Super Crooks è il nuovo adattamento anime di Netflix

Se vi piacciono le storie di supereroi ma anche di supercattivi, non potete ignorare oltre l’anime di Super Crooks, trasposizione della miniserie a fumetti di Mark Millar. Già autore di Kick-Ass, così come di Jupiter’s Legacy (di cui Super Crooks è uno spin-off), Hit Girl e altri titoli prodotti per l’universo Marvel, Millar ha unito le forze con lo studio Bones, famoso studio d’animazione di anime di successo come Fullmetal Alchemist e My Hero Academia per dare vita ai suoi Super Ladri e così ora è disponibile su Netflix il racconto irriverente del colpo più grosso della loro carriera.

Una vita da supercriminale

La vita monotona e pietosa del giovane Johnny Bolt cambia quando scopre di esser dotato di un superpotere. Fallendo nel tentativo di usarlo per fare del bene, come fanno i supereroi dell’Unione della Giustizia che tanto ammira, decide di trovare la sua occasione di rivalsa nella criminalità.

Con uno sbalzo temporale, lo ritroviamo infatti al momento della sua uscita dopo un periodo nella prigione di sicurezza Supermax. Neanche il tempo di mettere un piede fuori dal carcere e Johnny è già di nuovo insieme ai suoi amici, altri piccoli fuorilegge dotati di poteri, a pianificare un nuovo furto in barba alla disapprovazione della sua fidanzata Kasey. D’altronde le loro visioni della vita da supervillain sono diverse e lei aspetta un’occasione per un grosso colpo che le garantisca poi la possibilità di ritirarsi e fare la bella vita.

Questa occasione capiterà quando lei, Johnny e altri disadattati come loro verranno radunati da Carmine, altrimenti noto ai tempi come Calore (o The Heat), famoso supercriminale che ha in mente un piano complesso ma strutturato per recuperare una reliquia del passato ora in possesso dell’Unione della Giustizia. Non solo, in seguito ci sarà un’ulteriore opportunità per questa banda di matti, ancora più grande e adrenalinica, realizzando così un intero prequel alla storia principale di Super Crooks, coperta negli ultimi 3 episodi per un totale di 13, come per quasi tutte le serie anime prodotte da Netflix.

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Super Crooks è un grande calderone di generi, ispirazioni e riferimenti che funziona

All’anime di Super Crooks non manca niente e si può dire che prenda tutto ciò che è piaciuto al pubblico delle serie e dei film di questi ultimi anni sui super. È palese l’influenza della Marvel (esclusa tutta quella faccenda che coinvolge l’intero universo) ma lo spettatore sul pezzo non potrà fare a meno di pensare ad altre serie, in live-action o anime che siano.

Prima fra tutti viene in mente The Boys (il cui fumetto, tra l’altro, si concluse poco dopo l’inizio della pubblicazione di quello di Super Crooks) con le sue scene di sbudellamenti ed esplosioni cruente e la presenza di una lega di supereroi sulla quale la popolazione fa affidamento. Chi invece segue anche l’animazione nipponica, avrà pensato anche a Great Pretender, anime sempre di produzione Netflix che l’anno scorso si fece notare per i suoi colori e animazioni movimentate, così come per la storia di un gruppo di truffatori degna di un caper movie, sottogenere che ebbe successo soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta.

E d’altronde alcuni eventi narrati per bocca di Calore avvengono proprio in quegli anni o poco prima (vengono citati criminali mafiosi del calibro di Al Capone, per esempio), inquadrando l’esistenza dei supereroi e dei supercattivi già da un preciso periodo storico dal quale poi si è sviluppato il fenomeno che vede in contrapposizione le due fazioni organizzate sotto il loro rappresentante più influente. Quello dei supercattivi, bersaglio anche dei nostri protagonisti, è il signor Matts, detto anche Il Bastardo, un super malvagio a capo del Network di villain dal quale i Super Crooks non vogliono essere coinvolti.

La loro è una ricerca di libertà, al di là del semplice antagonismo con i supereroi, dei quali non vedremo che delle comparsate. Questa libertà, però, è possibile per loro solo rifuggendo una vita normale, poiché il fascino dell’illegalità e il brivido dell’azione sono troppo allettanti anche per coloro del gruppo che hanno cercato di rimanere nell’ombra come Kasey. Nei suoi 13 episodi, quindi, l’anime di Super Crooks riesce a inquadrare lo stato d’animo dei personaggi principali e il loro rapporto con la giustizia e il potere che sono capaci di esercitare, facendo sì che sia praticamente inevitabile non fare il tifo per Johnny e i suoi amici scapestrati: è facile empatizzare col loro ideale di fuga dal mondo ordinario incapace di accettarli, come accade ogni volta che si osservano le gesta di uno o più antieroi che spesso si rivelano essere migliori degli eroi ammirati dal pubblico.

Naturalmente anche dal lato tecnico, Super Crooks risulta un anime gradevole da guardare grazie al lavoro dello studio Bones, a partire dalla sua sigla di apertura con una danza ammiccante e toni accesi simili a quelli del succitato Great Pretender, come a voler sottolineare la visione lussureggiante e spensierata che hanno del proprio futuro questi super ladri. Le animazioni, poi, forse mancanti di qualche frame in più, sono comunque fluide e adattate molto bene alle fattezze più spigolose del tratto americano.

In conclusione, l’anime di Super Crooks si lascia guardare da tutti, grazie ad ambientazioni internazionali che ricordano i grandi film del filone, personaggi memorabili, superpoteri e azione sanguinosa quanto basta per stimolare la curiosità nello spettatore, che sarà curioso di scoprire se il grande colpo andrà a buon fine.

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.