Disponibile su Netflix Mobile Suit Gundam Hathaway, l’appuntamento più atteso per i fan del franchise

Ritardato a più riprese per quasi un anno a causa della pandemia, arriva finalmente su Netflix a meno di un mese dall’uscita nelle sale giapponesi Mobile Suit Gundam Hathaway, il primo lungometraggio della trilogia incentrata su Hathaway Noa, il giovane rivoluzionario rappresentante l’erede spirituale degli ideali dell’ormai defunto Char Aznable. Tratto dal primo volume della serie di tre romanzi spin-off Mobile Suit Gundam: Hathaway’s Flash, scritta dal padre della serie Yoshiyuki Tomino tra il 1989 e il 1990, il film rappresenta il secondo tassello del progetto UC NexT 0100, lanciato dalla Sunrise nel 2018 allo scopo di espandere l’universo narrativo dello Universal Century, timeline principale del franchise. Leggermente ostico per chi si approcciasse al mondo di Gundam per la prima volta, nondimeno il debutto sul grande schermo di Hathaway e compagni si contraddistingue per il marcato sottotesto politico, la scrittura sagace e la cura sbalorditiva per i dettagli, tutti fattori che lo rendono appetibile anche per lo spettatore occasionale. Per apprezzarlo appieno, però, bisogna fare attenzione ad alcuni dettagli: vediamo quali.

Trama

Anno UC 105, dodici anni dopo gli eventi che hanno portato alla caduta di Neo Zeon quale forza politica e militare indipendente. All’apice del suo potere – nonché della sua corruzione – il governo delle Federazione Terrestre si prepara ad approvare una legge che consentirà di privatizzare l’intera superficie del pianeta, nell’ottica di favorire le grandi corporazioni e i loro progetti di sviluppo postindustriale. A tale disegno si oppone Mafty, un’organizzazione terroristica di ispirazione zeoniana intenzionata a riprendere il programma di colonizzazione spaziale messo a punto da Char Aznable per salvaguardare l’ecosistema terrestre e consentire la nascita di una nuova generazione di newtype.

I ministri incaricati di partecipare alla Conferenza di Adelaide, dove detta proposta di legge sarà formalmente approvata tra qualche mese, si trovano a bordo dello Haunzen, un volo spaziale riservato ai potentati del governo terrestre e a pochi altri eletti: tra questi ultimi, rientrano anche Hathaway Noa, ispettore botanico in formazione, Kenneth Sleg, neoinsediato comandante dell’Unità Anti-Mafty nelle Filippine e Gigi Andalucia, la tanto affascinante quanto perspicace protetta di un nobile d’alto rango. Una volta appurato che Hathaway altri non è che il figlio del generale Bright Noa, a sua volta protagonista dell’eroico abbattimento di uno zaku nel secondo conflitto contro Zeon, i tre iniziano a fare la reciproca conoscenza, ma vengono presto interrotti dall’attacco di una cellula di Mafty che, infiltratasi a bordo del velivolo, tenta di dirottarlo. Forti della propria esperienza militare, Hathaway e Kenneth riescono a neutralizzare i terroristi e a riportare la nave sulla rotta per Davao, dove si trova il quartier generale dell’Unità Anti-Mafty.

Una volta a terra, Hathaway è sottoposto agli interrogatori di rito, ma più delle domande delle forze dell’ordine è l’intuito di Gigi a spaventarlo: la ragazza ha infatti già capito che il rampollo della famiglia Noa è in realtà Mafty Navue Erin, il ricercatissimo numero uno dell’omonima organizzazione separatista, e che il vero scopo del suo viaggio è intercettare ed eliminare i ministri durante il loro soggiorno a Davao prima dell’inizio dell’appuntamento internazionale di Adelaide. Messo alle strette dalla parlantina di Gigi e dalla salvaguardia della sua copertura, Hathaway si ritrova impossibilitato a fare la sua parte durante l’attacco dei mobile suit di Mafty da lui stesso ordinato, causando indirettamente la cattura di un commilitone. Ricongiuntosi ai suoi il giorno seguente, Hathaway dovrà salire a bordo dello Xi Gundam, sottratto alle forze della Federazione, per salvare il compagno dalle grinfie del comandante Sleg e spostare la base mobile della propria organizzazione in un luogo più sicuro.

Background

Gli antefatti cui fa riferimento Mobile Suit Gundam Hathaway sono gli eventi narrati in Mobile Suit Gundam: Il contrattacco di Char (1988), il primo film per il grande schermo del franchise che si pone come conclusione ideale dell’indimenticabile serie originale Mobile Suit Gundam (1979-1980), dominata dalla rivalità ideologica tra Amuro Ray per la Federazione Terrestre e Char Aznable per Zeon. In seguito al fallimento del progetto di indipendenza della famiglia Zabi nel corso della Guerra di un anno (UC 0079-0080), che aveva tentato di opporsi allo strapotere del governo terrestre proclamando l’indipendenza del Principato di Zeon sulla colonia spaziale Side 3, Char non si è dato per vinto ergendosi a capo politico della fazione nota come Neo Zeon, rinata dalle ceneri del predecessore nello UC 0093.

Avvalendosi della medesima tattica utilizzata durante la Guerra di un anno, lo scopo di Char è far precipitare delle colonie disabitate sulla superficie terrestre in modo da provocare un inverno nucleare che costringerà ad evacuare in massa la popolazione: per quanto drastica, questa sarebbe l’unica soluzione in grado di salvare il pianeta dalla distruzione, ormai arrivato al limite delle sue possibilità di sfruttamento e terribilmente inquinato. A ciò, si aggiunge la volontà di accelerare il processo di sostituzione specifica con i newtype, individui nati e cresciuti nello spazio con riflessi e capacità percettive che superano di gran lunga quelle dei normali esseri umani, che a parere di Char rappresentano un nuovo stadio nell’evoluzione della razza umana.

La pensano diversamente Amuro Ray – benché a sua volta un newtype – e gli altri membri della Londo Bell, la task force di mobile suit incaricata di intercettare le colonie in rotta di collisione prima dell’impatto, i quali puntano a eliminare la minaccia separatista e a favorire una graduale migrazione su base volontaria negli insediamenti già costruiti nel sistema solare. Nonostante gli sforzi dell’unità di Amuro, il primo colpo di Char va comunque a segno, con lo schianto dell’asteroide Luna 5 sulla sede del governo federale e l’uccisione dei suoi quadri dirigenti: negoziando una finta pace, il paladino di Zeon riesce a impossessarsi della colonia spaziale Axis, ripetendo poco dopo la medesima operazione con un attacco a sorpresa.

È proprio nel corso di questa ultima, disperata battaglia per frenare la caduta di Axis verso la Terra che ritroviamo il nostro Hathaway Noa: salito a bordo di un mobile suit pur non essendovi autorizzato, egli cerca di convincere l’amica Quess Paraya, newtype passata dalla parte del nemico, a consegnare le armi e arrendersi alla Federazione. Quess tuttavia non sente ragioni e inizia ad attaccare il ragazzo, salvo venire intercettata e uccisa da Chan Agi, l’amata di Amuro Ray: fuori di sé, Hathaway apre il fuoco contro l’alleata causandone la morte, ma al ritorno sulla Terra egli sarà acclamato erroneamente come eroe di guerra per aver eliminato la disertrice. Per il trauma psicologico, determinato sia dalla morte di Quess – suo primo amore, sfortunatamente non corrisposto – sia del segreto atto di tradimento, Hathaway arriverà a rivalutare gli ideali promossi da Zeon, convincendosi della sostanziale colpevolezza della Federazione per quanto accaduto durante il conflitto.

Nuove prospettive

A partire da queste premesse, Mobile Suit Gundam Hathaway si rivela particolarmente denso di riferimenti all’instabilità politica degli anni successivi alla sconfitta di Neo Zeon: nonostante le ostilità si siano concluse da un pezzo, la Federazione continua a governare con il pugno di ferro, facendo pattugliare le città da mobile suit in assetto da guerra e privilegiando gli interessi militari con generosi finanziamenti; la popolazione civile, sempre più esasperata dallo stato di emergenza e della progressiva appropriazione degli spazi vitali da parte delle multinazionali, guarda con un certo favore ai ribelli ma non può esprimere liberamente la propria opinione: è infatti ancora in vigore la pratica del Man Hunting, ovvero la deportazione forzata nello spazio dei sospettati di complotto o sedizione, il che ha determinato il degrado delle colonie spaziali un tempo fiorenti.

Il lusso sfrenato dell’hotel di Davao in cui Hathaway è alloggiato, in stridente contrasto con il paesaggio urbano degradato e impoverito, non fa che rinforzare le sue convinzioni in merito alla necessità di riportare un equilibrio nella società attraverso la riqualificazione delle colonie e il trasferimento della popolazione terrestre nelle stesse, favorendo l’instaurazione di un sistema di governo decentralizzato in grado di restituire le libertà fondamentali ai cittadini e alla Terra il tempo necessario a guarire dalle ferite provocate dall’antropizzazione.

A prima vista soggetto taciturno e stoico, in linea con altri protagonisti dell’animazione giapponese più mainstream, Hathaway è in realtà un soggetto dalla psicologia incredibilmente complessa, divorato dal senso di colpa: basti pensare all’atteggiamento schivo ed evasivo mantenuto in risposta alle domande di Sleg circa le sue gesta militari o la sua opinione sui newtype, evocanti lo spettro del tradimento nei confronti del padre, comandante della Londo Bell al tempo del conflitto, e dell’assassinio del suo affetto più caro a causa della sua incompetenza.

Per quanto animato da una sincera adesione al pensiero di Char, Hathaway pare voler rinunciare ai suoi privilegi e alla sua carriera nella burocrazia statale – dovrebbe infatti diventare ispettore botanico presso il laboratorio del prof. Amada Mansun – anzitutto per espiare i suoi crimini, e solo in secondo luogo per garantire all’umanità un futuro in cui la guerra e la sopraffazione diventino un ricordo del passato: da qui è probabile discenda anche il suo sprezzo del pericolo – per non dire desiderio di annientamento – , che nel corso del film lo porta a mettere in salvo Gigi rischiando la sua stessa vita o ad affrontare a viso aperto il Gundam Penelope, pilotato dal promettente ma ancora inesperto asso della Federazione Lane Aim, che per certi versi costituisce una sorta di suo alter ego – o meglio, l’incarnazione del suo passato di pilota alle prime armi, fedele alla linea e ancora innocente.

Speculazioni a parte, Mobile Suit Gundam Hathaway è un anime degno di nota anzitutto sotto il profilo tecnico, per la cui produzione sono stati coinvolti alcuni dei migliori talenti dell’animazione sci-fi, a partire da Shukō Murase alla regia, che prima delle avventure in solitaria con Witch Hunter Robin (2002) ed Ergo Proxy (2006) aveva mosso proprio alla Sunrise i suoi primi passi negli anni Novanta, qui affiancato dai veterani Kimitoshi Yamane e Haruki Mikimoto al mecha design. Nonostante il film sia leggermente sbilanciato verso le sequenze dialogate, che occupano la maggior parte del minutaggio, gli scontri – principalmente aerei – tra mobile suit rappresentano una nuova frontiera dell’animazione robotica, caratterizzati da fotorealismo e da una perfetta sinergia tra tecnica di animazione digitale e computer grafica, tale da farci dimenticare per alcuni istanti il confine che solitamente separa gli anime dai film dal vivo. La colonna sonora è stata invece affidata alle cure di Hiroyuki Sawano, nome di punta della scena contemporanea (AoT, Kill la Kill) che per il franchise aveva già curato le musiche di Mobile Suit Gundam Unicorn (2014) e Narrative (2018), il cui afflato epico nelle scene di lotta crea un felice contrasto con i toni noir che fanno da sottofondo alla narrazione principale.

A maggior diritto del già citato Mobile Suit Gundam Narrative, che inaugurò il progetto UC NexT 0100 senza troppo entusiasmo con un chara design che poco aveva da spartire con lo spirito originale della serie e un intreccio che non approfondiva il portato ideologico delle verità dischiuse dalla cosiddetta Laplace Box, Mobile Suit Gundam Hathaway offre il perfetto compromesso tra gli standard iconografici invalsi nell’animazione giapponese contemporanea e i temi adulti che da sempre hanno saputo affascinare i fan di Gundam alla pari dei mastodontici mobile suit.

Inserendosi coerentemente nell’universo narrativo dello Universal Century, la prima avventura di Hathaway è un trattato di geopolitica per immagini che, pur raccontando di un mondo di fantasia, ci porta a riconsiderare i rapporti di forza e di produzione che governano la società odierna al di qua dello schermo, riconfermando il principale punto di forza del franchise: saper raccontare la contemporaneità ragionando sulle costanti della storia umana, quali la guerra, la ricerca della giustizia e l’eterna lotta per il potere, riscrivendo continuamente il mito dei suoi personaggi fondativi – di finzione e non.

Per il momento, non possiamo far altro che riguardare Mobile Suit Gundam Hathaway alla ricerca di altri succosi reference e attendere il seguito, che molto probabilmente seguirà la scansione del secondo romanzo di Tomino narrando dei primi contatti tra Mafty e la cellula autonoma di Oenberry, approfondendo al contempo la crescente rivalità tra Hathaway e il giovane Lane.