammette la sconfitta, augurandogli il meglio. È ormai rassegnata, pronta ad accettare la sua punizione. Nonostante questo suo fallimento, i suoi superiori decidono di promuoverla a Nonna in virtù della qualità dei suoi “prodotti”. Isabella, però, sapeva che Emma e Ray sarebbero tornati a salvare il resto dei loro fratelli e quindi inizia a pianificare.

Quando i bambini ritornano all’orfanotrofio come prigionieri di Peter Ratri, Isabella fa il suo gioco per un po’, spingendosi anche a rompere la mano di uno di loro. Quando Emma e i rinforzi irrompono armati, Isabella si schiera con loro, tradendo il clan Ratri e prendendo le difese dei bambini, spalleggiata anche dalle Madri degli altri orfanotrofi. Finalmente, un gruppo di adulti che ha persino lavorato nel sistema spalleggia i giovani rivoltosi. Nonostante Ratri riesca a fuggire, le cose sembrano star andando per il meglio. All’improvviso, però, un demone attacca e quasi uccide Emma. Isabella si mette in mezzo, proteggendola con il proprio corpo e prendendo il colpo diretto a lei, morendo sorridente tra le braccia dei suoi bambini. Il suo gesto la valorizza e, nonostante non sia abbastanza per redimerla di tutti i suoi atti passati, le fa sicuramente meritare un posto in questa lista di villain diventati buoni.

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Viral

Tengen Toppa Gurren Lagann è uno dei primi e iconici anime prodotti dallo studio Trigger, con uno degli approcci più originali al genere mecha. I personaggi sono altrettanto originali, pieni di vita e memorabili. Stiamo pur parlando dell’anime che ha dato i natali all’iconico Kamina! Di chi non si parla abbastanza, però, è proprio lo storico rivale prima di Kamina e poi del protagonista Simon: Viral. L’uomo-bestia faceva inizialmente parte delle Forze di Sterminio e il suo primo incontro con Kamina degenera in uno scontro tra Gunmen. I due, a cui si unisce anche Simon, combatteranno tra di loro svariate volte nel corso della serie e tra di loro si sviluppa una profonda rivalità, che culmina con una bruciante sconfitta ai danni dell’uomo-bestia, a cui vengono strappati i suoi superiori e il suo onore. Quando però ha l’occasione di rifarsi, proprio il suo onore gli impedisce di vincere tramite sporchi stratagemmi ed esita a colpire.

Dopo l’ennesima onta e il possibile tradimento, Viral viene condannato a morte. Tuttavia, dopo un twist inaspettato, Viral si ritrova dopo la battaglia finale a girovagare libero, vivo e ora immortale. Anni dopo, in seguito ad un incontro fortuito con Simon – a cui Rossiu si era rivoltato contro – in una prigione, tra i due si riaccende l’antica competizione, che viene però imbrigliata a fin di bene. Viral fa finalmente il suo ingresso nella categoria villain diventati buoni! Infatti, dopo essere scappati di prigione, Simon lo recluterà e assegnandolo a pilota del Gurren, il Gunmen che un tempo apparteneva a Kamina. Viral prende quindi il posto del suo primo e storico rivale, ricalcando le sue orme in tutto e per tutto, fino ad arrivare allo scontro finale con l’Anti-Spirale. Dopo aver dato un fondamentale contributo alla vittoria, Viral continuerà l’operato di Simon, prendendo uno dei posti di comando della nuova Federazione Dai-Gurren.

gurren lagann viral

Speedwagon

Speedwagon è uno dei personaggi più classici de Le Bizzarre Avventure di Jojo ed è estremamente amato dal fandom della serie. Tutto l’amore che ha ricevuto, però, ha forse oscurato le sue origini: Speedwagon era stato inizialmente presentato come un delinquente, un borseggiatore di strada che cerca di attaccare Johnatan. Il giovane affronta senza timore il gruppo di banditi capitanato proprio da Speedwagon, forte della volontà di salvare il proprio padre. Dopo aver avuto prova della fermezza degli ideali di Jojo, Speedwagon rimane estremamente impressionato e decide di seguirlo.

Da quel momento in avanti accompagnerà Jojo nelle sue avventure, offrendo allo spettatore un narratore esterno in cui impersonarsi. Nonostante il personaggio di Speedwagon sia stato introdotto nella prima storica parte di Jojo, ovvero Phantom Blood, il suo contributo verrà riscontrato anche nelle successive Battle Tendency e Stardust Crusaders grazie alla fondazione che porta il suo nome e che presterà supporto ai vari discendenti della dinastia Joestar. La sua è una devozione che sorpassa persino i limiti imposti dalla morte e che rende Speedwagon uno dei villain diventati buoni più classici di sempre.

Chrona

Non sempre esiste una netta distinzione tra bene e male, bianco e nero, buoni e cattivi. Moltissimi personaggi possono essere considerati moralmente grigi. Nel caso di Chrona della serie Soul Eater è ancora più complicato, essendo una persona cresciuta da coloro che noi conosciamo come villain e abusata sin dalla tenera età. In realtà il temperamento di Chrona è molto docile e gentile e le sue azioni – per quanto rimangano dettate da ordini che arrivavano da figure di alto calibro nella sua vita – non hanno un intento maligno dietro. Sua madre – Medusa – non nutre amore verso l’adolescente, ma lo usa come arma, uno strumento per raggiungere i suoi scopi, puntandolo a farlo diventare un Kishin. Saranno molteplici le istanze in cui Chrona rischierà la vita, ma la preoccupazione più grande della madre sembra essere solo quella di non perdere il suo esperimento meglio riuscito. Per la maggior parte della trama, Chrona non possiede un quadro completo della situazione, limitandosi ad eseguire gli ordini della madre e attaccare i suoi nemici, non comprendendo veramente la gravità delle sue azioni.

Sin dal loro primissimo incontro, infatti, Chrona sarà un avversario terribile per Maka e Soul, finendo anche per ferire gravemente quest’ultimo, infettandolo con il Sangue Nero. Maka però ha un cuore grande e, grazie alla sua amicizia, Chrona inizierà gradualmente ad aprirsi e avere più fiducia in sé, iniziando a dubitare della madre e riuscendo persino a imporre la propria volontà su quella di Ragnarok, l’Arma che vive nel suo corpo e suo tormentatore. La gentilezza di Maka viene ripagata con gli interessi perché, durante la battaglia contro Asura, la “Spada Demoniaca” decide di ripagare il proprio debito verso la prima persona che lo abbia mai trattato come un essere umano, sacrificandosi e sigillando nuovamente il Kishin. Il caso di Chrona quindi lo vede come antagonista più che “cattivo” vero e proprio: un esempio di una persona gentile guidata sulla cattiva strada da persone di cui si fidava. Nondimeno, un’ottima aggiunta alla lista di villain diventati buoni!

Laura Moronato
Originaria dei colli euganei, ora divide la sua vita tra la propria terra natia e Venezia, dove studia lingua e cultura giapponese all’università di Ca’ Foscari. Venuta al mondo nell’inverno del ’97, il freddo sembra non lasciarla mai e la si può vedere spesso spuntare sotto vari strati di vestiti e coperte. Quando non è impegnata a lottare per la propria sopravvivenza tra lavoretti e una lingua che non ricambia il suo amore, il suo passatempo preferito è scoprire nuove serie tv, anime o libri da iniettarsi in endovena. È una circense ansiosa che cerca di mantenere l’equilibrio tra il divulgare le proprie passioni ad amici e conoscenti e non rompere l’anima al prossimo; ma in caso sia troppo molesta la si può facilmente zittire con articoli di cancelleria e quaderni nuovi. Recentemente sta ampliando la sua cultura nerd anche alla Corea e alla Cina.