Gli USA sono considerati la patria della fantascienza, ma quali si possono considerare i migliori libri di fantascienza americana?

Quando si parla di libri di fantascienza il pensiero vola subito agli autori americani tra i quali si trovano tutti i Grandi Maestri di questo genere. Può sembrare un paradosso, se si considera che tra i progenitori della fantascienza si ricordano di solito Herbert George Wells, Jules Verne e Mary Shelley, e nessuno di loro era americano. Ma è anche vero che sono stati gli USA a rendere la fantascienza un genere popolare, ai tempi della Golden Age delle riviste pulp in cui gli Stati Uniti erano la locomotiva tecnologica del mondo intero.

È quindi normale che tra i grandi classici della fantascienza molti siano di autori americani e che ancora oggi gli USA siano una delle nazioni che influisce maggiormente sul mercato internazionale. Proviamo allora a indicare quali possono essere, tra le centinaia di autori e migliaia di titoli, i migliori libri di fantascienza americana.

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Isaac Asimov – Fondazione

Conosciuto in Italia anche come Cronache della Galassia, questo titolo è il primo volume che riunisce i racconti del lungo e iconico ciclo della Fondazione di Asimov. Nato come fix-up di racconti pubblicati in precedenza su varie riviste nel corso degli anni, questo ciclo si è poi espanso fino a comprendere prequel, sequel e includere nel suo universo narrativo molti altri romanzi dell’autore. Il racconto del crollo dell’Impero Galattico e del tentativo di ricostituire la civiltà a partire dal remoto pianeta di Terminus, sotto al guida delle previsioni statistico-sociologiche del profeta-matematico Hari Seldon è per moltissimi lettori l’occasione di incontro e infatuazione con la fantascienza. Stiamo parlando semplicemente del libro più importante della saga più famosa dell’autore più conosciuto nella storia della fantascienza: non serve dire altro.

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Frank Herbert – Dune

Il primo libro del ciclo di Dune è il singolo romanzo di fantascienza (americana e non) più venduto di sempre, qualcosa vorrà pur dire. Lo sforzo immaginifico riversato da Herbert nella creazione di questo mondo è immenso e fa da cassa di risonanza per una storia epica di faide familiari e predestinazione. Eppure Dune è la storia di Paul Atreides tanto quanto quella del pianeta Arrakis, dei fremen e dell’Imperatore, dei Navigatori e delle Bene Gesserit. Un romanzo a volte non facile da affrontare per la vastità e la complessità dei temi che comprende (religione, ecologia, politica, filosofia, bioetica), ma che se preso nella maniera giusta dischiude le porte di un universo sorprendente.

Per gli altri libri del ciclo di Dune ecco la guida completa

Ray Bradbury – Cronache marziane

Bradbury è un altro dei grandi autori che hanno fatto la storia della fantascienza e tra le sue opere di sicuro è di fondamentale importanza Fahrenheit 451, capostipite della distopia. Ma forse Cronache marziane, anch’esso nato come fix-up di racconti precedenti, riesce a rappresentare ancora meglio le atmosfere e lo stile tipiche dell’autore, che spesso scrive di dimensioni sospese tra il futuro e il sogno, la scienza e la magia. Inoltre la storia della colonizzazione di Marte, in questo libro resa attraverso racconti successivi tra loro scollegati, è uno dei topoi più frequenti della fantascienza del Novecento.

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Robert A. Heinlein – Straniero in terra straniera

Heinlein è uno degli autori che hanno dato di più alla fantascienza nel corso della sua lunga carriera, con centinaia di racconti e decine di romanzi, molti dei quali hanno lasciato il segno nei lettori. Per rappresentare la sua opera tra i migliori libri di fantascienza americana si potrebbero scegliere molti titoli, da Fanteria dello spazio a La luna è una severa maestra, ma Straniero in terra straniera è forse il romanzo di Heinlein che ha avuto il maggiore impatto sulla cultura popolare. La storia di Valentine Michael Smith, ragazzino umano cresciuto su Marte e ritornato sulla Terra per assumere suo malgrado il ruolo di guru dell’amore universale, è diventato un vero e proprio manifesto della cultura hippy degli anni 70, e ha lasciato nella cultura popolare anche l’uso della parola “grok”. È anche curioso che lo stesso Heinlein spesso accusato di sostenere ideologie militariste e totalitarie sia lo stesso che in questo libro promuove l’amore libero e il cannibalismo rituale. A dimostrazione che la fantascienza, in quanto narrativa d’idee, permette di assumere tutte le prospettive possibili.

Ursula K. Le Guin – I reietti dell’altro pianeta

Se la fantascienza è anche uno strumento per mettere alla prova idee diverse su come sviluppare la soceità, allora Le Guin è indubbiamente una delle autrici più importanti di sempre. Molte sue storie infatti pongono ai lettori profondi questioni etiche e nel caso di I reietti dell’altro pianeta la contrapposizione tra i pianeti Urras e Anarres è utilizzata per mostrare le differenze tra un regime autenticamente anarchico e un patriarcato capitalista. Il viaggio del protagonista da un pianeta all’altro fornisce lo spunto per mostrare le differenze e le contraddizioni di entrambi i sistemi, senza offrire facili soluzioni ma lasciando al lettore la possibilità di formare una propria valutazione critica.

Gli altri racconti di Ursula Le Guin si trovano in questa raccolta

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Philip K. Dick – Ubik

Anche di Philip Dick si potrebbero citare svariati titoli, da Gli androidi sognano pecore elettriche a Un oscuro scrutare, da Tempo fuor di sesto a Valis, ma forse Ubik mantiene un fascino speciale, perché riesce a racchiudere in sé tutti gli elementi principali della produzione di questo autore visionario e controverso. Quello che in apparenza inizia come un semplice procedural con un omicidio da risolvere (se pure si tratta della morte di un precog, cioè un individuo dotato di preveggenza) si sviluppa in un vortice di paranoia che trascina il lettore in una realtà che si disgrega tra le pagine, e che anche quando concede la soluzione del mistero in realtà sta solo alzando ulteriormente la posta in gioco con la demolizione delle poche certezze residue. Un libro capace di generare seri sospetti sulla natura dell’universo, ma innocuo se usato secondo istruzioni.

Joe Haldeman – Guerra eterna

La fantascienza militare è un sottogenere che sopravvive fin dai tempi del planetary romance, in cui autori e lettori si divertono a immaginare battaglie di terra e di spazio tra imperi galattici e civiltà aliene. Spesso la military sf è accusata di essere una corrente machista e suprematista, che elogia la forza e la sopraffazione, ed è proprio per questo che Guerra eterna rientra tra i migliori libri di fantascienza americana: in aperta rottura con la retorica USA della guerra come mezzo di risoluzione dei confliti e di formazione del carattere, questo romanzo di Joe Haldeman riesce a sovvertire tutte le aspettative per una storia in cui la guerra contro gli alieni si protrae a tempo indefinito a causa della dilatazione temporale dei viaggi a velocità relativistiche. Ma non è solo la prospettiva temporale a cambiare nel corso della narrazione, e l’addestramento e la discesa in campo del soldato Mandella porta il lettore a una serie di ribaltamenti tragicomici.

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William Gibson – Neuromante

In una lista dei migliori libri di fantascienza americana non poteva mancare un riferimento al cyberpunk, la corrente che a metà degli anni 80 ha scosso tutto l’estabilshment (e ne è stato poi fagocitato) e ha inaugurato una nuova stagione della narrativa e della controcultura anti positivista. Il testo rappresentativo del cyberpunk non può essere che Neuromante, il romanzo di William Gibson che contiene tutti gli elementi caratteristici del genere: un hacker che perso tutto e si gioca la sua ultima occasione di entrare nel cyberspazio, IA emergenti in cerca di affermare la loro esistenza, megalopoli in rovina, istituzioni al servizio delle corporazioni globali, assassini potenziai ciberneticamente, criminalità organizzata e costrutti digitali… qui dentro c’è davvero tutto, perché tutto ha avuto origine qui.

Octavia E. Butler – La parabola del seminatore

Molti libri di fantascienza americana recenti cercano di mettere in guardia dalle possibili conseguenze dell’estremismo confessionale a cui la società USA sembra tendere, e questo romanzo di Butler è uno degli esempi più riusciti. Ambientato in un mondo messo a dura prova dalla scarsità di risorse, in cui piccole comunità chiuse sono in continua guerra tra loro, la storia segue la protagonista dotata di una iper-empatia che le consente di percepire il dolore altrui, nel suo tentativo di avviare una nuova comunità libera dalla violenza e dalla discriminazione su cui si fonda la civiltà attuale.

Altre distopie in cui le donne sono protagoniste

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Dan Simmons – Hyperion

Prendi I racconti di Canterbury e trasportali su un pianeta su cui si trovano artefatti misteriosi che si muovono nel tempo e sono sorvegliati da una creatura interdimensionale che cattura e impala le sue vittime in uno stato sospeso di morte perpetua; tra i protagonisti metti un generale che ha combattuto per tutta la vita, un prete resuscitato, un poeta decadente, uno studioso di ebraismo, una detective, uno sciamano, un diplomatico; riuniscili insieme in pellegrinaggio verso le tombe del tempo e fagli raccontare a turno la loro storia e le loro ragioni per essere lì. Questo è il grandioso affresco di Hyperion, capolavoro moderno che attinge a tutte le tematiche più classiche della fantascienza e le mescola in maniera originale, sullo sfondo di una battaglia epiche tra forze sconosciute da cui potrebbe dipendere la salvezza dell’umanità. Ognuno avrà il suo preferito, ma è impossibile non portarsi nel cuore questi personaggi e le loro storie incredibili.

Neal Stephenson – Anathem

Stephenson è uno dei più validi interpreti contemporanei della hard science fiction, in cui la rigorosità scientifica della speculazione tecnologica è uno degli ingredienti principali della storia. Spesso i suoi libri sono prolissi e complicati, perché nessun dettaglio viene lasciato al caso ma tutto deve incastrarsi perfettamente al servizio di trame intricate e dalle profonde ramificazioni. In tutto questo, Anathem si colloca forse un gradino sopra alle altre sue opere, perché aggiunge una dimensione filosofica che richiede un notevole sforzo da parte del lettore. Quella che inizia come una storia ambientata in un monastero, in cui i confratelli si occupano di custodire e diffondere la conoscenza, si arricchisce (lentamente) di misteri e minacce che sembrano destabilizzare le fondamenta stesse del sapere. In un continuo gioco al rialzo, con questo ambiziosissimo romanzo Stephenson porta il lettore a interrogarsi sulla natura del pensiero.

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N.K. Jemisin – La quinta stagione

Il primo libro della saga di fantascienza americana che ha sbancato tutti i premi di settore degli ultimi anni. Inquadrabile come una riuscita commistione tra fantasy e fantascienza, la serie di Jemisin racconta una storia di sopravvivenza in un mondo che sembra odiare i suoi abitanti, e mette in scena un’efficace rappresentazione dei conflitti che dilaniano il nostro presente. La narrazione su piani temporali sovrapposti permette di vedere la storia da punti di vista molteplici e vivere in prima persona il terrore di una bambina costretta a convivere con il potere di generare terremoti, di una ragazza che deve conoscere le ingiustizie del mondo, di una madre disposta a fare di tutto per salvare la propria figlia in pericolo. Nonostante sia ancora molto recente, il ciclo della Terra Spezzata è già diventato un classico, e merita tutti i riconoscimenti ottenuti.

Andrea Viscusi
Nato sotto le esalazioni della nube di Chernobyl, laureato in statistica, consumatore di fantascienza e musica elettronica, autore sci-fi/weird/slipstream. Ha pubblicato una sessantina di racconti, tre raccolte personali, due romanzi e un libro illustrato sui mammiferi preistorici. Editor e writing coach, sul canale youtube STORY DOCTOR analizza la struttura narrativa dei film. Scrive sul blog UNKNOWN TO MILLIONS dal 2010 e ha fondato la rivista di speculative fiction SPECULARIA. Si definisce il maggior fan italiano di Futurama e nessuno l'ha mai smentito.