La trama di The Last of Us Part 2 è troppo di sinistra? I leak come forma di vendetta?

La questione dei leak di The Last of Us Part 2 inizia ad assumere connotati decisamente insoliti. Secondo una fonte sarebbero una ritorsione per una trama del gioco, considerata troppo di progressista da alcuni dipendenti.

L’accusa viene lanciata da una fonte anonima che sarebbe vicina al team di sviluppo di Naughty Dog. La cosa, ovviamente, è lungi dall’essere confermata, perciò invitiamo i nostri lettori alla massima cautela nella lettura di questa news. Non è nostra intenzione giudicare quanto detto: ci limitiamo a riportare le dichiarazioni (che potete trovare complete in lingua originale cliccando sulla fonte).

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“Non ho dubitato, neanche per un momento, che questa fuga di notizie fosse venuta dallo studio. The Last of Us Part 2 è molto divisivo e, come potete immaginare, alcuni membri del team non sono molto entusiasti di lavorare al gioco” ha affermato l’anonimo, suggerendo l’ipotesi dei leak come una ritorsione.

“Molte persone sarebbero d’accordo con me nel dire che questo sia stato uno dei peggiori lavori su cui abbiano mai dovuto lavorare. Non solo perché alcuni membri del team non erano d’accordo con la trama. Alcuni addetti ai lavori sono cristiani e non necessariamente concordi con il “messaggio” presente nel gioco. Sono tuttavia dei professionisti, capaci di mettere da parte le proprie visioni politiche personali per concludere un incarico. Ciò che è stato assolumente pessimo in questa storia l’ambiente di lavoro”.

“Il team creativo è stato molto diviso sul gioco. Persino esprimere le tue rimostranze contro la storia poteva indispettire alcune persone. Nel farlo si finiva per essere etichettati come soggetti dalla mentalità ristretta o addirittura come fobici, o altre assurdità. Alcuni dovevano a tutti gli effetti mordersi la lingua prima di parlare, per non temere di perdere il lavoro o vedere le proprie carriere rovinate per una folla indignata”.

(fonte: SausageRoll.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.