Il Covid ferma Geralt: sospese le riprese della seconda stagione

Brutte notizie per la seconda stagione di The Witcher: lo show di Netflix ha visto sospese le riprese per alcuni casi di positività al Covid.

In seguito ad alcuni test di routine eseguiti su cast e troupe, alcune persone sarebbero risulate positive al Coronavirus. Netflix avrebbe perciò deciso, comprensibilmente, di fermare le riprese dello show.

Non è stata resa nota l’identità delle persone positive. Non certo il migliore dei momenti per ammalarsi, considerato che la produzione aveva appena iniziato a girare la nuova fase delle riprese all’interno degli studios londinesi.

Un ciclo isolato di test sarà effettuato su tutto il personale e gli attori. Tuttavia, i casi confermati non coinvolgerebbero il cast principale. La produzione e le riprese agli Arborfield Studios, a ovest di Londra, continueranno una volta che sarà stato ritenuto sicuro procedere. Non è il primo caso di Covid sul set. Questo considerato che in passato già l’attore Thue Rasmussen, che avrebbe dovuto interpretare Eskel, era stato costretto ad abbandonare la serie per complicazioni dovute alla malattia.

witcher covid sospese riprese (1)

In attesa di comunicati ufficiali di Netfix ha voluto tranquillizzare gli spettatore la showrunner Lauren S. Hissrich, che ha affidato a un suo post su Twitter gli aggiornamenti sullo stato di salute di caste e troupe.

“Ehi, è tutto rivoltato sottosopra, quindi grazie per l’amore e il supporto al nostro piccolo pezzetto di mondo. Noi Witcher stiamo bene. La salute e la sicurezza della nostra crew e delle loro famiglie vengono prima di tutto e faremo tutto il necessario per proteggerli. Torneremo presto”.

(fonte: DualShockers)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.