Nuove dichiarazioni di David Harbour sul ruolo di Jim Hopper in Stranger Things 4

Se è vero che la quarta stagione di Stranger Things è avvolta nel mistero, non si può dire che David Harbour abbia parlato poco di Jim Hopper. L’attore si è spesso lasciato andare a dichiarazioni sul suo personaggio, facendo anche alcuni paragoni particolari, come il parallelismo tra lo sceriffo di Hawkins e Gandalf in tema di “resurrezioni”.

Le dichiarazioni questa volta, tuttavia, appaiono piuttosto interessanti. A giudicare da quanto detto da Harbour l’intera storyline di Hopper all’interno della quarta stagione dello show era nei piani dei fratelli Duffer da sempre. Insomma, dovrebbe essere, almeno stando a quanto è possibile cogliere, qualcosa di progettato molto tempo fa e che arrivare al suo culmine con la prossima tornata di episodi della serie Netflix.

Stranger Things: le parole di David Harbour su Jim Hopper

“Fin dall’inizio di Stranger Things, quando ho parlato con i fratelli Duffer dell’arco narrativo di Jim Hopper e di come sarebbe stato, mi hanno detto tutto di lui, di quanto sarebbe stato profondo e in continuo movimento” ha spiegato David Harbour.

“Abbiamo quindi iniziato a impostare cose in questa stagione che ci ripagheranno molto in termini di costruzione dell’arco narrativo di questo personaggio. Voglio dire, un conto è stata la ‘resurrezione’ nella vita quotidiana che ha avuto nel suo ruolo di padre, come genitore di Eleven. Un’altra cosa sarà l’essere resuscitato adesso, un modo per creare qualcosa di nuovo. E così abbiamo questa falsa morte e questa resurrezione, e ora vedremo cosa accadrà. Ma hanno un piano (i Duffer, ndr) ed è molto eccitante”.

(fonte: ScreenRant)

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Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.